Andrew Hill
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Andrew Hill (Chicago, 30 giugno 1937), è un pianista e compositore jazz statunitense.
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[modifica] Vita e carriera
Hill comincia a suonare il pianoforte all'età di 13 anni, incoraggiato da Earl Hines. Egli fu indirizzato dal compositore jazz William Russo presso Paul Hindemith, col quale studiò fino al 1952. Durante l'adolescenza suonò in band rhythm and blues e con vari musicisti jazz, tra i quali Charlie Parker e Miles Davis.
La prima incisione di Hill come sideman è del 1955, ma la sua reputazione crebbe grazie alle registrazioni fatte presso la casa discografica Blue Note come leader dal 1963 al 1969, in collaborazione con alcuni altri grandi musicisti post-bop tra i quali Joe Chambers, Richard Davis, Eric Dolphy, Bobby Hutcherson, Joe Henderson, Freddie Hubbard, Elvin Jones, Woody Shaw, e Tony Williams, oltre a due rare incisioni con John Gilmore (senza la partecipazione di Sun Ra). Hill, inoltre, suonò in alcuni altri albums: Dialogue (1965) di Hutcherson, Our Thing (1963) di Henderson, No Room for Squares (1963) di Hank Mobley, e Involution (1966) di Sam Rivers. Le sue composizioni sono molto caratteristiche e formano quattro dei sei pezzi di Dialogue. La qualità delle composizioni e dell'improvvisazione in questi albums gli garantirono la ri-pubblicazione da parte della Blue Note Records.
Hill ha raramente lavorato come sideman dopo gli anni '60, preferendo suonare composizioni sue. Anche a causa di ciò la sua notorietà è molto limitata. Egli ottenne un dottorato in musica dalla Colgate University di Hamilton ed ebbe l'incarico di compositore dell' università in sede dal 1970 al 1972. In seguito ha insegnato in California e alla Portland State University, facendo poi ritorno a New York City nel 1990.
Le composizioni di Hill hanno un carattere contemplativo, ed egli è sempre stato conosciuto per la complessità ritmica e armonica delle sue performances e composizioni.
Andrew Hill ha continuato a suonare e ad incidere, occupandosi di generi tra cui l' avant garde jazz e il jazz modale. Il suo album Dusk è stato selezionato come miglior album del 2001 sia dalla rivista Down Beat che da Jazztimes; e nel 2003, Hill ha ricevuto il Jazzpar Prize. Come conseguenza della sua ritrovata notorietà, un nuovo album edito dalla Blue Note intitolato Time Lines è stato pubblicato il 21 Febbraio 2006.
[modifica] Discografia
[modifica] Come Leader
- 1963 Black Fire
- 1963 Smoke Stack
- 1964 Andrew!!!
- 1964 Judgement!
- 1964 Point of Departure
- 1965 Compulsion
- 1965 Pax
- 1966 Involution
- 1967-70 Mosaic Select: Andrew Hill
- 1968 Dance with Death
- 1968 Grass Roots
- 1969 Passing Ships
- 1969 One For One
- 1970 Lift Every Voice
- 1974 Invitation
- 1974 Spiral
- 1975 Blue Black
- 1975 Divine Revelation
- 1975 Live at Montreux
- 1975 Hommage
- 1976 Nefertiti
- 1978 From California with Love
- 1980 Strange Serenade
- 1980 Faces of Hope
- 1986 Shades
- 1986 Verona Rag
- 1989 Eternal Spirit
- 1990 But Not Farewell
- 1998 Les Trinitaires
- 2000 Dusk
- 2002 A Beautiful Day
- 2003 The Day the World Stood Still
- 2006 Time Lines
[modifica] Come sideman
- 1963 Joe Henderson Our Thing
- 1963 Hank Mobley No Room for Squares
- 1965 Bobby Hutcherson Dialogue
- 1993 Reggie Workman Summit Conference
- 2000 Greg Osby "The Invisible Hand"
[modifica] Collegamenti esterni
- Andrew Hill Discography at www.JazzDiscography.com
- Andrew Hill's website ["http://www.andrewhilljazz.com"]