Antonino Cassarà
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Antonino Cassarà, noto Ninni (1958 - Palermo, 6 agosto 1985), fu un Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato in forza presso la questura di Palermo e il vice dirigente della squadra mobile. Fu ucciso dalla mafia.
Tra le numerose operazioni cui prese parte, molte delle quali insieme al commissario Giuseppe Montana, la nota operazione "Pizza Connection", in collaborazione con forze di polizia degli Stati Uniti.
Cassarà fu uno stretto collaboratore di Giovanni Falcone e del c.d. "pool antimafia" della procura di Palermo e le sue indagini contribuirono all'istruzione del primo maxiprocesso alle cosche mafiose.
Il 6 agosto 1985, rientrando nella sua abitazione al viale della Croce Rossa a Palermo, un gruppo di circa 10 uomini armati fece fuoco sull'Alfetta che trasportava il funzionario ed i 3 agenti che lo scortavano. Ninni Cassarà e l'agente Roberto Antiochia restarono uccisi nel conflitto a fuoco, uno degli altri agenti riportò ferite gravissime, il quarto agente, Natale Mondo restò illeso (ma sarebbe stato ucciso anch'egli il 14 gennaio 1988). Cassarà spirò tra le braccia della moglie, accorsa sulle scale di casa. Era sposato e padre di due figli.
Particolare emozione destò la vicenda personale dell'agente Roberto Antiochia, il quale si trovava formalmente in ferie, ma data la gravità del periodo e l'intensità dell'attacco portato dalla mafia alle strutture investigative siciliane, effettuava ugualmente servizio avendo (sia pure non ufficialmente) rinunziato al riposo ed era rimasto a fianco del suo funzionario proprio per fornirgli maggior protezione.
Il 17 febbraio 1995, la terza sezione della Corte d'Assise di Palermo ha condannato all'ergastolo cinque componenti della Cupola mafiosa (Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Bernardo Brusca e Francesco Madonia) come mandanti del delitto.