Antonio Caldara
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Antonio Caldara (Venezia, 1670 - Vienna, 26 dicembre 1736) fu un compositore italiano.
Forse allievo di Giovanni Legrenzi a Venezia, fu cantore e violoncellista di San Marco, maestro di cappella del duca di Mantova (1701-1707), compositore di camera di re Carlo III a Barcellona (1709), musico al servizio del principe Francesco Maria Ruspoli a Roma (1709-1711); dopo un breve soggiorno a Vienna, risiedette ancora a Roma e a Bologna, stabilendosi infine, definitivamente, a Vienna, dove ricoprì la carica di vicemaestro di cappella di cui era titolare Johann Joseph Fux.
[modifica] Le opere
Scrisse moltissimo, sintetizzando nel proprio stile la tradizione veneziana madrigalistica e concertante di Monteverdi e Cavalli, il melodismo appassionato di Alessandro Scarlatti e della scuola napoletana, lo strumentismo dei bolognesi e di Corelli. Se tale somma di esperienza finì per appesantire un poco la sua produzione teatrale (78 lavori per lo più drammatici, fra cui una Dafne), diede però frutti straordinariamente intensi nel campo della musica strumentale, recando un fondamentale apporto alla determinazione della forma-sonata (sonate per clavicembalo e per uno o due violini e basso continuo; quartetti per archi detti sonate a quattro e, nel campo della musica sacra, oltre 20 messe, composizioni varie, nonché 38 oratori, fra cui Giuseppe, Il re del dolore, La Passione di Cristo). Caldara influenzò Bach e Telemann e contribuì a far maturare i presupposti del classicismo viennese.