Battaglia di Austerlitz
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Battaglia di Austerlitz | |||||||
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Parte della Guerra della terza coalizione | |||||||
![]() Lo schieramento degli eserciti: in nero Austriaci e Russi, in bianco i Francesi |
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Schieramenti | |||||||
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Comandanti | |||||||
Napoleone | Franz von Weyrother, Mikhail Illarionovich Kutuzov, Alessandro I di Russia | ||||||
Effettivi | |||||||
75.000 uomini circa | 81.000 uomini | ||||||
Perdite | |||||||
9.000 uomini | 25.000 uomini morti, feriti o catturati |
Guerra della terza coalizione |
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Capo Finisterre – Wertingen – Haslach-Jungingen – Elchingen – Ulm – Trafalgar – Caldiero – Amstetten – Capo Ortegal – Dürenstein – Schöngrabern – Austerlitz |
Nella battaglia di Austerlitz (2 dicembre, 1805), durante le guerre napoleoniche della terza coalizione, una armata francese di approssimativamente 73 mila uomini comandati da Napoleone sconfisse in maniera decisiva una armata congiunta formata da russi e austriaci e composta da oltre 89 mila uomini, comandata dal generale russo Kutuzov e dal comandante del contingente austriaco il generale von Weyrother. La battaglia fu seguita dalla firma del Trattato di Lunéville, e dalla dissoluzione del Sacro Romano Impero. Austerlitz (l'attuale città di Slavkov u Brna nella Repubblica Ceca) si trova in Moravia, tra i fiumi Goldbach e Littawa, approssimativamente a 20 Km da Brno.
La battaglia di Austerlitz fu preceduta da una significativa sconfitta del generale austriaco Mack a Ulm. Con una rapida concentrazione di forze che non aveva precedenti, Napoleone era riuscito ad accerchiare Mack, che si ritrovavò accerchiato e isolato nella città di Ulm. Il 20 ottobre Mack si era arreso quasi senza combattere, aprendo a Napoleone la strada verso la capitale austriaca, Vienna.
Napoleone aveva bisogno di una battaglia decisiva perchè i suoi soldati erano stanchi per una lunga campagna, perché le sue linee di comunicazione si erano allungate troppo e soprattutto perché Napoleone non poteva allontanarsi per troppo tempo dalla Francia dato che lui era il capo assoluto di tutta la macchina amministrativa. Napoleone per cui riuscì a far credere agli alleati che la sua posizione era insostenibile infatti nelle trattative diplomatiche si dimostrò molto accondiscendente e fece abbandonare dai suoi soldati l'altura del Pratzen, che dominava il campo di battaglia, e che gli alleati occuparono velocemente. Furono i russi a rompere gli indugi attaccando il fianco destro che Napoleone aveva volontariamente lasciato leggermente sguarnito. Gli alleati avevano concentrato la gran parte dei loro uomini sull'ala destra napoleonica ma le loro truppe si ostacolavano a vicenda non essendoci abbastanza spazio di manovra. Gli alleati avevano attaccato proprio l'ala destra perchè era sulla strada che portava a Vienna, capitale austriaca e probabile linea di ritirata di Napoleone. Concentrando le truppe sull'ala destra gli alleati avevano però lasciato un po' sguarnito il centro e Napoleone diede l'ordine ad una riserva composta da 17.000 soldati, al comando di Soult, lasciata volontariamente di riserva, di attaccare il centro nemico. Le forze di Kutuzov, furono sorprese dall'attacco centrale e, dopo un duro combattimento, furono messe in rotta. Con il centro in rotta, le due ali della coalizione furono tagliate fuori e poco dopo incominciarono a ritirarsi fino a fuggire disordinatamente. Quando Napoleone vide la fanteria russa ripiegare sugli stagni di Monitz e sul lago palustre di Satschan, ordinò alla propria artiglieria di sparare sulle lastre di ghiaccio da cui erano ricoperti. Moltissimi soldati russi e austriaci annegarono nelle acque ghiacciate del lago.[1]
Dopo la conta delle perdite il successo francese risultò devastante: 9 mila tra morti feriti e catturati contro gli oltre 25 mila dell'armata austro-russa.
Dopo la battaglia i russi si ritirarono dall'Austria e gli austriaci furono costretti a firmare il 26 dicembre il Trattato di Presburgo concedendo molti territori ai francesi.
La battaglia di Austerlitz è spesso detta Battaglia dei tre Imperatori simboleggiando lo scontro tra l'Imperatore Napoleone I, lo Zar Alessandro I di Russia, e l'imperatore del Sacro Romano Impero Francesco II.
[modifica] Note
- ↑ Questa tesi è contestata dagli storici moderni sulla base di due considerazioni:
- la profondità di gran parte di questi stagni non raggiungeva l'altezza d'uomo
- i cadaveri ritrovati successivamente furono (relativamente) assai pochi (è stato accertato il ritrovamento di 38 cannoni e 130 carcasse di cavalli nel lago palustre di Satschan).
[modifica] Bibliografia
- Sergio Valzania. Austerlitz –La più grande vittoria di Napoleone. Milano, Arnoldo Mondatori Editore, 2005. ISBN 88-04-54969-6.
- David G. Chandler. Le Campagne di Napoleone. Milano, R.C.S. Libri S.p.A., 1998. ISBN 88-17-11577-0.