Bomba Zar
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Bomba Zar (o Tsar Bomba) è stata la più potente bomba all'idrogeno mai sperimentata dall'uomo.
Fu costruita in Unione Sovietica nel 1961 da un gruppo di lavoro capeggiato da Andrej Dmitrievič Sakharov in poco più di sei settimane e il suo nome in codice era Ivan.
Il suo potere esplosivo era di quasi 57 megatoni (altre fonti però affermano che sarebbe stato fra i 62 e i 90 megatoni), ovvero oltre 4 000 volte quello della bomba sganciata su Hiroshima.
È stato calcolato che se fosse stata lanciata su Londra avrebbe distrutto ogni cosa nel raggio di 30 km e incendiato tutto ciò che si sarebbe trovato entro 90 km dal luogo dell'esplosione.
Inizialmente si pensava di realizzarla con una potenza di 100 megatoni ma, per evitare un eccessivo fallout nucleare, fu poi ridimensionata a 57 megatoni.
Indice |
[modifica] Il test
La bomba fu sganciata il 30 ottobre 1961 alle ore 8:33 da un aereo ad alta quota (il pilota del quale divenne poi eroe nazionale) nella baia di Mityushikha, sull'isola di Novaja Zemlja, a nord del Circolo Polare Artico, e fu fatta esplodere a 4 000 metri dal suolo con l'ausilio di un gigantesco paracadute finalizzato a frenarne la caduta e quindi a consentire al velivolo di allontanarsi indenne.
La nube a fungo risultante dall'esplosione raggiunse un'altezza di 60 km, l'onda d'urto fece tre volte il giro del mondo (impiegando per il primo circuito 36 ore e 27 minuti) e il lampo dell'esplosione risultò visibile ad oltre 1 000 km di distanza. Ci fu anche un black out delle comunicazioni radio di circa 40 minuti in tutto l’emisfero settentrionale.
Tuttavia, contrariamente a quanto si può pensare, fu un'esplosione molto pulita in quanto trasse oltre il 97% della sua potenza dalla fusione nucleare.
Tale test fu preceduto il 9 agosto 1961 dalla dichiarazione di Khruščёv nella quale affermava che l'Unione Sovietica era in grado di costruire e voleva sperimentare una bomba da 100 megatoni (scatenando forti proteste internazionali) e fu seguito il 16 gennaio 1963 dalla rivelazione fatta a Berlino Est sempre dallo stesso Khruščёv del possesso di una bomba di quel tipo da parte del suo Paese. Un simile ordigno, se testato sulla superficie terrestre, aprirebbe nella roccia un cratere profondo oltre 100 metri e largo quasi 3 km, con un "fungo" di 14 km di diametro.
[modifica] Bibliografia
- Paolo Cacace. L'atomica europea. 1a ed. Roma, Fazi Editore (collana Le terre/Interventi 82), 2004. ISBN 88-8112-526-9
- Maurizio Orlandi (a cura di). 10 La società - Forze armate e difesa - Bombe in Il Guinnes dei primati 1994. 1a ed. Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1993. p. 273. ISBN 88-04-37412-8