Bruce Chatwin
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Bruce Charles Chatwin (13 maggio 1940 - 8 gennaio 1989) autore inglese di racconti di viaggio e romanzi.
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[modifica] Biografia
Chatwin nacque a Sheffield, nello Yorkshire. Frequentò il Marlborough College, nello Wiltshire.
Nel 1958, Chatwin iniziò a lavorare per la prestigiosa casa d'aste londinese Sotheby's. Grazie alla sua brillantezza e sensibilità in materia di percezione visiva, divenne presto l'esperto impressionista di Sotheby's. All'età di 26 anni abbandonò il suo lavoro per paura di perdere la vista a causa di tanta arte. Un oculista lo rassicurò che non c'era niente che non andasse nella sua vista, ma gli consigliò di smettere di osservare i quadri così da vicino e gli suggerì di rivolgere piuttosto lo sguardo verso 'l'orizzonte'.
Chatwin cominciò quindi ad interessarsi di archeologia e si iscrisse all'Università di Edimburgo, che frequentò per diversi anni, pagando le rette e mantenendosi con la comprevendita di dipinti. Lavorò in Afghanistan e Africa, dove sviluppò un forte interesse per i nomadi ed il loro distacco dai possedimenti personali.
Nel 1973, Chatwin fu assunto dal Sunday Times Magazine come consulente di arte e architettura. Il suo rapporto di lavoro con la rivista contribuì a sviluppare il suo talento narrativo e gli permise di compiere numerosi viaggi, dandogli la possibilità di scrivere degli immigranti algerini e della Grande Muraglia cinese, di intervistare personaggi come André Malraux in Francia e Nadezhda Mandel'shtam, nell'Unione Sovietica.
Chatwin intervistò l'architetto novantatreenne Eileen Gray nel suo studio di Parigi e fu lì che ebbe modo di notare una mappa della Patagonia che lei aveva dipinto. "Ho sempre desiderato andarci" le disse Bruce. "Anche io" lei rispose. "Ci vada, al posto mio". Lui partì quasi immediatamente per il Sud America e appena arrivato a destinazione ne dette l'annuncio, insieme alle proprie dimissioni, al giornale, con un telegramma: "Sono andato in Patagonia".
Passò sei mesi in Patagonia ed il risultato di questa esperienza fu il libro "In Patagonia" (1977), che consacrò la sua fama di scrittore di viaggi.
Con grande sorpresa di molti tra i suoi amici, Chatwin, all'età di 25 anni, sposò Elizabeth Chanler, che lui aveva conosciuto da Sotheby's. Non hanno avuto figli e, dopo quindici anni di matrimonio, lei chiese la separazione e vendettero la loro fattoria nel Gloucestershire. Comunque, poco prima della morte di Chatwin, giunsero ad una riconciliazione.
Verso la fine degli anni '80, Chatwin si ammalò di AIDS. Tenne nascosta la sua malattia, facendo credere che i sintomi fossero provocati da un un'infezione provocata da un fungo della pelle o dal morso di un pipistrello cinese. Non rispose positivamente alla terapia con l'AZT, così Chatwin e la moglie andarono a vivere nel sud della Francia, dove passò gli ultimi mesi della sua vita, su una sedia a rotelle. Morì a Nizza nel 1989, all'età di 48 anni.
[modifica] Le opere e lo stile narrativo
Le opere più recenti comprendono uno studio sulla tratta degli schiavi, " Il Viceré di Ouidah", per il quale si recò a Ouidah, un vecchio villaggio di schiavi in Africa e poi a Bahia, in Brasile, dove gli schiavi venivano venduti. Per quanto riguarda "Le vie dei canti", Chatwin andò in Australia per lavorare sulla tesi secondo la quale i canti degli aborigeni sarebbero un incrocio tra una leggenda sulla creazione, un atlante e la storia personale di un aborigeno in particolare. In "Che ci faccio qui?", (1989), scrisse di un amico, al quale era stato legato per oltre 20 anni, Howard Hodgkin. "Utz", il suo ultimo libro, è un racconto di fantasia, sull'ossessione che porta gli uomini a collezionare oggetti. La storia si svolge a Praga, e ruota intorno ad un uomo che ha una passione particolare per gli oggetti in porcellana.
Chatwin è conosciuto per il suo stile essenziale, lapidario e la sua innata abilità di narratore di storie. È stato, comunque, anche molto criticato per gli aneddoti fantasiosi che attribuiva a persone, posti e fatti reali. Spesso, le persone di cui scriveva si riconoscevano nelle sue storie e non sempre apprezzavano le distorsioni da lui effettuate nei confronti della loro cultura e delle loro abitudini. Molti degli Aborigeni da lui descritti ne "Le vie dei canti" si sentirono traditi da Chatwin e tennero a specificare che lui non aveva passato poi molto tempo con loro. Lo stesso Hodgkin affermò che il libro che Chatwin aveva scritto su di lui non era accurato.
[modifica] Bibliografia
- In Patagonia, 1977
- Il Viceré di Ouidah (The Viceroy of Ouidah), 1980
- Sulla collina nera (On The Black Hill), 1982
- Le vie dei canti (The Songlines), 1987
- Utz, 1988
- Che ci faccio qui? (What Am I Doing Here), 1989
- Ritorno in Patagonia (Patagonia Revisited) con Paul Theroux, 1986
- L'occhio assoluto (Photographs and Notebooks), 1993
- Anatomia dell'irrequietezza (Anatomy of Restlessness), 1997
- Sentieri Tortuosi (Winding Paths), 1998
[modifica] Collegamenti esterni
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