Canne
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Canne (in latino Cannæ) era un'antica città della Puglia, che sorgeva a 54 m sopra un'altura posizionata sulla riva destra dell'Ofanto, a 9 km dal mare. Celebre per la famosa Battaglia di Canne, oggi nella località chiamata Canne della Battaglia (Barletta), si possono trovare resti archeologici di grande interesse. Nei dintorni sono stati inoltre ritrovati i resti di un villaggio apulo (tra cui un menhir) e quelli di una necropoli.
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[modifica] Storia
Come molte città pugliesi, Canne nacque fra il VI-IV secolo a.C. come semplice villaggio, figlio di insediamenti preistorici risalenti all'età del Ferro, diventando in epoca romana "Vicus" ed emporio fluviale della città di Canosa e nel 216 a.C. teatro di una delle più note battaglie dell'antichità, la famosa Battaglia di Canne. Con la caduta dell'Impero romano d'occidente, anche Canne subì la devastazione barbarica e nel 547 durante la guerra gotica fu distrutta dalle truppe ostrogote di Totila. Dopo una lenta ripresa la città di Canne rinacque e continuò a vivere all'ombra di Canosa fino alla distruzione di quest'ultima nell'872 ad opera dei Saraceni, acquistando così nuova importanza anche con l'istituzione di una diocesi dove nel 1100 vi fu vescovo San Ruggiero di Canne (patrono di Barletta). Sotto la dominazione bizantina, Canne conobbe il suo periodo di maggiore fioritura fino al 1083, quando passata sotto il possesso dei Normanni, fu distrutta da Roberto il Guiscardo per vendicarsi della rivolta guidata dal barone Ermanno di Canne. Ormai in ginocchio, Canne non riuscì più a risollevarsi e nel 1303 il suo territorio fu annesso da Carlo II d'Angiò a quello della vicina Barletta fino a quando nel 1456 il titolo episcopale fu unito a quello di Nazaret con sede a Barletta, dando così fine anche alla vita religiosa dell'insediamento. Il lento ma inesorabile esodo dei suoi cittadini portò la maggior parte di questi ad emigrare nella vicina Barletta ove vi si insediarono fondando l'antico borgo di San Giacomo extra mœnia con la sua omonima chiesa risalente al XII secolo.
[modifica] Battaglie celebri
Qui il 2 agosto del 216 a.C., forse nella località ancor oggi denominata campo di sangue, si svolse la famosa Battaglia di Canne, dove i romani subirono una grave sconfitta ad opera dei Cartaginesi comandati da Annibale.
Per la sua posizione strategica Canne fu il luogo di altre battaglie, fra cui quella avvenuta nel 1018 fra Melo di Bari, capo degli insorti pugliesi filo-normanni, e i bizantini, che ne uscirono vittoriosi.
[modifica] Luoghi di interesse
- Cittadella di Canne della Battaglia Presenta le rovine della antica città medievale di Canne.
- Antiquarium di Canne della Battaglia Inaugurato nella primavera del 1958 dall'allora ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro, il museo documenta gli insediamenti umani nel territorio di epoca preistorica, classica, apulo-greca e medievale (ornamenti in bronzo e ambre, corredi tombali, ceramiche, antefisse, iscrizioni, monete di epoca bizantina). Presenta inoltre una ricca collezione di vasi dauno-peucezi dipinti a disegni geometrici risalenti al IV-III secolo a.C., provenienti dai sepolcreti di Canne.
[modifica] Curiosità
Nel dialetto genovese si è mantenuta un'espressione che si può tradurre "essere nelle canne", con il significato di "essere in difficoltà": è una reminiscenza delle difficoltà in cui si videro i soldati romani nella celebre battaglia del 216 a.C..
Nei pressi del sito archeologico si trova la località "Paolo Stimolo", attuale nome del luogo dove Annibale elevò il "Paulus Tumulus" ovvero l'originaria tomba del console Lucio Emilio Paolo morto nella famosa battaglia contro i Cartaginesi. Infatti nel 1738 fra le macerie di un pozzo abbandonato furon trovati alcuni pezzi di pietra, su cui erano incise queste parole:
![]() «HANNIBAL PAULI ÆMILII ROMANORUM CONSULIS APUD CANNÆ TRUCIDATI CONQUISITUM CORPUS SUMMA CUM HONORE ROMANIS MILITIBUS MANDAVIT SUB HOC MARMORA REPONENDUM ET OSSA EJUS AD URBEM DEPORTANDA»
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![]() «Annibale, ai tempi della battaglia di Canne, cercato il corpo del console romano Emilio Paolo, con grandi onori affidava ai soldati romani di seppellire sotto queste pietre e di riportare le sue ossa a Roma»
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[modifica] Voci correlate
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