Carlo Michelstaedter
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Carlo Michelstaedter (Gorizia 3 giugno 1887-Gorizia 17 ottobre 1910 ), scrittore, filosofo e letterato italiano.
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[modifica] La vita
Carlo Michelstaedter nacque a Gorizia in una agiata famiglia israelitica italiana, ultimo di quattro figli. Dal padre Alberto, dirigente di un ufficio assicurazioni e presidente del Gabinetto di Lettura goriziano ricevette una spinta verso gli studi letterari, dalla madre Emma Luzzatto un forte amore verso la famiglia e la patria.
Da ragazzo era piuttosto scontroso e chiuso di carattere, ma alla fine del ginnasio, completato a Gorizia, si sviluppò come un giovane brillante, atletico e intelligente. Si iscrisse alla facoltà di matematica a Vienna, ma presto si trasferì a Firenze, città che prediligeva per l'arte e la lingua. Lì fece amicizia con vari altri studenti, e alla fine si iscrisse alla facoltà di lettere del locale Istituto di Studi Superiori (1905). Studiò principalmente lingua e letterature greche e latine e scelse come tesi di laurea un argomento filosofico sul concetto di persuasione e rettorica nella filosofia antica, ma sviluppandolo in maniera del tutto personale. Nel 1909 ritornò a Gorizia, e si mise alacremente a lavorare sulla tesi.
Verso l'autunno del 1910 il suo lavoro era finito. Il 17 ottobre completava le ultime appendici. Era sicuramente molto stanco, e quel giorno ebbe anche un diverbio con la madre, che si era lamentata con lui perché non le aveva fatto gli auguri di compleanno. Rimasto solo, Carlo prese una pistola carica che aveva in casa e si suicidò. Anche una sua amica di Firenze, una signora russa, si era suicidata, e probabilmente anche un fratello che risiedeva in America. Amici e parenti pubblicarono le sue opere e raccolsero i suoi scritti, ora alla Biblioteca Civica di Gorizia.
[modifica] Le opere
- Dialogo della salute. 1910
- Poesie 1905-1910
- La Persuasione e la Rettorica 1910
- Epistolario
- Scritti vari
[modifica] Il pensiero
Del breve momento del pensiero di Carlo Michelstaedter è difficile tracciare uno sviluppo temporale: la visione filosofica sembra improvvisamente già formata, e non avrà tempo per prendere altre strade. Per l'autore la vita comune è una mancanza di vita, stretta e ingannata come è dal dio piacere, che crea illusioni all'uomo, prospettando piaceri e risultati che non sono reali, ma che l'uomo crede tale.
La rettorica, cioè le convenzioni del singolo, del debole e della società, formano la vita sociale, in cui l'uomo sforza sé stesso e la natura per il proprio piacere.Solo vivendo nel presente, come se ogni attimo fosse l'ultimo, l'uomo può liberarsi dalla paura della morte e con ciò raggiungere la Persuasione, cioè possedere sé stesso. L'adattarsi al mondo, la rassegnazione sono la vera morte.
[modifica] Bibliografia
Wikiquote contiene citazioni di o su Carlo Michelstaedter
- La Persuasione e la Rettorica, a cura di Vladimiro Arangio-Ruiz, Genova, Formiggini, 1913
- Opere, a cura di G. Chiavacci, Sansoni, Firenze 1958
- Scritti scolastici, a cura di Sergio Campailla, Gorizia 1976
[modifica] Collegamenti esterni
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