Castellero
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
![]() |
|||
---|---|---|---|
![]() |
|||
Stato: | ![]() |
||
Regione: | ![]() |
||
Provincia: | ![]() |
||
Coordinate: |
|
||
Altitudine: | 247 m s.l.m. | ||
Superficie: | 4,34 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 68,43 ab./km² | ||
Frazioni: | Bordone, Borgo, Bricco, Bricco Trombetta, Monterosso, Trucco, Vernetto, Valporino, Vallotte | ||
Comuni contigui: | Baldichieri d'Asti, Monale, Villafranca d'Asti | ||
CAP: | 14011 | ||
Pref. tel: | 0141 | ||
Codice ISTAT: | 005026 | ||
Codice catasto: | C154 | ||
Nome abitanti: | castelleresi | ||
Santo patrono: | San Pietro in Vincoli | ||
Giorno festivo: | 29 giugno | ||
Sito istituzionale | |||
![]() |
Castellero (in piemontese Castlé) è un comune di 297 abitanti della provincia di Asti.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Francesco Villata dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0141 669180
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Storia
I Solaro nel 1312, appoggiati dei Provenzali di Ugo del Balzo, siniscalco di Roberto d'Angiò, occupano il castello di Agliano, e, secondo il De Canis, sconfiggono i De Castello a Castellero, dove distruggono la rocca, tenuta dai Ghibellini Pulsavino. Da queste vicende appare evidente che il castello di Castellero rappresentava durante le lotte civili, una roccaforte anti-guelfa. Sulle rovine del piccolo castello coinvolto nelle vicende sanguinose del 1312 venne riedificata una fortezza che dalla precedente costruzione demolita prese il nome di Castellero, o “castellaro", termine talvolta usato per indicare un castello distrutto. Poche ma sicure tracce di questo periodo sono ancora rimaste nelle strutture dell'attuale castello: il fossato, ormai quasi scomparso, le finestrelle a strombatura pronunciata, un alto e spazioso ambiente a livello dello sperone esterno e della base della torre, che fa pensare al corpo di guardia; all'ampia volta a tutto sesto sono infissi i ganci a forma di ancora ai quali si appendevano le lampade. L'edificio attuale denuncia le trasformazioni e aggiunte successive che ha subito nel corso dei secoli, interventi del Seicento e del Settecento, attribuiti in gran parte alla famiglia Ponte hanno realizzato una elegante dimora campestre che, come unica memoria di un passato bellicoso, conserva la torre. Di forma romboidale, alta 30 metri, in passato la torre terminava col tetto a tegole spioventi, ma all'inizio del '900 il pericolo di un crollo consigliò di eliminare il tetto e la torre fu coronata di 10 merli rettangolari; nel 1961, in occasione di riparazioni, i merli furono trasformati e assunsero la forma a coda di rondine.