Clemente Mastella
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Parlamento Italiano Senato della Repubblica |
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Sen. Mario Clemente Mastella | |
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Luogo di nascita | Ceppaloni |
Data di nascita | 5 febbraio 1947 |
Titolo di studio | Laurea in filosofia |
Professione | Giornalista, politico |
Partito | Popolari-UDEUR |
Legislatura | VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV (Camera), XV. |
Coalizione | ![]() |
Incarichi parlamentari | |
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Mario Clemente Mastella (Ceppaloni, BN, 5 febbraio 1947), meglio noto semplicemente come Clemente Mastella, è un uomo politico italiano. È fondatore e segretario nazionale dei Popolari-UDEUR, partito politico di centro e parte dell'alleanza dell'Unione. Ministro della Giustizia nel governo Prodi II dal 17 maggio 2006, è anche il sindaco di Ceppaloni, suo paese natale.
[modifica] Biografia
Laureato in filosofia, è giornalista. Dopo un lungo trascorso politico nella Democrazia Cristiana, fonda nel 1994 il CCD di cui è presidente, condividendone la leadership con Pier Ferdinando Casini.
Dopo la vittoria del Polo delle Libertà alle elezioni del 1994, diventa ministro del Lavoro nel Governo Berlusconi I.
Nel febbraio 1998 è protagonista di una scissione interna al CCD, raccogliendo l'appello dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga di costituire una nuova formazione politica di centro, alternativa alle due coalizioni.
Mastella fonda così i CDR, Cristiano Democratici per la Repubblica, che si uniscono al CDU nella formazione di gruppi parlamentari unitari.
Nel giugno successivo i CDR confluiscono con altre formazioni nel progetto politico dell'UDR, Unione Democratica per la Repubblica, di cui Mastella diventa segretario nazionale.
Dopo la breve esperienza (la storia dell'UDR termina dopo appena un anno), nel 1999 fonda l'UDEUR, Unione Democratici per l'Europa, partito politico spiccatamente di centro.
È deputato alla Camera ininterrottamente dal 1976, riconfermato per otto legislature consecutive. Alle elezioni politiche del 2001 è stato eletto con il sistema proporzionale nella seconda circoscrizione della Campania. Ad inizio dei lavori parlamentari della legislatura, è stato nominato vicepresidente della Camera.
A seguito dell'organizzazione delle consultazioni primarie per scegliere il candidato premier dell'Unione, Mastella ha deciso di presentare la sua candidatura per "presidiare il centro" della coalizione.
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«Il Centro della politica non è un luogo astratto ma è un progetto per il futuro, un’idea, un percorso, un metodo, una storia, un’identità. La mia candidatura alle primarie del Centro-sinistra, nasce con questa ostinata convinzione.»
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Le elezioni primarie si sono svolte il 16 ottobre 2005: Mastella è arrivato terzo, raccogliendo 196.014 voti (il 4,6% dei consensi), alle spalle di Romano Prodi, che ha ricevuto l'investitura di candidato premier della coalizione, e di Fausto Bertinotti.
Nella giornata delle votazioni, ha criticato l'organizzazione dell'evento, definendo le primarie come un "gioco fasullo". A scatenare la miccia è stato il fatto che, a metà mattinata, nel suo paese di residenza (di cui Mastella è anche sindaco), Ceppaloni, le schede erano già terminate e molta gente non ha potuto votare: "Se non ci vogliono, ce lo dicano", ha incalzato Mastella, accusando altresì di essere venuto a conoscenza che in diversi seggi di Roma erano pronte schede già votate per Prodi e pronte per essere inserite nelle urne. Già in precedenza, Mastella aveva denunciato incongruenze nell'allestimento dei seggi sostenendo che erano stati costituiti in numero inferiore al Sud, dove lui è più forte.
L'UDEUR, pertanto, sembrerebbe garantire soltanto l'appoggio esterno alla coalizione di centrosinistra ma nei mesi successivi, i rapporti con la coalizione si ricompongono e l'Udeur firma il programma dell'Unione per le elezioni 2006.
Anche sua moglie Sandra è impegnata in politica, ed è presidente del Consiglio Regionale della Campania e degli Italiani nel Mondo.
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[modifica] Ministro della Giustizia
Il 17 maggio 2006, a sorpresa, viene nominato Ministro della Giustizia nel secondo governo Prodi (il leader dell'Udeur aveva chiesto per sé il Ministero della Difesa contrapponendosi a Emma Bonino, ma alla fine fu dato al prodiano Arturo Parisi).
A luglio 2006 viene varato dal Parlamento un provvedimento di indulto, che è causa di divergenze tra Mastella ed il collega Antonio Di Pietro, ministro delle Infrastrutture. Mastella - in qualità di ministro della Giustizia - è tra i favorevoli alla misura, che prevede la scarcerazione di circa 12 mila carcerati; Di Pietro è aspramente contrario e lo definisce "un colpo di spugna immorale e inaccettabile".
Il 29 luglio, dopo l'approvazione definitiva da parte del Senato, che sancisce l'entrata in vigore dell'indulto come legge, Mastella dedica questo provvedimento al Papa Giovanni Paolo II che, in occasione di una sua visita al Parlamento, chiese un provvedimento di clemenza per i carcerati.
Il 23 ottobre 2006, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la legge 24 ottobre 2006 n. 269 (meglio nota come Ddl Mastella) che modifica e sospende alcuni aspetti della riforma dell'ordinamento giudiziario licenziata nella XIV legislatura, in particolare per quanto riguarda le disposizioni sulla separazione della carriere dei magistrati e sull'accesso in magistratura.
All'inizio del febbraio 2007 viene raggiunto da un avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Napoli. L’ipotesi formulata dagli inquirenti è quella di concorso in bancarotta fraudolenta per il fallimento del Napoli Calcio, dichiarato nel 2004 con sentenza del Tribunale di Napoli. L'iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un fatto dovuto, dal momento che, all'epoca della commissione dei presunti illeciti (2002), Mastella era membro a tutti gli effetti del consiglio di amministrazione della Società di cui era, tra l'altro, vicepresidente. Interpellato al riguardo, Mastella si è detto "completamente estraneo" al crac della squadra, sostenendo di non aver mai partecipato direttamente alla gestione della Società.
MPE italiano | Gruppo | Lista di elezione | Partito italiano | Area | Preferenze |
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