Cornone di Blumone
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Cornone di Blumone | |
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![]() Cornone di Blumone dall'alta valle del Caffaro (agosto 2004) |
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Paese/i: | ![]() |
Regione/i: | ![]() |
Provincia/e: | ![]() |
Altezza: | 2.843 m s.l.m. |
Catena: | Adamello |
Coordinate: | 45° 57' Nord; 10° 28' Est |
Nomi e significati: | Blumenhorn (Tedesco) |
Data prima ascensione: | 1878 |
Autore prima ascensione: | ten. Litzi-Richiudei della XXI Compagnia alpina |
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Il Cornone di Blumone è una cima del gruppo dell'Adamello, nelle Alpi Retiche, alta 2843 m.
La vetta, una delle cime più meridionali del massiccio, troneggia al di sopra dei boschi che ammantano le pendici dell'alta valle percorsa dal fiume Caffaro, tributaria del Lago d'Idro, ed è visibile, in condizioni ottimali, anche dalle città della bassa Pianura Padana, in quanto a sud di essa la quota dei rilievi diminuisce nettamente.
La zona attorno al Cornone di Blumone fu interessata, nel periodo tra il 1915 e il 1918, dai combattimenti nell'ambito della prima guerra mondiale. In queste zone, infatti, passava il fronte italo-austriaco. Dell'epoca sono rimasti, oltre ai cimeli esposti nei rifugi, le infrastrutture e i manufatti bellici. Nelle vicinanze del Passo di Blumone si trovano ancora i resti delle trincee, i camminamenti e i ruderi di una caserma (in seguito adattata a rifugio) facenti tutti parte della postazione italiana.
La salita alla vetta è alla portata di escursionisti, purché provvisti di attrezzatura (la vetta è normalmente coperta di neve da novembre sino a giugno) e di adeguata esperienza. La via normale di salita ha inizio al rifugio Tita Secchi (2362 m) sulle rive del Lago della Vacca, bacino artificiale le cui acque sono sfruttate per produrre energia elettrica alla centrale del Caffaro. Si perviene, attraversando le pietraie alla base della parete ovest del Cornone e alcuni depositi di neve che si mantengono talvolta per tutta la stagione estiva, al Passo di Blumone (2633 m) da dove comincia la vera e propria via normale, un percorso abbastanza impegnativo in quanto prevede alcuni passaggi su roccette (insidiose in caso di pioggia, neve o ghiaccio).
Un itinerario meno impegnativo e puramente escursionistico permette di compiere il periplo della montagna, attraverso i rifugi Tita Secchi e Nikolajewka (1505 m).
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