Discussione:Cosa nostra
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Monitoraggio voci · (che vuol dire?) | |||||||||||
Questa voce è seguita dal Progetto:Sicilia. Se vuoi partecipare, visita il bar tematico. Aiutaci a migliorare questa voce inserendo qui sotto una valutazione qualitativa o aggiornando i dati presenti. ricarica |
|||||||||||
|
[modifica] Personaggi politici collusi con Cosa Nostra
Ho iniziato ad elencare i personaggi politici che sono stati condannati per reati di collusione con la mafia, o concorso in associazione esterna con la mafia. Ho anche cercato di precisare la condizione attuale, chiarendo se ci sono tutt'ora processi in corso. Sto compiendo ricerce per aggiungere altri personaggi politici anche del passato. Se fosse poco utile per mostrare tutti i lati di Cosanostra, prima di cancellarla, vi chiedo di avvertirmi.--Ittos 13:10, 11 nov 2006 (CET)
[modifica] L'epoca fascista
Toglierei il riferimento al fatto che sia stato il primo intervento di lotta alla mafia perchè c'è tutta la sezione storica precedente relativa al movimento contadino dei Fasci Siciliani che è da inserire. Oltretutto il prefetto Mori era già stato in Sicilia in epoca giolittiana. Dal 1904 al 1914 come commissario a Castelvetrano (TP) e come prefetto di Trapani dal maggio '24 all'autunno '25. --Akela 18:31, Giu 19, 2005 (CEST)
[modifica] Antimafia
ma la parte relativa all'antimafia non sarebbe meglio inserirla nella pagina generale sulla mafia piuttosto che in quella di cosa nostra? in fondo la DIA si occupa anche di Camorra, Sacra Corona Unita ecc. non solo di Cosa Nostra....
fatemi sapere.
Maximianus
ho spostato la parte relativa all'antimafia nella articolo mafia
maximianus
[modifica] Regime rosso
Credo che sia ora di finirla, non soltanto su questo articolo, di utilizzare wikipedia per fare campagna pubblicitaria ai partiti di sinistra. Dall'articolo sembra di capire che un tempo c'erano in sicilia progressisti bravi e buoni, poi sono arrivati i mafiosi di destra e la mafia ha ripreso ad espandersi. Il centrodestra moderno non è più la DC: la DC (perfortuna) è stata sconfitta dalla storia. Si parla anche degli americani, che sembrano essere l'UNICA causa di ripresa della mafia siciliana (un parere un po' forzato, non trovate?) e contomila altre allusioni alla destra che viene vista come collusa con la mafia, contrapposta ai Santi Progressisti.
Stai calmino. Se trovi errori sei libero di correggerli. --Snowdog 22:39, ott 21, 2005 (CEST)
[modifica] II guerra mondiale
Nel paragrafo sulla seconda guerra mondiale c'è scritto "Numerosi boss italo-americani, in carcere negli USA (Lucky Luciano e Vito Genovese per fare due nomi), furono contattati dalla CIA...".
Ma la CIA è stata fondata nel 1947. Qualcuno ne sa di più?--Zinn 12:09, 28 dic 2005 (CET)
Gli storici (direi abbastanza unanimente) parlano di invio in sicilia da parte dei servizi segreti americani. Vedrò di raccogliere la docuemntazione realtiva.
si, non si trattava ovviamente della CIA ma dell'organizzazione precedente creata durante la guerra (della quale al momento purtroppo non ricordo il nome)... dopo la guerra l'organizzazzione governativa fu sciolta per lasciare il posto appunto alla CIA dove confluirono la gran parte degli agenti (e dirigenti) della precedente organizzazzione. Insomma non era la CIA ma la sua progenitrice...
[modifica] Voci correlate
Ma che cavolo c'è scritto in "voci coorelate" ?? Ma nessuno si è preso la briga di cancellare le castronerie che sono scritte in questa voce?
Presa dimestichezza con wiki , se nessuno lo ha già fatto lo farò io.
- Fatto, grazie della segnalazione. Gac 08:10, 6 apr 2006 (CEST)
[modifica] Provenzano
Ho aggiunto la parte Provenzano e post aiutatemi a migliorarla o comunque ad aggiustarla un po dal punto vista letterario.
[modifica] OSS
Volevo dare un suggerimento dopo aver letto uno dei commenti precedenti. Prima che esistesse la Cia, e cioè durante la 2° guerra mondiale, il servizio segreto americano si chiamava OSS(Office of Secret Services) ad occuparsi dello sbarco degli americani in Sicilia fu un reparto dell'Oss, chiamato "Sezione Italia".
Super
[modifica] Collegamenti politici e mafia
Sono verità giudiziarie (cioè provate da processi giunti fino alla cassazione) i collegamenti tra esponenti della DC siciliana (e non solo: vedi Andreotti) e la mafia. Il caso vuole che molti di questi personaggi, o perchè amici e parenti o perchè appartenenti alla stessa corrente interna alla DC, si siano poi riciclati in numerosi partiti moderni (in particolar modo FI, UDC, Udeur e Margherita). Il sindaci progressisti che nella prima metà degli anni 90 hanno guidato molte città siciliane non erano sicuramente "rossi". Erano una ventata di novità che purtroppo non è durata abbastanza. Progressisti non nel senso di sinistra o di destra, ma in quello più esteso di volontà di progresso. Tanto è vero che si presentano spesso con liste comunali proprie o con partiti (che in realtà erano più dei movimenti) nuovi che oggi non esistono più.
Non è colpa mia se questi sindaci sono stati sostituiti da politici di vecchio stampo (in tutti i sensi) sia di destra che di sinistra, ma in particolar modo della prima, i cui collegamenti col mondo mafioso stanno venendo provati se già non lo era precedentemente. (Vedi Cuffaro presidente della regione).
[modifica] Aggiunzione "Il substrato culturale in cui nasce la mafia siciliana"
Ho aggiunto un paragrafo a carattere sociologico, conto di ampliarlo prossimamente.
Trovo questo paragrafo poco fondato sociologicamente e basato su una distorta immagine della cultura siciliana.
- E infatti lo cancello. Aggiunto da un anonimo il 9 febbraio. In mancanza di fonti lo elimino. --Jalo 00:19, 5 apr 2007 (CEST)
[modifica] Copi dalla pagina di discussione del Bar
[modifica] Qualcuno deve delle scuse
Ho riportato sotto un articolo dal titolo "substrato culturale in cui nasce la mafia siciliana" che ho trovato nella pagina relativa alla Mafia siciliana e sotto ancora ciò che io, leggendolo, ho aggiunto "Ignoranza culturale in cui nascono convinzioni personali".
Aspetto di ricevere, a nome del popolo siciliano, da parte degli "amministratori" le DOVUTE scuse e la rimossione dell'articolo.
Grazie
[modifica] substrato culturale in cui nasce la mafia siciliana
Va inoltre evidenziato che il concetto di "cosa nostra" e "mafia" ove rapportato al concetto di "organizzazione per delinquere" non è facilmente distinguibile nella realtà quotidiana siciliana. In seguito alle tante dominazione in Sicilia, il siciliano tende ad avere una visione del mondo fatalista e pessimista, chiusa in se stessa e campanilista, e ai suoi occhi unico modo per contrastare questo "destino infausto" è quello unirsi nella famiglia: fratelli, parenti, nonni, cugini, zii si legano indissolubilmente e per sempre, attraverso accordi consuetudinari di tradizione alto-medievale...onore, fiducia, clientelismo e tendenza a "favorire gli amici", (ovvero i membri della famiglia allargata) sono modi di organizzarsi che scavalcano le normative dell'odierno Stato italiano di diritto. In alcuni quartieri di Palermo, Catania o dell'entroterra siciliano la presenza dello Stato italiano è pressocché nulla. Esistono delle norme a carattere consuetudinario per l'autoregolamentazione. Norme che, tra le altre cose, prevedono generalmente due tipi di risoluzioni in caso di diatriba (lo "sgarro") la soluzione "pacifica" (detta "del gentiluomo" o dell'uomo d'onore", l'accordo fra privati) e quella che prevede l'esposizione del problema al luogotenente locale (più o meno collegato al capomafia locale attraverso una gerarchia a cupola) che ha il compito di "risolvere" la faccenda (generalmente attraverso altre norme consuetudinarie locali, non facenti parte del sistema giudiziario italiano). In ogni caso è assai difficile che vengano tirate in causa le leggi italiane. In quest'ottica gli esponenti degli organi di polizia, arma dei carabinieri, ecc... (chiamati con tono sprezzante "sbirri") sono visti come inutili e dannose autorità concorrenti di uno stato straniero e il contributo tributario da loro riscosso, ove versato, viene paradossalmente chiamato "pizzo" da gran parte della popolazione locale. Tale fenomeno, più o meno diluito nella società siciliana, ha proporzioni troppo vaste per poter essere considerato una mera associazione di un gruppo a carattere criminoso, ma va più propriamente considerato un vero a proprio substrato culturale sovversivo che tende ad "attaccare lo Stato" o comunque a cercare di tessere armistizi e/o alleanze con esso.
[modifica] Ignoranza culturale in cui nascono convinzioni personali
Chiedo scusa, innanzitutto se tratto in questa pagina di un argomento che nulla sembrerebbe avere a che fare con l'oggetto della stessa; se tratto, cioè "dell'ignoranza". Desidero trattare di quell'gnoranza che non è data unicamente dalla "non conoscenza", che potrrebbe non essere una colpa , ma di un'ignoranza più profonda, che si basa sulla presunzione della conoscenza. Approfitto, pertanto, dell'occasione che viene data dall'articolo che precede il presente, il quale rappresenta, a mio parere, un esempio ottimo e pertinente.
Se l'autore dell'articolo "Il substrato culturale in cui nasce la mafia siciliana", avesse , come millanta, conoscenza su ciò di cui scrive, saprebbe anche che la Mafia nasce e cresce dall'unificazione dello stato italiano e che, quindi, nei periodi antecedenti alla "liberazione" della Sicilia, tale fenomeno criminale si sconosceva (così come nasce e cresce solo dopo l'unificazione la ndranghete e la camorra). La natura del siciliano che " ... tende ad avere una visione del mondo fatalista e pessimista..." e che "nella realtà quotidiana siciliana" non aveva mai prodotto nei precedenti duemila anni della sua storia, alcuna forma di quella prevariacazione mafiosa che fu importata e trapiantata.
(Il considerare il fenomeno mafioso come figlio della "realtà quotidiana siciliana" e come un inevitabile fenomeno da essere "considerato un vero a proprio substrato culturale sovversivo che tende ad "attaccare lo Stato" o comunque a cercare di tessere armistizi e/o alleanze con esso" è stato negli ultimi 140 anni l'alibi dietro la quale si nasconde la complicità e la connivenza degli apparati di quello stato che ne ha tratto lauti profitti politici ed economici.
Di seguito un esempio di un tipico comportamento mafioso:
L' ECCIDIO DI BRONTE Dal libro "Due Sicilie, 1830/1880", Capone Editore, Lecce, 2000, pag. 116.
A Bronte, il 1° agosto vi fu il primo esempio di come agivano i "liberatori" piemontesi. A Bronte esisteva la Ducea di Nelson, una specie di feudo di 25.000 ettari concesso da Ferdinando I all’ammiraglio Nelson, come ricompensa per gli aiuti forniti al Reame nel 1799. Alle notizie delle avanzate garibaldine, i contadini insorsero contro i padroni delle terre, aizzati dai settari che, dovendo sollevare comunque dei tumulti, promettevano loro le terre secondo i proclami garibaldini.
Essi insorsero il 2 agosto, commettendo violenze nei confronti dei notabili, saccheggiando e bruciandone le case. Furono uccisi una decina di "galantuomini". Cosicché il 4 agosto furono inviati a Bronte ottanta uomini della guardia nazionale, comandati dal questore Gaetano de Angelis, i quali però fraternizzarono con gli insorti, addirittura consentendo che venissero uccisi nella località detta Scialandro altri quattro "galantuomini".
Garibaldi fu immediatamente sollecitato, con numerosi dispacci, dal console inglese che gli intimava di far rispettare la proprietà britannica della Ducea, e anche perché erano iniziate delle rivolte simili a Linguaglossa, Randazzo, Centuripe e Castiglione, confinanti con le proprietà inglesi. Fu cosí che per non danneggiare gli inglesi, Garibaldi preoccupatissimo inviò il 6 agosto sei compagnie di soldati piemontesi e due battaglioni cacciatori, l’Etna e l’Alpi, al comando di Nino Bixio.
Queste orde circondarono il paese, ma poiché i rivoltosi erano già scappati, Bixio fece arrestare l'avvocato Nicolò Lombardo, ritenendolo arbitrariamente il capo dei rivoltosi e poi facendolo passare anche per reazionario borbonico, mentre invece era stato l’unico che aveva cercato di pacificare gli animi di tutti. Lo stesso giorno, 6 agosto, Bixio emise un decreto con il quale intimava la consegna di tutte le armi, l’esautorazione delle autorità comunali, la condanna a morte dei responsabili delle rivolte e una tassa di guerra per ogni ora trascorsa fino alla "pacificazione" della cittadina.
Bixio si rivelò in questa vicenda un feroce assassino. Per terrorizzare ulteriormente i cittadini, uccise personalmente a sangue freddo un notabile che stava protestando per i suoi metodi. Nei giorni successivi raccolse più di 350 tipi di armi e incriminò altre quattro persone, tra le quali un insano di mente. Il giorno 9 vi fu un processo farsa che condannò a morte i cinque imprigionati, che erano del tutto innocenti e che fece fucilare spietatamente il giorno successivo.
Per ammonizione, all' uso piemontese, i cadaveri furono lasciati esposti al pubblico, insepolti. Bixio ripartì il giorno dopo portando con sé un centinaio di prigionieri presi indiscriminatamente tra gli abitanti.
La Sicilia, nel frattempo, venne posta praticamente in stato d'assedio dalla flotta piemontese, con l'aiuto delle navi francesi ed inglesi, che effettuarono un blocco dei porti e delle coste, causando il crollo dei commerci marittimi e di ogni altra attività produttiva dell'Isola.
AGLI AMMINISTRATORI DI "Wikipedia - L'enciclopedia libera" E' RIVOLTO IL MIO PIU' GRANDE DISAPPUNTO, NON AVENDO ESSI VIGILATO PER IL RISPETTO DELLO SPIRITO DELLA STESSA ENCICLOPEDIA, LA QUALE NON PUO' RIPORTARE CONSIDERAZIONI PERSONALI E DISTORTE QUALI QUELLE ESPRESSE DALL'ARTICOLISTA, DENDENZIOSO E RAZZISTA.
Cordialmente
Santo Trovato