Data della morte di Gesù
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Secondo i Vangeli, Gesù fu crocifisso in un venerdì che coincideva con la Pasqua ebraica o con il giorno immediatamente precedente, cioè il 14 o il 15 del mese di Nissan nel calendario ebraico.
Per quanto riguarda l'anno vi sono due indicazioni:
- Ponzio Pilato, che emise la condanna a morte di Gesù, fu governatore della Giudea dall'anno 26 al 36.
- Secondo Luca 3,1-2, l'inizio della predicazione di Giovanni il Battista, e quindi della vita pubblica di Gesù, avvenne nel quindicesimo anno d'impero di Tiberio, cioè tra l'estate del 28 e quella del 29 (secondo alcuni in quella del 26, contando dal momento in cui Tiberio fu associato all'impero da Augusto). L'opinione tradizionale è che la vita pubblica di Gesù sia durata circa tre anni, per cui si arriverebbe intorno al 30 o 31. Alcuni autori sono dell'opinione che dal battesimo vi siano sei anni ed il quindicesimo di Tiberio sia il primo, dopo un anno sabbatico, mentre il tempo per la predicazione in Galilea interessi gli ultimi quaranta mesi.
L'attuale calendario ebraico è basato su regole matematiche codificate nel IV secolo; al tempo di Gesù, invece, si basava sull'osservazione diretta delle fasi lunari, per cui è possibile uno scarto di uno o due giorni. Nella tabella seguente sono riportate:
- le date della Pasqua (15 Nisan) secondo l'attuale calendario ebraico (colonna 2).
- le date della luna nuova all'inizio del mese, secondo i dati dell'U.S. Naval Observatory; gli orari sono calcolati sul meridiano di Greenwich (circa due ore di ritardo su Gerusalemme) e hanno un margine di incertezza di 1-2 ore (colonna 3).
- le probabili date della Pasqua (15 Nisan) secondo il calendario lunare (colonna 4).
anno | cal. moderno | luna nuova | cal. lunare |
---|---|---|---|
28 | martedì 30 marzo | lunedì 15 marzo, ore 0 | mercoledì 31 marzo |
29 | domenica 17 aprile | sabato 2 aprile, ore 17 | lunedì 18 aprile |
30 | giovedì 6 aprile | mercoledì 22 marzo, ore 18 | venerdì 7 aprile |
31 | martedì 27 marzo | domenica 11 marzo, ore 23 | martedì 27 marzo |
32 | martedì 15 aprile | sabato 29 marzo, ore 20 | lunedì 14 aprile |
33 | sabato 4 aprile | giovedì 19 marzo, ore 10 | sabato 4 aprile |
34 | martedì 23 marzo | martedì 9 marzo, ore 16 | giovedì 25 marzo |
35 | martedì 12 aprile | lunedì 28 marzo, ore 4 | mercoledì 13 aprile |
36 | sabato 31 marzo | venerdì 16 marzo, ore 15 | domenica 1 aprile |
Sono quindi possibili, per la morte di Gesù, queste due date: venerdì 7 aprile 30 (15 Nisan) e venerdì 3 aprile 33 (14 Nisan).
L'incertezza tra il 14 e il 15 di Nisan è dovuta ad indicazioni contrastanti che si trovano nei Vangeli: da un lato, i quattro Evangelisti concordano che Gesù mangiò la Pasqua con i suoi discepoli la sera prima della sua morte, che quindi sarebbe avvenuta il giorno stesso della Pasqua, cioè il 15 di Nisan (il giorno ebraico inizia al tramonto, quindi la sera fa parte del giorno successivo). Dall'altro lato, però, Giovanni riporta che il giorno della sua morte era la Parasceve (cioè la vigilia) della Pasqua, quindi il 14.
Per sanare questa contraddizione sono state proposte diverse ipotesi:
- alcuni suggeriscono che il rito celebrato da Gesù con i suoi discepoli non fu la Pasqua vera e propria, ma un rito di ringraziamento che si svolgeva il giorno precedente. Secondo questa ipotesi, il giorno della sua morte dovette essere venerdì 3 aprile 33 (14 Nisan).
- altri dicono invece che Gesù Cristo immolava la Pasqua al Primo degli otto giorni degli Azzimi, cioè il 14 di Nisan; i Farisei, invece, il 15 di Nisan (come ancora oggi avviene, divenuto primo dei sette giorni degli Azzimi). Secondo questa ipotesi il giorno della sua morte dovette essere venerdì 7 aprile 30 (15 Nisan).
- altri ancora ritengono che Gesù seguì il calendario liturgico degli Esseni, nel quale la Pasqua cadeva sempre di mercoledì; secondo questa ipotesi, la Passione non si sarebbe svolta nell'arco di un solo giorno (dal giovedì sera al venerdì pomeriggio), ma in due o tre giorni.[1]
Un altro problema riguarda il tempo intercorso tra la morte e la resurrezione: i Vangeli dicono in più occasioni (Mt 16,21; 17,23; 20,19; 27,64; Lc 9,22; 18,33; 24,7; 24,46) che Gesù risuscitò "il terzo giorno", quindi la domenica (il venerdì, giorno della morte, conta come primo giorno). Vi è però un passo (Mt 12,40) in cui si parla invece di "tre giorni e tre notti", mentre dalla sera del venerdì all'alba della domenica corrono due notti e un solo giorno.
Seguendo quest'ultima indicazione, alcuni hanno ipotizzato che vi siano stati in realtà due giorni festivi consecutivi, che i Vangeli indicherebbero entrambi come "sabato" mancando in ebraico una parola specifica per indicare il giorno festivo: uno era il sabato vero e proprio, l'altro il giorno di Pasqua, 15 Nisan. Gesù sarebbe quindi morto alla vigilia del primo sabato e risorto il giorno dopo il secondo sabato: in questo modo si ottengono tre giorni e tre notti (contando anche il giorno della morte come primo giorno).
È stato perciò suggerito che, coincidendo la Pasqua con il sabato (il che avvenne il 4 aprile 33), i Farisei abbiano spostato la festività del sabato al giorno successivo: Gesù sarebbe pertanto morto venerdì 3 aprile 33 e risorto al mattino del lunedì. A sostegno questa ipotesi si cita la festività del "lunedì dell'angelo" che segue immediatamente la Pasqua, e che rimanda all'apparizione dell'angelo alle donne la mattina della resurrezione.
In alternativa, il giorno di Pasqua avrebbe preceduto il sabato, cadendo di venerdì (il che avvenne il 7 aprile 30): in questo caso Gesù sarebbe morto giovedì 6 aprile 30 (14 Nisan) e risorto la domenica.
Queste ipotesi, però, non trovano riscontro nella tradizione cristiana, che fin dalle origini ha costantemente collocato la morte di Gesù al venerdì e la Resurrezione al mattino della domenica.
Una data certa poi è il Capo d'anno ebraico (Rosh ha-Shanah) che ricorre il 16 settembre dell'anno 30. Questa data è scientificamente verificabile in quanto in tale data è stata calcolata da Von Oppolzer un'eclisse di sole, e quindi un novilunio. Tale data è la "festa dei Giudei" citata nel Vangelo di Giovanni (Gv 5, 1) ed era quel sabato in cui Gesù guarisce un paralitico (Gv 5, 8 seg.).[citazione necessaria]