Delio Tessa
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Delio Tessa (Milano 18 novembre 1886 - Milano 21 settembre 1939) è stato uno scrittore e poeta in milanese.
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[modifica] Biografia
Dopo gli studi al liceo Beccaria, nel 1911 si laureò in giurisprudenza all'Università di Pavia ed iniziò ad esercitare come avvocato e come giudice conciliatore.
La carriera forense però non lo entusiasmava; preferì quindi dedicarsi alla poesia in dialetto milanese, alla letteratura, al teatro e al cinema (scrisse anche la sceneggiatura di un film, Vecchia Europa, pubblicata postuma nel 1986).
Antifascista, rimase isolato rispetto alla cultura ufficiale, dedicandosi piuttosto a scrivere per periodici locali, come L'Ambrosiano (gli articoli saranno poi raccolti nel libro postumo Ore di città) o per giornali stranieri come il Corriere del Ticino. Collaborò inoltre con la Radio della Svizzera italiana.
Tranne che per la raccolta di poesie pubblicata nel 1932 L'è el dì di mort, alegher! (che passò però inosservata anche per l'ostracismo del fascismo nei confronti dei dialetti), tutte le sue opere sono state pubblicate postume.
Di temperamento schivo e riservato, rimase scapolo dopo una delusione sentimentale.
Morì il 21 settembre 1939 a causa di una setticemia provocata da un ritardato intervento per l'ascesso ad un dente.
Per sua volontà fu sepolto in un campo comune del cimitero di Musocco.
Nel 1950 il Comune di Milano trasferì la tomba di Tessa al Famedio del Cimitero Monumentale e, successivamente, gli intitolò una via.
Oggi Delio Tessa è considerato uno tra i grandi poeti dialettali del '900.
[modifica] Contenuti
I temi preferiti della poesia di Tessa sono quelli del dramma della prima guerra mondiale e della vita quotidiana degli "emarginati della società", rielaborati tuttavia in maniera del tutto personale e curando al massimo la musicalità e le sonorità dei versi.
Nei suoi componimenti è spesso presente il tema della morte ed il loro contenuto è spesso pervaso da un pessimismo che in parte ha matrici culturali (la Scapigliatura lombarda, ma anche il Decadentismo francese di Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, il pessimismo del romanzo russo di Tolstoi, Turgheniev e Dostojevskij, per arrivare a quella particolare forma di espressionismo che ha come maggiori rappresentanti italiani Dino Campana e Clemente Rebora), in parte personali.
La personalità di Tessa è infatti dominata da un senso di sfiducia negli uomini e nelle loro istituzioni, dalla perdita della fede e dalla consapevolezza di un destino duro ed inflessibile, cui molto aveva contribuito la realtà della prima guerra mondiale.
Questa percezione inquieta della realtà è rivelata dalla tensione cui egli sottopone il linguaggio. Il dialetto perde così la sua connotazione di lingua parlata dalla gente comune e le parole sono sottoposte ad un processo di frammentazione ed usate senza apparente connessione logica.
Il risultato è una poesia fatta di pure sequenze di suoni, arricchita dall'uso delle parentesi, delle esclamazioni, degli spazi vuoti che fanno da pausa musicale.
La metrica delle sue opere è costituita da una complessa trama di enjambement che rompe la coincidenza tra l'ordine sintattico e quello delle strofe.
[modifica] Bibliografia
- L'è el dì di mort, alégher! Milano, Mondadori, 1932
- Poesie nuove e ultime, Torino, De Silva, 1946
- Alalà al pellerossa: satire antifasciste e altre poesie disperse. A cura di D. Isella, Milano, all'insegna del pesce d'oro, 1979
- Piazza Vetra: (la vecchia) e altre pagine ambrosiane, Milano, Tipografia Allegretti di Campi, 1979
- Ore di città, a cura di D. Isella, Milano, Libri Scheiwiller, 1984 (poi Torino, Einaudi, 1988)
- L'è el dì di mort, alegher! De là del mur e altre liriche, edizione critica a cura di D. Isella, Torino, Einaudi, 1985
- Vecchia Europa, a cura di C. Sacchi, premessa di A. Stella Milano, Bompiani, 1986
- Color Manzoni: 60 Prose ambrosiane, a cura di D. Isella, Milano, Libri Scheiwiller, 1987
- Critiche contro vento: pagine "ticinesi" 1934- 1939, a cura di G. Anceschi, Lugano, Casagrande, 1990
- Altre liriche, a cura di D. Isella, Torino, Einaudi, 1999
[modifica] Critica
- P. P. Pasolini, in Poesia dialettale del Novecento, a cura di P. P. Pasolini e M. Dell'Arco, Parma, Guanda, 1952 (poi in Passione e ideologia, Milano, Garzanti, 1960)
- C. Linati in Il bel Guido e altri ritratti. A cura di G. Lavezzi e A. Modena. Milano, All'insegna del pesce d'oro, La Razza, 1982
- F. Brevini, in Poeti dialettali del Novecento, Torino, Einaudi, 1987
- F. Brevini, in Le parole perdute. Dialetti e poesia nel nostro secolo. Torino, Einaudi 1990
- F. Brevini, in La poesia in dialetto. Storia e testi dalle origini al Novecento. Milano, Mondadori, 1999
- G. Anceschi, in Delio Tessa: profilo di un poeta, Milano, Marcos y Marcos, 1990
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