Distanza minima
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La distanza minima, in geometria descrittiva, indica la misura minima lineare tra due oggetti geometrici, che possono essere enti geometrici fondamentali (punto, retta e piano) e/o curve e superfici (per lo più coniche e quadriche o approssimati come tali).
Indice |
[modifica] Problemi fondamentali
I casi di minima distanza tra gli enti geometrici fondamentali:
La distanza minima tra un punto P ed una retta r si calcola come vera misura del segmento che ha un estremo in P e l'altro nel piede della retta perpendicolare ad r e passante per P.
La distanza minima di un punto P da un piano α si determina come distanza minima del segmento che ha un estremo in P e l'altro nel piede della retta perpedicolare ad α e passante per P.
- Tra due rette parallele
La distanza minima tra due rette parallele r e s si detrmina come vera misura del segmento che ha estremi nei piedi di una retta perpedicolare a tali rette r s.
- Tra due piani paralleli
La distanza minima tra due piani paralleli si calcola come vera misura del segmento che ha estremi nei piedi di una retta perpnedicolare a tali piani.
La distanza minima tra due piani paralleli α e β si calcola come vera misura del segmento che ha estremi nei piedi di una retta perpendicolare a tali piani.
[modifica] Altri possibili casi
- Distanza di un punto ed una superficie di rotazione
- di un punto da una sfera
- di un punto da un cono circolare
- di un punto da un cilindro circolare
- di un punto da un ellissoide circolare
Nota importante: si tiene presente che quando si opera in una rappresentazione piana (cioè rappresentazione non tridimensionale, come quella offerta dagli odierni strumenti informatici) occore necessariamente procedere a ribaltare, tale segmento, rispettivamente, sul quadro, nel metodo della proiezione centrale o, anche, su un piano parallelo al quadro, nel metodo delle proiezioni parallele.