Ducato di Napoli
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Il Ducato di Napoli, nato come provincia bizantina retta da un governatore militare (dux), divenne ben presto uno stato a sé stante, durando per oltre cinque secoli nell'alto medioevo, a valle dell'invasione longobarda dell'Italia peninsulare. È noto anche con il nome di Ducato Napoletano.
In effetti, l'area del Ducato figurava nel VII secolo tra quelle ridotte zone costiere (come le vicine Amalfi e Gaeta) che i Longobardi non riuscirono a conquistare, rimanendo dipendenti dall'Impero bizantino.
La popolazione della capitale, Napoli, oscillava in quel periodo tra i 30mila ed i 35mila abitanti.
Il patriziato napoletano dell'epoca ducale era rappresentato dalle cosiddette "famiglie magnatizie", iscritte ai sedili della città medievale: tra di esse meritano menzione il casato dei Capece, dei Ferrario, dei Melluso, dei Pappansogna, dei Boccia, dei de Gennaro, dei Russo e dei Morfisa, che ebbero particolare rilevo nella vita civile della città a partire dal X secolo.
Il Ducato di Napoli si estendeva all'incirca sull'area dell'attuale provincia di Napoli comprendendo, oltre all'area napoletana, la zona vesuviana, la penisola sorrentina, l'area flegrea, l'attuale comune di Giugliano in Campania, l'aversano, l'afragolese, il nolano e le isole d'Ischia e Procida.
L'isola di Capri faceva invece parte del Ducato (poi repubblica marinara) di Amalfi.
Il ducato fu istituito nel 638 dall'esarca Eleuterio. I poteri civili e militari vennero accentrati in un duca eletto, sottoposto allo stratego di Sicilia. Nel 661, ridottosi il pericolo longobardo, Costante II di Bisanzio, nominò duca Basilio, un funzionario locale, provocando così de facto la nascita del Ducato di Napoli, indipendente da Bisanzio. Nel 763, il duca Stefano II di Napoli stabilì l'autonomia del ducato che in tal modo faceva parte solo nominalmente dell'impero Bizantino; nell'840 poi Napoli diventò effettivamente autonoma quando il duca Sergio I di Napoli dichiarò ereditaria la successione del ducato.
Il Ducato di Napoli fu coinvolto, fin dalla sua nascita e per tutta la sua esistenza, in una continua e quasi ininterrotta sequenza di guerre, principalmente difensive, contro la pressione dei suoi potenti e numerosi vicini. Tra questi, principalmente, i principi longobardi di Benevento, di Salerno e di Capua, i corsari saraceni, gli imperatori bizantini, i pontefici e, infine, i normanni, che lo conquistarono definitivamente nel 1137, ponendo fine alla sua storia.
Nell'836 i Napoletani dovettero allearsi con i Saraceni per far fronte all'ennesimo assedio dei principi di Benevento (il quinto in venti anni); nell'846 e nell'849 invece sconfissero la flotta saracena in due battaglie navali ad Ostia e Gaeta, con l'aiuto dei Bizantini e degli Amalfitani. Nel X secolo inoltre, dovettero difendersi anche dalle mire dell'imperatore Ottone II di Sassonia
Nel 1027 il duca Sergio IV di Napoli donò la contea di Aversa alla banda di mercenari normanni di Rainulfo Drengot, che lo avevano affiancato nell'ennesima guerra contro il principato di Capua, creando così il primo insediamento normanno nell'Italia meridionale. Dalla base di Aversa, nel volgere di un secolo, i normanni saranno in grado di sottomettere tutto il meridione d'Italia, dando vita al Regno di Sicilia. Il ducato di Napoli fu appunto l'ultimo territorio a cadere in mano normanna, con la capitolazione del duca Sergio VII di Napoli nel 1137.
[modifica] Voci correlate
- Duchi di Napoli
- Elenco dei monarchi di Napoli e Sicilia
- Esarcato d'Italia
- Impero romano d'Oriente
- Regno di Napoli
- Regno di Sicilia
- Storia di Napoli
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