Ebola
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Ebola è un virus estremamente aggressivo per l'uomo.
Il primo ceppo del virus Ebola fu scoperto nel 1976 isolandolo sulle rive del fiume Ebola, da cui prende il nome, in Congo -ex Zaire-. Finora sono stati isolati quattro ceppi del virus, di cui tre letali per l'uomo. Ebola è un virus di forma allungata (Fa parte della famiglia dei virus RNA filonegativi, noti anche come filovirus) che causa, dopo un periodo di incubazione che varia dai 2 ai 21 giorni, una febbre emorragica. La malattia è mortale nella maggior parte delle persone infettate, e in alcune epidemie la mortalità supera il 70%; a tutt'oggi non esiste una cura.
Sono trascurabili i rischi per i viaggiatori che si dirigono nelle zone ove sono presenti i focolai di questa epidemia. Massima attenzione invece per coloro che si recano per assistenza ai malati (medici, infermieri o volontari). Il fatto che questo virus venga veicolato dalle scimmie fa sì che si osservi massima attenzione nel commercio di questi animali.
[modifica] Sintomi
L'ebola si presenta come una normale influenza, con mal di gola, stanchezza, dolori muscolari, divenendo sempre più grave col passare delle ore; a seguire compaiono forte diarrea, eruzioni cutanee, ulcerazioni nella gola, vomito, dolori addominali e al torace. Essendo reni, fegato e milza i bersagli preferiti, diminuisce la funzionalità di questi organi ed appaiono le prime emorragie interne ed esterne, i capillari e gli organi interni infatti "esplodono" provocando le emorragie. Nella fase finale nei capillari del malato si formano minuscoli coaguli di cellule morte che producono lividi sulla pelle e diventano vesciche che si dissolvono come carta bagnata. Dopo 6-7 giorni le arterie sanguinano e il sangue fluisce da ogni orifizio del corpo: occhi, orecchie, naso. A questo punto il paziente vomita un liquido nero, segno della disintegrazione dei tessuti. Dai primi sintomi la morte sopraggiunge in 48-72 ore; la fase di incubazione varia da 2 a 21 giorni, ma più comunemente tra 5 e 10.
Il virus ha un'alta trasmissibilità, e attacca con il contatto diretto dei fluidi della persona infetta (sangue, secrezioni, trapianto di organi, rapporti sessuali); benché assai contagioso, non si trasmette per via aerea.
Il virus della febbre di Crimea, per via della somiglianza con il virus Ebola, è stato ribattezzato virus della febbre di Crimea-Congo.
[modifica] Terapia
Non esiste una terapia specifica. Il virus è resistente ai più comuni antivirali (es. aciclovir e penciclovir) e, a differenza di altre febbri emorragiche non risponde neanche alla ribavirina.
La terapia si limita ad un supporto per limitare le emorragie e per reintegrare liquidi ed elettroliti persi.
[modifica] Ricerca scientifica
Nel giugno 2005 la rivista Nature Medicine ha presentato un articolo con i risultati della sperimentazione che un gruppo di scienziati canadesi e statunitensi sta portando avanti. Steven Jones, uno dei ricercatori autori di questo studio, riporta che ci vorranno ancora cinque o sei anni per portare a compimento la sperimentazione, in modo da accertare che i vaccini siano privi di effetti collaterali ed efficaci anche sull'uomo.
Il nuovo vaccino contro il virus Ebola ha superato con successo il primo test su esseri umani. È stato annunciato a Washington. Il vaccino è stato sperimentato su 21 persone che hanno cominciato a produrre anticorpi specifici contro l'Ebola. Dovrà superare ancora diversi test di sicurezza prima che gli scienziati possano passare al livello superiore di ricerca.
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