Esarcato d'Africa
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L'Esarcato d'Africa o di Cartagine fu una divisione amministrativa dell'Impero bizantino. Similmente all'Esarcato d'Italia questa magistratura deteneva sia il potere civile, sia il potere militare.
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[modifica] Introduzione
Quando salì al trono nel 527, a Costantinopoli, Giustiniano I, considerandosi l'erede di Augusto, sentì il compito di ricompattare e restaurare la potenza imperiale romana, in parte svanita, dato che i territori occidentali erano occupati dai barbari. Il suo disegno era di riportare le terre dell'ex-Impero romano d'occidente sotto il suo scettro. La prima missione fu diretta verso il regno dei Vandali che comprendeva l'Africa settentrionale, la Sardegna e la Corsica.
Nel 534 il generale Belisario riconquistò l'Africa romana, ed il re Gelimero venne condotto come schiavo a Costantinopoli.
Intanto vennero riorganizzate l'amministrazione civile e militare che solo in parte ricopriva i confini dell'antica provincia romana. L'amministrazione civile fece capo ad un prefetto del pretorio, quella militare ad un magister militum, il quale aveva in subordine quattro duces in Africa ed uno in Sardegna.
[modifica] La nascita dell'Esarcato
Negli anni 550 una spedizione imperiale, insinuandosi nelle contese dei Visigoti, riuscì a riconquistare la Spagna sudorientale.
Dopo la riconquista, l'Africa fu agitata da una serie di rivolte da parte delle popolazioni locali, naturalmente furono represse dall'Impero.
Nella seconda metà del VI secolo l'Impero Romano d'Oriente si trovò impegnato in diversi teatri di guerra, così Maurizio I, per rafforzare il l'organizzazione militare, in Africa, come in Italia, instaurò il regime dell'Esarcato. L'Esarcato raggruppava sia il potere civile che quello militare. Venne meno la tradizionale suddivisione delle competenze, tipica invece dell'Impero Romano. La capitale dell'Esarcato fu Cartagine, e la nuova formazione amministrativa comprendese l'Africa settentrionale, la Sardegna, la Corsica, le Baleari e la Spagna meridionale.
[modifica] Crollo dell'Esarcato
Tra la fine del VI secolo e l'inizio del VII secolo si ebbe una controffensiva in Spagna dei Visigoti, che portarono all'espulsione degli imperiali dal territorio iberico.
Nel VII secolo i Bizantini non riuscirono a contenere l'espansione degli Arabi. Dapprima caddero in mano islamica la Siria, subito dopo anche l'Egitto. La perdita di queste regioni fu anche favorita dalle continue conflittualità religiose, infatti qui era prevalente la dottrina monofisita.
Più difficile, da parte degli Arabi, la conquista dell'Esarcato, dovuta all'ostinata resistenza di Bisanzio, ma sopattutto delle popolazioni auoctone. Nonostante ciò l'Esarcato di Cartagine cadde nel 698.
[modifica] Bibliografia
- Giorgio Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina, Il Mulino, Bologna, 2006
[modifica] Collegamenti esterni
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