Esaro (fiume)
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Fiume Esaro | |
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Dati generali | |
Lunghezza: | 20 km c.ca |
Altitudine della sorgente: | 300 m s.l.m. circa |
Bacino idrografico: | 100 km² |
Dove nasce: | colline del comune di Cutro (KR) |
Dove sfocia: | Ionio |
Paesi attraversati: | Stazione Isola Capo Rizzuto, Crotone |
L’Esaro di Crotone (per distinguerlo dall'altro corso d'acqua omonimo, sub-affluente del Crati) è un piccolo fiume della Calabria, lungo circa 20 Km e con un bacino imbrifero di forma radiale ampio circa 100 kmq interamente contenuto nella provincia di Crotone.
[modifica] Corso del fiume
Nasce dalle colline del comune di Cutro (KR) da svariati corsi d'acqua minori lunghi non più di 5 km (vallone S.Anna, Acqua della Quercia, Trafinello, Tufolo, Falcosa e S.Giorgio), quasi tutti confluenti (escluso il torrente Lamps o Papaniciaro che fornisce il suo contributo poco prima della foce) presso la loc. Stazione Isola Capo Rizzuto. Da qui con corso stretto e ripido raggiunge in breve lo sbocco vallivo per poi andare a sfociare nel mar Ionio presso la periferia nord della città di Crotone, dopo averne lambito la zona industriale e portuale e alcuni importanti quartieri popolari.
Per l'Esaro sarebbe più corretta la definizione torrente anziché fiume, in quanto corso d'acqua dalla portata modestissima (se non quasi nulla in estate) e dal regime estremamente torrentizio a causa delle caratteristiche geologiche del suo bacino costituito da marne e argille impermeabili e situato a quote altimetriche collinari non sufficientemente elevate (max 300 m. sul livello del mare nel pressi di Cutro) da poter garantire alimentazioni nivali o sorgive.
Le portate dunque sono esclusivamente dovute alle piogge occasionali che possono essere anche copiose nella stagione autunnale, ma si esauriscono in brevissimo tempo a causa dei tempi di corrivazione del bacino estremamente brevi (appena 2-3 ore dall'inizio delle piogge). Questo sua ultima caratteristica rende l'Esaro estremamente pericoloso in caso di precipitazioni eccezionali dove può anche trasformarsi in un'autentica furia di acqua e fango, come avvenne ad esempio nel novembre del 1959 o anche e soprattutto durante l'Alluvione del 1996 quando, dopo alcune ore di pioggia violentissima, sommerse per buona parte la città di Crotone.
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