Exit poll
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Un exit poll (la traduzione letterale della locuzione è "sondaggio all'uscita") è un sondaggio effettuato all'uscita dei seggi elettorali tra i votanti a un'elezione. A differenza di un sondaggio d'opinione, che chiede quali siano le intenzioni di voto dell'interpellato o una domanda simile, nell'exit poll viene chiesto di indicare per chi è stato appena dato il voto. I sondaggisti - generalmente aziende private che lavorano per i media, ma anche per i partiti politici stessi - tengono gli exit poll per ottenere un'indicazione immediata di quale sarà il risultato elettorale, dato che generalmente occorrono varie ore o persino giorni prima che vengano resi noti i risultati definitivi.
Il termine "indicare" è segno che, come del resto avviene in tutti i sondaggi, anche gli exit poll sono affetti per la loro stessa natura da un margine di errore. Un esempio famoso di errore è avvenuto nelle Elezioni politiche italiane del 2006, in cui essi avevano dato cinque punti di vantaggio alla coalizione dell'Unione rispetto alla Casa delle Libertà (le "forchette", vale a dire le percentuali minime e massime previste, erano rispettivamente 50-54% contro 45-49%) mentre i risultati definitivi hanno visto una sostanziale equivalenza dei voti ottenuti, con il 49.8% e 49.7% rispettivamente nelle percentuali alla Camera dei Deputati. Un altro esempio, sempre in Italia, è stato il referendum sull'abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera dei Deputati. In questo caso gli exit poll stimarono la partecipazione al di sopra del 50%, e quindi la consultazione valida, mentre in realtà essa si fermò al 49.6% invalidando il risultato.
Una critica spesso fatta agli exit poll soprattutto negli USA è che i risultati, che spesso trapelano a urne ancora aperte, influenzano chi deve ancora recarsi ai seggi, e quindi falsino i risultati reali. Ad esempio nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2000 è stato affermato che molti supporter repubblicani non siano andati a votare in Florida dopo che i primi exit poll a urne aperte avevano dato vincente Al Gore nello stato. In Italia è vietato dalla legge divulgare i risultati degli exit poll prima della chiusura delle urne, mentre in altre nazioni, come la Nuova Zelanda, è addirittura vietato condurli.
Un altro uso degli exit poll è quello di "votazione parallela", usata come controllo grossolano di presenza o assenza di brogli elettorali. Alcuni esempi a riguardo comprendono il referendum venezuelano del 2004 sulla rimozione di Hugo Chavez dalla presidenza e le elezioni presidenziali in Ucraina del 2004.