Festa
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Per festa o festività, si intende la celebrazione nel giorno dell'anniversario di un importante evento religioso o laico, di uno stato. Il calendario delle festività varia per ogni nazione.
[modifica] Storia
Dal latino festum e dall’aggettivo sostantivo dies festus (giorno di festa), il termine indica “gioia pubblica, giubilo, baldoria”. Con la stessa valenza veniva utilizzato feri-ae come “astinenza dal lavoro in onore degli dèi”.
Le feste erano giorni destinati alla celebrazione di ricorrenze di carattere religioso in cui si manifestava la separazione tra «tempo sacro» e «tempo profano».
La loro frequente coincidenza con eventi astronomici o con momenti del ciclo agrario ne rivela il più antico significato rituale, di carattere magico.
In Grecia, per esempio, i giorni del mese erano generalmente consacrati a qualche divinità o eroe (e gli ultimi tre ai morti e alle divinità sotterranee); la sospensione delle normali attività era prevista solo nel caso di determinate ricorrenze ufficiali cui si aggiungevano festività familiari come le Anfidromie o i matrimoni, le feste cultuali dei tiasi o quelle in onore di eroi capostipiti ecc.
Le feste potevano avere periodicità annuale o pluriennale; una stessa festa poteva avere celebrazioni distinte, di maggiore o minore solennità, nell'arco dello stesso anno (è il caso, per esempio, delle grandi e piccole Dionisie) o nell'intervallo pluriennale.
Non erano previste feste mobili analoghe alle feriae conceptivae dei romani.
Le celebrazioni comprendevano, come momenti salienti, la processione e il sacrificio, seguito da un banchetto, e in alcuni casi giochi e spettacoli (agōn); a queste manifestazioni si aggiungevano fiere che si tenevano soprattutto in occasione delle feste celebrate presso i maggiori santuari.
Alcune feste avevano carattere locale, mentre altre accomunavano più città; altre ancora erano dette panelleniche per il concorso di partecipanti e ambascerie da tutto il mondo greco (come le Olimpiadi e i giochi istmici, pitici, nemei o i giochi panellenici).
Nei VI e V secolo a.C. andò accentuandosi la grandiosità dell'apparato, e le feste furono anche espressione delle aspirazioni politiche delle città.
A Sparta le feste principali erano le Gimnopedie, le Glacinzie (o Iacinzie) e le Carnee; ad Atene le Panatenee, le Antesterie, le Grandi Dionisie, le Lenee, le Targelie, le Tesmoforie, le Apaturie (dal nome di alcune di esse derivò quello dei mesi); nel V secolo a.C. il calendario ateniese comprendeva un numero di feste equivalente a un terzo dei giorni dell'anno.
[modifica] Il significato oggi
Oggigiorno, le festività che ricordano date di avvenimenti ben precisi ( per esempio il ss. Natale, 1 maggio, 25 aprile) sono definite fisse; altre, che possono variare il proprio giorno di celebrazione, in corrispondenza di esigenze astronomiche, climatiche o lavorative sono chiamata mobili ( per esempio laPasqua) .
Nel giorno della celebrazione, la maggior parte delle attività lavorative sul territorio nazionale vengono interrotte.
Esistono festività anche a carattere regionale o cittadino ( come per esempio le feste che si tengono per il patrono); in questo caso l'astensione dal lavoro sarà osservata solamente da quella determinata regione o zona territoriale.