Francesco Acri
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Francesco Acri (Catanzaro, 19 marzo 1834 – Bologna, 21 novembre 1913) è stato un filosofo e storico della filosofia italiano.
Laureatosi in giurisprudenza a Napoli nel 1857, fu docente di storia della filosofia a Bologna dal 1871 al 1911.
Legato allo spiritualismo rosminiano, polemizzò con gli hegeliani e coi positivisti, in un lungo contraddittorio col suo predecessore nella cattedra Francesco Fiorentino.
Clericale in politica, eletto consigliere comunale di Bologna nel 1895, si batté contro il divorzio e per l'introduzione del catechismo nelle scuole, oltre ad essere strenuo difensore della partecipazione dei cattolici alla vita pubblica.
Tra i suoi maggiori impegni di scrittore, la traduzione e il commento dei Dialoghi di Platone (varie edizioni parziali, raccolte in tre volumi fra il 1913 e il 1915).
È sepolto alla Certosa di Bologna. Nella lapide a lui dedicata si legge il seguente testo:
DI STORIA DELLA FILOSOFIA
NOBILE CUORE E ALTO INGEGNO
PADRE TRA I FIGLIUOLI E I NIPOTI SUOI
PADRE TRA GLI SCOLARI
SPECULATORE DI VERITÀ SEGUACE DI BONTÀ
AMICO DI BELLEZZA
FILOSOFO E ARTISTA
ITALIANO DI ANIMA E DI LINGUA
DEVOTO A PLATONE A TOMMASO A DANTE
DALLA FEDE
A CUI GLI PARVE FACILE CONCILIARE LA SCIENZA
IN CUI RIPOSÒ L'INTELLETTO E L'AFFETTO
[modifica] Bibliografia
[modifica] Opere
- Videmus in aenigmate, Bologna, 1907
- Amore, dolore, fede, Bologna, 1908
- Dialettica turbata, Bologna, 1911
- Dialettica serena, Rocca San Casciano, 1917
[modifica] Studi
- L. Monetti, Saggio sul pensiero filosofico di Francesco Acri, Torino, 1957
- L. Malusa, Persona, sistema e sviluppo della filosofia nella storiografia filosofica di Francesco Acri, in «AA. VV., Vetera novis augere. Studi in onore di C. Giacon», Roma, 1982
- F. Farnè, Il problema esistenziale nel pensiero di Francesco Acri, L'Aquila, 1984
- S. Blasucci, Francesco Acri: la fortuna e l'opera, Roma-Bari, 1992
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