Gaetano Ventriglia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Gaetano Ventriglia è autore ed attore teatrale.
Ha conseguito svariati premi e riconoscimenti critici a sancire il valore della sua ricerca (ad esempio il premio Candoni). Di origine foggiana, ma da molti anni residente a Livorno dove tutt’ora opera e lavora. Il suo – come ha scritto Attilio Scarpellini – è “un teatro fatto di minuziose, talvolta impercettibili, trasfigurazioni di corpi e di cose”; un teatro onirico in cui la poetica di Pier Paolo Pasolini si fonde con la visionarietà di Eduardo De Filippo e la ricerca umana e spirituale di Fëdor Mikhailovič Dostoevskij: sono infatti questi i tre modelli dichiarati e riconosciuti dell’attore foggiano, mischiati alla lezione performativa di Leo De Berardinis e Jerzy Grotowski.
Inizia la sua attività nel 1988 scrivendo ed interpretando l’atto unico Schifo: seguono – tra gli altri – Discarica, Detriti e Serrature. A partire da mmocca, 1996, libera la sua produzione matura: nel 1998 porta in scena Cicoria - in fondo al mondo, Pasolini, spettacolo ideato ed interpretato insieme con Ascanio Celestini, che è oggi uno dei più importanti attori nel panorama teatrale italiano. Cicoria - testo di fondazione di quel genere di grande successo che è il "teatro di narrazione" ed esordio drammaturgico dello stesso Celestini - racconta di un viaggio di un padre romano (Celestini) e di un figlio foggiano (Ventriglia) che, dalla periferia pugliese, giungono infine a Roma. Lo spettacolo ottiene grandi consensi nell’ambito della critica specializzata e circuita tra i più prestigiosi festival “off”, tra cui VolterraTeatro ’99. Negli anni seguenti scrive ed interpreta lo spettacolo punk Madonna dei fottuti (1999), insieme con l’attore sardo Marco Sanna e Francesca Ventriglia, ed Adeus (Foggia Lisbona Sarajevo) (2001): spettacolo "lirico" il cui racconto si snoda attraverso i versi di Fernando Pessoa, di Baudelaire e la nuova poesia bosniaca, sullo sfondo della musica dei Velvet Underground e di Patti Smith. Nel 2003, con l’autrice ed attrice Silvia Garbuggino, fonda il gruppo Malasemenza con cui realizza un’ambiziosa trilogia sull’opera di Dostoevskij: nel 2003 Ventriglia e Garbuggino inscenano nella luce idiota da L’idiota; e nel 2005 presentano la seconda tappa della ricerca, prima stanza (studio da I Fratelli Karamazov). Nell’aprile 2005, in veste di autore e performer solista Ventriglia realizza kitèmmùrt, (Amleto atto V scena II): lettura della tragedia shakespeariana per un solo attore che si moltiplica in tutti i personaggi della pièce - con toni oscillanti tra il surreale ed il grottesco, senza tralasciare il lirismo che dell'attautore è la cifra distintiva. A riguardo di kitèmmùrt ha scritto Scarpellini: “Magma da riordinare, tragedia sempre ‘da scrivere', l’Amleto si presta alla prova o alla confessione. Ventriglia unisce una e l’altra, dice sé stesso dissimulandosi nella ‘recita’ (proprio come il Principe di Danimarca), e afferma il teatro come luogo in cui la verità, messa tra due specchi, perde la bussola e si moltiplica”.
Come attore collabora con il Teatro di Buti di Dario Marconcini prendendo parte a Improvviso dell’ Ohio-variazioni; La Via degli Empi; Scene da Arturo Ui; Faust (prima e seconda parte); Grida dal Buio. Per saperne di più:
- Simone Soriani (a cura di), Cicoria. Del teatro di Ascanio Celestini e di Gaetano Ventriglia, Corazzano (PI), Titivillus 2006 (con contributi di Soriani, D'Angeli, Guccini, Porcheddu, Audino, Mancini, Marconcini, Pompeo, Cosentino, Scarpellini).
- Attilio Scarpellini, Kitèmmùrt, l'Amleto foggiano di Gaetano Ventriglia, [1]