Fëdor Mikhailovič Dostoevskij
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«La civiltà ha reso l'uomo più sanguinario di quanto non lo fosse un tempo.»
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Fëdor Mikhajlovič Dostoevskij - in russo Фёдор Михайлович Достоевский - (Mosca, 30 ottobre/11 novembre 1821 - San Pietroburgo, 28 gennaio/9 febbraio 1881) è stato uno dei più grandi scrittori russi dell'Ottocento e, in generale, di ogni tempo.
In Italia, fino agli anni '40, è conosciuto con il nome Teodoro Dostojevski, nell'ambito della consuetudine di italianizzare il nome degli autori stranieri. [1]
Le opere che lo hanno reso maggiormente famoso sono L'idiota, Il giocatore, I demoni, I fratelli Karamàzov e, una su tutti, Delitto e castigo. Da molti identificato come voce della corrente nichilista e Bakuniana, in realtà Dostoevskij fu tra i più conservatori autori russi dell'800. L'equivoco nasce dall'abilità dello scrittore nel delineare i caratteri morali dei personaggi che appaiono nei suoi romanzi, tra i quali spesso figurano i cosidetti ribelli, che contrastano con i conservatori dei saldi principi della fede e della tradizione russa. I suoi romanzi sono definibili "policentrici", proprio perché spesso non è dato identificare un vero e proprio protagonista, ma si tratta di identità morali incarnate in figure che si scontrano su di una sorta di palcoscenico dell'anima. La fede contro l'ateismo (I fratelli Karamàzov), la supposta sanità mentale contro la malattia (L'idiota), il socialismo contro lo zarismo (I demoni), l'isolamento e l'aberrazione sociale contro le ipocrisie delle convenzioni imposte dalla vita comunitaria (Memorie dal Sottosuolo). In realtà l'autore non lascia mai trasparire un proprio giudizio, ed è forse proprio questa la sua grandezza, ma le sue vedute furono molto più reazionarie del "cattolicissimo" eppur rivoluzionario Tolstoj.
Indice |
[modifica] Biografia
Fëdor, secondo di sette figli, nasce a Mosca da Michajl Andrevic, un medico di origine lituana e dal carattere stravagante e dispotico che alleva il ragazzo in un clima autoritario.
La madre, Marija Fedorovna Necaeva, proveniva da una famiglia di commercianti. Il suo carattere era allegro e semplice, amava la musica ed era molto religiosa. Sarà lei ad insegnare a leggere al figlio facendogli conoscere Aleksandr Puskin, Vasilij Žukovskij e la Bibbia.
Nel 1828 il padre, Michajl Andrevic, è iscritto con i figli nel libro d'oro della nobiltà moscovita.
Nel 1831 Fëdor si trasferisce con la famiglia a Darovoe in provincia di Tula dove il padre ha comprato un vasto terreno e nel 1834, insieme al fratello Michail, entra nel convitto privato di L.I Čermak, a Mosca.
Nel 1837 muore la madre, da tempo ammalata di tisi, e il giovane, insieme al fratello, viene iscritto al convitto preparatorio del capitano Kostomarov, in attesa degli esami d'ammissione all'Istituto di Ingegneria e il 16 gennaio 1838 entra alla Scuola Superiore del genio militare di Pietroburgo, dove studia ingegneria militare, frequentandola però controvoglia essendo i suoi interessi già orientati verso la letteratura.
L'8 giugno 1838 il padre, che si era dato al bere e che maltrattava i propri contadini, viene ucciso probabilmente dagli stessi. Alla notizia della morte del padre Feodor ebbe il suo primo attacco di epilessia, malattia che lo perseguiterà per tutta la vita.
Nell'agosto 1841 Fëdor viene ammesso al corso per ufficiali subalterni e l'anno seguente viene promosso sottotenente.
Nell'estate successiva entra in servizio effettivo presso il comando d'ingegneria di Pietroburgo.
Il 12 agosto 1843 Fëdor si diploma, ma nell'agosto 1844 dà le dimissioni, lascia il servizio militare e, rinunciando alla carriera che il titolo gli offre, lottando contro la povertà e la salute cagionevole, comincia a scrivere il suo primo libro, Bednye ljiudi (Povera gente), che vede la luce nel 1846 e ha gli elogi di critici come Belinskij e Nekrasov.
In questo suo primo romanzo, il novello scrittore rivela già quelli che saranno i suoi temi maggiori: la sofferenza per l'uomo socialmente degradato e incompreso.
Nell'estate Dostoevskij inizia a scrivere il suo secondo romanzo, Dvojnik (Il sosia), storia di uno sdoppiamento psichico che non ha però il consenso del primo romanzo e a novembre, in una sola notte, scrive Roman v devjati pis'mach (Romanzo in nove lettere).
Nel 1848 vedono la luce alcuni racconti su vari numeri di rivista, tra i quali il romanzo breve Belye noči (Le notti bianche).
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Il 25 aprile 1849 viene arrestato per partecipazione a società segreta con scopi sovversivi. Insieme ad altri venti imputati viene condannato a morte ma lo zar commuta la condanna a morte in lavori forzati senza termine. La revoca della pena capitale viene comunicata allo scrittore solo sul patibolo (metodo utilizzato frequentemente a quei tempi); l'avvenimento lo segnerà molto. Viene spedito in Siberia nella fortezza di Omsk. Dalla drammatica esperienza della reclusione matura una delle opere più crude e sconvolgenti dell'autore, Memorie dalla Casa dei Morti, in cui varie umanità degradate vengono descritte come impersonificazioni delle più turpi abiezioni morali. Il 23 gennaio del 1854 termina il periodo di reclusione e viene assegnato come soldato di prima linea al 7° battaglione siberiano di stanza a Semipalatinsk, vicino al confine cinese.
Nel 1859 congedato dall'esercito Feodor ottiene il permesso di rientrare nella Russia europea e si stabilisce a Tver, il capoluogo più vicino a Pietroburgo (l'ingresso nella capitale non gli è ancora concesso). prepara alacremente insieme al fratello Michail una riedizione delle sue opere precedenti ( escluso il sosia che medita di riscrivere) e lavora alle sue memorie sul bagno penale (queste verranno terminate fra il 1860-61 e pubblicate fra il 61 e il 62 con il titolo di Memorie da una casa morta)
Nel 1860-61 scrive Umiliati e offesi. Ripristina i suoi rapporti con l'intellighenzia pietroburghese; fa amicizia con due critici già affermati, Apollon Grigor'ev e Nicolaj Strachov e, insieme al fratello fonda la rivista "Vremja" (il tempo) che si annuncia come espressione dell'"idea russa", ovvero della necessità di riavvicinare l'intellighenzia alle sue radici nazional - popolari (alla sua "humus" come usa dire Feodor) e si contrappone apertamente alle correnti occidentaliste e radicali (di cui faceva parte per esempio Turgenev). su questa rivista Feodor pubblicherà Memorie da una casa morta, Umiliati e offesi (1861) Un brutto aneddoto (1862) Note invernali su impressioni estive (1863)
Muore, in seguito a emorragia, il 28 gennaio 1881, la sua tomba si trova nel Cimitero Tikhvin del Monastero di Alexander Nevskij.
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«Non è Dio che non accetto, comprendi, ma il mondo da lui creato, è il mondo di Dio che non accetto e non posso risolvermi ad accettare.»
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[modifica] Bibliografia
I titoli italiani possono subire alcune modifiche nelle diverse traduzioni delle case editrici.
[modifica] Romanzi
Fra virgolette la pronuncia italiana.
- 1844 - Povera gente (Бедные люди - "Bednye ljudi"), BUR (ISBN 8817002526)
- 1845 - Il sosia (Двойник - "Dvojnik"), Garzanti (ISBN 8811360714)
- 1849 - Netočka Nesvanova (Неточка Незванова - "Netočka Nesvanova") [incompiuto], Garzanti (ISBN 881136602X)
- 1861 - Memorie da una casa di morti (Записки из мёртвого дома - "Zapiski iz mërtvogo doma"), BUS (ISBN 8817000388)
- 1861 - Umiliati e offesi (Униженные и оскорблённые - "Unižennye i oskorblënnye"), Garzanti (ISBN 8811367336)
- 1864 - Memorie dal sottosuolo (Записки из подполья - "Zapiski iz podpol´ja"), Einaudi (ISBN 8806177095)
- 1866 - Il giocatore (Игрок - "Igrok"), BUR (ISBN 8817006947)
- 1866 - Delitto e castigo (Преступление и наказание - "Prestuplenie i nakazanie"), Garzanti (ISBN 8811370191), Einaudi (ISBN 8806051512)
- 1869 - L'idiota (Идиот - "Idiot"), Einaudi (ISBN 8806178490)
- 1870 - L'eterno marito (Вечный муж - "Večnyj muž"), Garzanti (ISBN 8811366178)
- 1871 - I demoni (Бесы - "Besi"), Garzanti (ISBN 8811370183)
- 1875 - L'adolescente (Подросток - "Podrostok"), Einaudi (ISBN 880617567X)
- 1878-80 - I fratelli Karamazov (Братья Карамазовы - "Brat´ja Karamazovy"), BUR (ISBN 8817006939)
[modifica] Racconti
- 1845 - Romanzo in nove lettere
- 1846 - Il signor Procharčin, Passigli (ISBN 8836805833)
- 1847 - La padrona
- 1847 - Polzunkov
- 1848 - Un cuore debole, Passigli (ISBN 8836808204)
- 1848 - La moglie altrui e il marito sotto il letto
- 1848 - Il ladro onesto
- 1848 - L'albero di Natale e il matrimonio
- 1848 - Le notti bianche, Mondadori (ISBN 8804516046)
- 1849 - Un piccolo eroe, Passigli (ISBN 8836801153)
- 1858 - Il villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti, Sellerio (ISBN 8838901848)
- 1859 - Il sogno dello zio, Mursia (ISBN 8842518433)
- 1862 - Una brutta storia
- 1865 - Il coccodrillo
- 1873 - Bobok
- 1876 - Il bambino "con la manina". Il bambino sull'albero di Natale da Gesù
- 1876 - Il contadino Marej
- 1876 - La mite (racconto fantastico)
- 1877 - Il sogno di un uomo ridicolo (racconto fantastico)
- 1877 - Vlas
- 1877 - Piccoli quadretti
[modifica] Raccolte di saggi
- 1993 - Note invernali su impressioni estive, Feltrinelli (ISBN 8807820609)
- 1991 - Lettere sulla creatività, Feltrinelli (ISBN 8807820218)
- 1994 - In difesa di me stesso, Il Nuovo Melangolo (ISBN 8870182428)
- Diario di uno scrittore
[modifica] Saggi su Dostoevskij
- 1932 - Dostoevskij: tragedia mito mistica, di Vjačeslav Ivanov, Il Mulino (ISBN 8815041850)
- 1953 - Dostoevskij: dal doppio all'unità, di René Girard, SE (ISBN 887710340X)
- 1976 - Dostoevskij: filosofia, romanzo ed esperienza religiosa, di Luigi Pareyson
- 1984 - Dostoevskij e la filosofia, di Sergio Givone
[modifica] Varie
- Dostoevskij mio marito, di Anna Grigor'evna Dostoevskaja, Bompiani (ISBN 8845200957)
- Il maestro di Pietroburgo, di J.M. Coetzee
- Il mito di Sisifo, di Albert Camus [contiene un saggio su I Demoni], Bompiani (ISBN 8845222063)
- Roma a prima vista, di Heinrich Böll [contiene un saggio su Dostoevskij]
[modifica] Filmografia
Film tratti dai romanzi di Dostoevskij. Solo titoli usciti in Italia.
- 1920 - Il principe idiota, di Eugenio Perego - da L'idiota
- 1931 - Il delitto Karamazov (Der Mörder Dimitri Karamasoff), di Erich Engels e Fyodor Otsep
- 1934 - Le notti bianche di San Pietroburgo, o La tragedia di Egor, di Grigori Roshal e Vera Stroyeva - da Le notti bianche
- 1935 - Delitto e castigo (Crime et châtiment), di Pierre Chenal
- 1935 - Ho ucciso! (Crime and Punishment), di Josef von Sternberg - da Delitto e castigo
- 1946 - L'idiota (L'idiot), di Georges Lampin
- 1946 - Nathalie (L'homme au chapeau rond), di Pierre Billon - da L'eterno marito
- 1947 - I fratelli Karamàzov, di Giacomo Gentilomo
- 1951 - L'idiota (Hakuchi), di Akira Kurosawa
- 1951 - Delitto e castigo (Crimen y castigo), di Fernando de Fuentes
- 1956 - La febbre del delitto, o I peccatori guardano il cielo (Crime et châtiment), di Georges Lampin - da Delitto e castigo
- 1957 - Le notti bianche, di Luchino Visconti
- 1958 - I fratelli Karamazov (The Brothers Karamazov), di Richard Brooks
- 1958 - Il giocatore (Le joueur), di Claude Autant-Lara
- 1959 - L'idiota [miniserie]], di Giacomo Vaccari
- 1963 - Delitto e castigo [miniserie], di Majano
- 1965 - Il giocatore [miniserie], di Edmo Fenoglio
- 1968 - Il sosia (Partner), di Bernardo Bertolucci
- 1969 - I fratelli Karamazov (miniserie), di Sandro Bolchi
- 1969 - I fratelli Karamazov (Bratya Karamazovy), di Kirill Lavrov e Ivan Pyryev
- 1969 - Così bella così dolce (Une femme douce), di Robert Bresson - Da La mite
- 1971 - I demoni (miniserie), di Sandro Bolchi
- 1971 - Quattro notti di un sognatore (Quatre nuits d'un rêveur), di Robert Bresson - da Le notti bianche
- 1983 - Delitto e castigo (Rikos ja rangaistus), di Aki Kaurismäki
- 1984 - Il contemporaneo (Aikalainen), di Timo Linnasalo - da Memorie dal sottosuolo
- 1988 - Dostoevskij - I demoni (Les possédés), di Andrzej Wajda
- 1990 - La vendetta di una donna (La vengeance d'une femme), di Jacques Doillon - da La mite
- 1991 - Umiliati e offesi (Unizhennye i oskorblyonnye), di Andrei Eshpaj
- 1999 - Il ritorno dell'idiota (Návrat idiota), di Sasa Gedeon
[modifica] Film biografici
- 1949 - Il grande peccatore (The Great Sinner), di Robert Siodmak, con Gregory Peck nel ruolo di Dostoevskij
[modifica] Citazioni
- 1969 - La caduta degli dèi, di Luchino Visconti
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- il personaggio di Martin Von Essenbeck ripercorre le vicende di Nikolas Stavroghin de I demoni
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- 1975 - Amore e guerra (Love and Death), di Woody Allen
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- varie citazioni dai romanzi di Dostoevskij
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- 1991 - La Divina Commedia (A Divina Comédia), di Manoel de Oliveira
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- le vicende di alcuni personaggi si rifanno a Delitto e castigo ed a I fratelli Karamazov
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[modifica] Curiosità
- A Dostoevskij è stato intitolato il cratere Dostoevskij, sulla superficie di Mercurio.
- Dostoevskij è citato (erroneamente, come Michele Dostojewskij) nel testo della canzone Il siero di Strokomogoloff, scritto da Leo Chiosso su musica di Fred Buscaglione, portata al successo in Italia dallo stesso Buscaglione alla fine degli anni 1950. Giocando sull'assonanza con Strokomogoloff, Chiosso usò come testimonial del siero diversi personaggi russi sufficientemente noti al pubblico italiano dell'epoca: oltre a Dostoevskij, Michele Strogoff, Nikolaj Rimskij-Korsakov, Serge Voronoff. Il brano elenca scherzosamente le molteplici proprietà di una pozione portentosa in grado di risolvere non solo i problemi di salute e i difetti estetici, ma anche i guai d'amore e la mancanza d'ispirazione degli artisti: sarebbe stata una massiccia assunzione di siero ad aver stimolato il romanziere a scrivere I fratelli Karamàzov.
- Alcuni personaggi del film "Rocco e i suoi fratelli" di Visconti sono modellati su quelli dell'Idiota.
[modifica] Note
- ↑ Enciclopedia Pratica Bompiani, Dizionario biografico, 1938, pag. 370
[modifica] Altri progetti
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