Gens Hostilia
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La gens Hostilia era un'antichissima famiglia patrizia, esistente già ai tempi di Romolo, e molto probabilmente inclusa nelle cento gentes originarie ricordate dallo storico Tito Livio.
L'antichità della famiglia si deduce dalla denominazione della Curia più antica (Curia Hostilia), dai Lares Hostilii, antiche divinità protettrici dei possedimenti della gens, e dal nome della divinità Hostilina.
La gens Hostilia si divise successivamente in vari rami, tra cui i Catoni, i Mancini, i Tubuli.
Secondo Tito Livio il personaggio più antico e capostipite della gens Hostilia, ancorché avvolto da un'alone di leggenda, è Osto Ostilio (Hostus Hostilius), conosciuto anche come Ostio, originario di Medullia, colonia albana in zona sabina, trasferitosi a Roma sotto il regno di Romolo. Valorosissimo comandante, si distinse inizialmente nella guerra contro Fidene, ricevendo per primo nella storia di Roma la corona d'alloro come riconoscimento del suo grande coraggio. In seguito combatté nella guerra contro Tito Tazio seguita al ratto delle sabine. Proprio a seguito del ratto aveva condotto con sé una delle poche sabine già sposate, una donna di grande bellezza di nome Ersilia. Da costei ebbe un figlio, che fu il padre del futuro terzo Re di Roma, Tullo Ostilio. Osto Ostilio perì in un combattimento corpo a corpo contro il terribile comandante sabino Mettio Curzio (Mettius Curtius), che aveva seminato il panico tra le fila dei romani, sfidandoli a dimostrare il loro valore non con l'inganno, ma sul campo. Romolo invocò allora l'intervento di Giove Statore, che aiutò l'esercito romano a riorganizzarsi per il contrattacco. Romolo volle quindi vendicarsi, e costrinse Mettio Curzio ad impantanarsi con il cavallo in una palude. All'episodio è legata una delle spiegazioni circa l'origine del Lacus Curtius.
A parte il re Tullo Ostilio, per il quale rinviamo alla relativa voce, altri membri della gens Hostilia storicamente accertati ricoprirono importanti magistrature durante l'età repubblicana. Tra questi ricordiamo:
- Gaio Ostilio Tubulo, (sec. III a.C.), pretore urbano nel 209 a.C., combatté nella guerra annibalica fino al 204 a.C.
- Tullo Ostilio, (sec. III-II a.C.), pretore in Sardegna nel 209 a.C. e legato di Lucio Cornelio Scipione nella guerra contro Antioco. Nel 187 a.C. fu coinvolto nel famoso processo degli Scipioni e condannato per malversazione.
- Ostilio Mancino, (sec. II a.C.), pretore urbano nel 180 a.C. e console con A. Attilio Serrano nel 170 a.C. Guidò un attacco preliminare in Epiro contro Perseo, ma ottenne modesti risultati e venne poi sostituito da Q. Marcio Filippo, della gens Marcia.
- Gaio Ostilio Mancino, (sec. II a.C.), figlio del precedente, fu pretore nel 140 a.C. e console nel 137 a.C. con M. Emilio Lepido porcino. Subì una infamante sconfitta nella guerra contro Numanzia, ma in seguito riuscì a riscattarsi e a rivestire ulteriori magistrature urbane.