Giorgio Ferrini

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Giorgio Ferrini nel 1976

Giorgio Ferrini (Trieste, 18 agosto 1939 - Torino, 8 novembre 1976) è stato un calciatore italiano nel ruolo di centrocampista

[modifica] Biografia

Quando si parla del Torino si pensa sempre agli eroici protagonisti periti a Superga nel 1949 o all'ultimo scudetto del 1976, con la coppia di bomber formata da Francesco Graziani e Paolo Pulici. Ma uno dei giocatori che più di ogni altro hanno interpretato l'anima granata è Giorgio Ferrini, bandiera del Toro. In questa squadra operaia e sanguigna Ferrini trascorre più di 15 anni diventando il giocatore granata con più presenze in Serie A (405) e in assoluto (443 considerando anche la sua prima stagione nel 1959-60 in Serie B).

Ferrini è un centrocampista tutto fare capace di offrire ai propri compagni, e soprattutto alla Curva Maratona dello Stadio Comunale, sempre il massimo di sé stesso. Con la Nazionale esordisce alla vigilia dei Mondiali del 1962 e in Cile è con Mario David lo sfortunato protagonista dell'accesa sfida con i padroni di casa (l'incontro Italia-Cile, ricordato anche con enfasi epica come "la Battaglia di Santiago").

In quella partita Ferrini è il primo a cadere nella trappola tesa dagli astuti cileni e dopo soli sette minuti di gioco viene espulso dallo sciagurato arbitro inglese Ken Aston per aver accennato ad una reazione contro un violento fallo ai suoi danni ad opera del giocatore cileno Lionel Sanchez. Quell'episodio segna indelebilmente la sua carriera procurandogli l'ingiusta nomea di "picchiatore", aggettivo iniquo conoscendo la generosità del centrocampista granata e il suo tipo di gioco, duro ma sempre nei limiti della correttezza.

Tuttavia, a differenza di molti protagonisti di quel Mondiale, Ferrini torna a giocare in Nazionale e la sua ultima gara è la finale del Campionato Europeo del 1968 contro la Jugoslavia (la prima delle due sfide, quella terminata sull'1-1 dopo i supplementari).

Con il Toro invece vince solo due Coppe Italia (1968 e 1971).

Morì a soli 37 anni, pochi mesi dopo il suo ritiro, da allenatore in seconda del Torino nell'anno in cui i granata tornano, ironia del destino, a cucirsi lo scudetto sul petto.