Giovanni Favoino di Giura
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Giovanni Favoino di Giura (Chiaromonte, 1885-1967) avvocato, giornalista, scrittore e poeta.
Dopo aver frequentato il Liceo Classico "Archita" di Taranto, si laureò in giurisprudenza presso la Regia Università degli Studi di Napoli "Federico II".
Trascorsi alcuni anni a Roma come redattore de "Il Messaggero", emigrò a San Paolo del Brasile ove, redattore di un quotidiano in lingua italiana, condusse delle inchieste sulla condizione degli italiani nello Stato del Paranà. Successivamente si trasferì in Argentina, nella capitale Buenos Aires, per occuparsi della redazione del quotidiano "La Patria degli italiani".
Rientrato in Italia nel 1914, si arruolò volontario nel Regio Esercito per prendere parte alla "Prima guerra mondiale" come ufficiale nelle file della Brigata "Avellino". A fine guerra si trasferì a New York dove fondò e diresse il mensile in lingua italiana "Il Vittoriale degli italiani". Successivamente fu Direttore de "Il progresso italo-americano".
Oltre all'impegno giornalistico, Giovanni Favoino di Giura scrisse numerosi libri editi da "Il Carroccio". Tra essi "Il carme alla luna" (1910), "Frammenti di Giornale" (1912), "Gli italiani nella provincia di Entre Rìos" (1913), "Antonio Meucci, l'inventore del telefono"(Il Carroccio Press - New York 1923), "Fatalyse", "Lo straniero", "Occhi intenti" e "Trincea" (in cui scrive della sua esperienza di guerra, dal suo arruolamento fino al novembre del 1916).
Separatosi dalla prima moglie, Fanny Bignami dei Conti della Scala, si trasferì in Lussemburgo dove si risposò. Rientrato in Italia si stabilì a Chiaromonte dove era nato e dove morì nel 1967.