Argentina
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Motto: In unione e libertà | |||||||||
Informazioni | |||||||||
Nome completo: | Repubblica Argentina | ||||||||
Nome ufficiale: | República Argentina | ||||||||
Lingua ufficiale: | Spagnolo | ||||||||
Capitale: | ![]() |
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Politica | |||||||||
Governo: | Repubblica federale | ||||||||
Presidente: | Néstor Carlos Kirchner Ostoić | ||||||||
Indipendenza: | Dalla Spagna, 9 luglio 1816 | ||||||||
Ingresso all'ONU: | 24 ottobre 19451 | ||||||||
Area | |||||||||
Totale: | 2.766.8902 km² (8°) | ||||||||
% delle acque: | 1.1% % | ||||||||
Popolazione | |||||||||
Totale (2005): | 38.592.150 ab. (30°) | ||||||||
Densità: | 14.1 ab./km² | ||||||||
Geografia | |||||||||
Continente: | America del Sud | ||||||||
Fuso orario: | UTC -3 | ||||||||
Economia | |||||||||
Valuta: | Peso argentino | ||||||||
PIL (PPA) (2005): | 533.722 milioni di $ (22°) | ||||||||
PIL procapite (PPA) (2005): | 14.109 $ (50°) | ||||||||
HDI (2004): | 0,863 (alto) (36°) | ||||||||
Energia: | 0,24 kW/ab. | ||||||||
Varie | |||||||||
TLD: | .ar | ||||||||
Prefisso tel.: | +54 | ||||||||
Sigla autom.: | RA | ||||||||
Inno nazionale: | Oid, Mortales | ||||||||
Festa nazionale: | 25 maggio | ||||||||
1È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all’ONU nel 1945. 2L'Argentina reclama anche 1.000.000 km² dell'Antartide, le Isole Falkland (Malvinas), la Georgia del Sud e isole Sandwich meridionali. |
La Repubblica Argentina è uno Stato dell'America meridionale. Confina a ovest e a sud con il Cile, a nord con la Bolivia e il Paraguay, a nord-est con il Paraguay e il Brasile, a est con l'Uruguay e l'Oceano Atlantico.
L'Argentina occupa una superficie continentale di 2.766.890 km², tra la catena delle Ande a ovest e l'Oceano Atlantico meridionale a est e a sud. Figura al secondo posto per superficie nel Sud America e all'ottavo nel mondo. La nazione rivendica la proprietà del territorio d'oltremare britannico delle Isole Falkland (in spagnolo: Islas Malvinas) e della Georgia del Sud e isole Sandwich meridionali. Sotto il nome di Argentina Antartica, rivendica 969.464 km² di Antartide, che si sovrappongono in parte ad analoghe rivendicazioni di Cile e Regno Unito.
La nazione viene formalmente chiamata Repubblica Argentina (in spagnolo: República Argentina, IPA [reˈpuβlika aɾxenˈtina]). Per molti scopi legali viene usata anche la dicitura Nación Argentina (Nazione Argentina).
Dal punto di vista politico è una repubblica federale composta da 23 Province (provincias) ed un Distretto Federale, le cui competenze sono quelle di stati confederati. Oggi l'Argentina è uno stato dal forte sviluppo economico. Dopo la crisi economica del 2001, economia e governo si sono stabilizzati e l'Argentina può di nuovo guardare al futuro con speranza.
Il nome "Argentina" deriva dal latino argentum (argento). Quando i primi conquistadores spagnoli scoprirono il Río de la Plata, chiamarono il suo estuario Mar Dulce ('Mare Dolce'). Le popolazioni indigene offrirono doni in argento ai sopravissuti di un naufragio guidati da Juan Díaz de Solís. La leggenda della Sierra del Plata – una montagna ricca di argento – raggiunse la Spagna attorno al 1524, e il nome venne messo su stampa per la prima volta su una mappa Veneziana del 1536. La fonte dell'argento era l'area sulla quale nel 1546 sarebbe stata fondata la città di Potosí. Una spedizione che seguì il percorso dell'argento risalendo i fiumi Paraná e Pilcomayo, raggiunse la fonte solo per trovarla già rivendicata da esploratori che l'avevano raggiunta partendo da Lima, la capitale del Viceregno.
Il nome Argentina iniziò ad essere usato estesamente nel libro del 1612 Historia del descubrimiento, población, y conquista del Río de la Plata (Storia della scoperta, popolamento e conquista del Río de la Plata) di Ruy Díaz de Guzmán, in cui il territorio veniva chiamato Tierra Argentina (Terra d'Argento).
Indice |
[modifica] Storia
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Per approfondire, vedi le voci Storia dell'Argentina e Presidenti dell'Argentina. |
I primi segni della presenza umana in Argentina si trovano in Patagonia (Piedra Museo, Santa Cruz), e risalgono all'11.000 a.C. Attorno all'anno 1 d.C. diverse civilizzazioni basate sul mais si svilupparono nella regione delle Ande Occidentali (Santa María, Huarpes, Diaguitas, Sanavirones, tra le altre). Nel 1480, l'Impero Inca, sotto il regno dell'imperatore Pachacutec, lanciò un'offensiva e conquistò l'odierna parte nord-occidentale dell'Argentina, integrandola in una regione chiamata Collasuyu. Nell'area nord-orientale, i Guaraní svilupparono una cultura basata sulla yucca e la patata dolce. Le aree centrali e meridionali (Pampa e Patagonia) vennero dominate da culture nomadi, unificate nel XVII secolo dai Mapuche.
Gli esploratori europei arrivarono nel 1516. La Spagna nel 1537 fonda la città di Cordoba della Nuova Andalusia; nel 1580 stabilì una colonia permanente dove oggi sorge Buenos Aires; il Vicereame del Río de la Plata venne creato nel 1776. Nel 1806-1807 l'Impero Britannico lanciò due invasioni contro Buenos Aires, ma la popolazione creola respinse entrambi i tentativi. Il 25 maggio 1810, dopo la conferma delle voci circa la detronizzazione di re Ferdinando VII da parte di Napoleone, i cittadini di Buenos Aires sfruttarono la situazione a proprio vantaggio e crearono la Prima Junta di Governo (Rivoluzione di maggio). La formale indipendenza dalla Spagna venne dichiarata il 9 luglio 1816 a Tucumán.
Nel 1817, il generale José de San Martín attraversò le Ande per liberare Cile e Perù, eliminando così la minaccia spagnola. Centralisti e Federalisti (in spagnolo: Unitarios e Federales) furono in conflitto fino a quando nel 1853 venne istituita l'unità nazionale e promulgata la costituzione.
Investimenti stranieri e immigrazione dall'Europa portarono all'adozione delle moderne tecniche agricole nel paese. Negli anni 1880, la "Conquista del deserto" soggiogò o sterminò le rimanenti tribù indigene della Pampa meridionale e della Patagonia.[1]
Dal 1880 al 1930, l'Argentina godette di una sempre maggiore prosperità e importanza grazie ad una economia volta all'esportazione, e la popolazione del paese aumentò di sette volte. Le forze conservatrici dominarono la politica argentina fino al 1916, quando i tradizionali rivali, i radicali, ottennero il controllo del governo. L'esercito costrinse nel 1930 Hipólito Yrigoyen a lasciare il potere, portando ad un altro decennio di governo conservatore. I cambiamenti politici portarono nel 1946 alla presidenza di Juan Perón, che cercò di dare più potere alla classe lavoratrice e aumentò notevolmente il numero di lavoratori sindacalizzati. La Revolución Libertadora del 1955 lo depose.
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Tra gli anni 1950 e gli anni 1970, un esercito morbido e amministrazioni civili deboli si scambiarono il potere. Durante quegli anni l'economia crebbe forte e la povertà declinò (meno del 7% nel 1975), ma divenne sempre più protezionista. Allo stesso tempo la violenza politica continuò a crescere. Nel 1973, Perón ritornò alla presidenza, ma morì nel giro di un anno. La sua terza moglie Isabel, sua vice presidente, gli successe in carica, ma il golpe militare del 24 marzo 1976 la depose.
Le forze armate presero il potere per mezzo di una junta autoincaricatasi del Processo di Riorganizzazione Nazionale, fino al 1983. Il governo militare represse l'opposizione e i gruppi terroristici di sinistra usando aspre misure illegali (la "Guerra Sporca"); migliaia di dissidenti "scomparvero", mentre il SIDE cooperò con la DINA e altri servizi segreti sudamericani, e con la CIA nell'Operazione Condor. Molti dei capi militari che presero parte alla Guerra Sporca vennero addestrati nella School of the Americas finanziata dagli USA, tra i quali i dittatori argentini Leopoldo Galtieri e Roberto Viola. Problemi economici, accuse di corruzione, la ripulsione pubblica davanti agli abusi dei diritti umani, e infine la sconfitta del 1982 inflitta dai britannici nella Guerra delle Falkland, screditarono il regime militare argentino.
La democrazia venne ripristinata nel 1983. Il governo radicale di Raúl Alfonsín si mosse per render conto dei "desaparecidos", stabilì il controllo civile delle forze armate e consolidò le istituzioni democratiche. I membri delle tre giunte militari vennero processati e condannati a morte. Il fallimento nella risoluzione dei problemi economici endemici e l'incapacità nel mantenere la fiducia dell'opinione pubblica portarono all'abbandono anticipato di Alfonsín, sei mesi prima che scadesse il suo mandato.
Il presidente Carlos Menem, nel 1991, impose un tasso di cambio fisso tra Peso e Dollaro per fermare l'iperinflazione e adottò delle estese politiche basate sul mercato, smantellando le barriere protezioniste e le regolamentazioni degli affari, e implementando un programma di privatizzazioni. Queste riforme contribuirono a un significativo aumento degli investimenti e della crescita, con prezzi stabili per gran parte degli anni 1990. Verso la fine di questo decennio, un grande deficit fiscale e una sopravalutazione del Peso, ancorato al Dollaro, causarono un graduale slittamento nella crisi economica. Alla fine dei suo mandato, nel 1999, questi problemi che si accumulavano e la corruzione percepita, resero impopolare Menem.
Le amministrazioni di Menem e de la Rúa fronteggiarono una diminuita competitività nelle esportazioni, massicce importazioni che danneggiarono l'industria nazionale e ridussero l'impiego, un deficit fiscale e commerciale cronico, e il contagio di diverse crisi economiche. La crisi finanziaria asiatica del 1998 causò una fuoriuscita di capitale che sfociò nella recessione e culminò nella crisi economica nel novembre del 2001. Il mese seguente, in mezzo a sanguinose rivolte, il presidente de la Rúa si dimise.
Nel giro di due settimane, diversi presidenti si avvicendarono in rapida successione, fino alla nomina ad interim di Eduardo Duhalde come presidente dell'Argentina, da parte dell'assemblea legislativa, il 2 gennaio 2002. L'Argentina andò in default sulle sue obbligazioni internazionali. L'ancoraggio del Peso al Dollaro, vecchio di quasi undici anni, venne abbandonato, producendo un grosso deprezzamento della valuta e un picco di inflazione.
Con un tasso di cambio più competitivo e flessibile, la nazione implementò nuove politiche basate su reindustrializzazione, sostituzione di importazione, maggiori esportazioni e consistenti surplus fiscali e commerciali. Per la fine del 2002 l'economia cominciò a stabilizzarsi. Nel 2003, Néstor Kirchner venne eletto presidente. Durante la sua presidenza l'Argentina ristrutturò il suo debito in default con un forte sconto (circa il 75%) su molte obbligazioni, ripianò il suo debito con il Fondo Monetario Internazionale, rinegoziò contratti con i fornitori di servizi e nazionalizzò alcune industrie in precedenza privatizzate. Attualmente, l'Argentina sta godendo di un periodo di alta crescita economica e un miglioramento della stabilità politica.
[modifica] Politica
[modifica] Politica estera
L'Argentina fa parte del Sistema economico latino-americano, del Mercosur, dell'Organizzazione degli Stati Americani, del Gruppo di Rio e del G15.
[modifica] Popolazione
[modifica] Divisioni amministrative
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Per approfondire, vedi la voce Province dell'Argentina. |

L'Argentina è divisa in ventitre province (provincias; singolare provincia), e una città autonoma (comunemente nota come la capitale federale ma ufficialmente come "Capital de la República" o "Capital de la Nación").
Le province sono:
* La capital federal; l'attuale nome ufficiale del distretto federale è Ciudad Autónoma de Buenos Aires.
Buenos Aires è la capitale dell'Argentina fin dal 1880 (prima di allora il paese non aveva capitale), ma ci sono stati progetti per spostare il centro amministrativo altrove. Durante la presidenza di Raúl Alfonsín venne approvata una legge che ordinava il trasferimento della capitale federale a Viedma, una città nella provincia di Río Negro. Erano in corso degli studi di fattibilità quando problemi economici uccisero il progetto nel 1989. Anche se la legge non è mai stata formalmente annullata, è divenuta una semplice reliquia storica, e il progetto è stato dimenticato.
Le province sono divise in unità secondarie più piccole chiamati departamentos, ovvero dipartimenti. Esistono 376 dipartimenti. La provincia di Buenos Aires ha 134 divisioni simili note come partidos. Departamentos e partidos sono a loro volta suddivisi in municipalità o distretti.
In ordine decrescente per numero di abitanti, le principali città dell'Argentina sono: Buenos Aires, Córdoba, Rosario, Mendoza, Tucumán, La Plata, Mar del Plata, Salta, Santa Fe, San Juan, Resistencia, e Neuquén.
[modifica] Geografia
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Per approfondire, vedi la voce Geografia dell'Argentina. |
[modifica] Caratteristiche principali
La superficie totale dell'Argentina (esclusa la parte antartica rivendicata), è la seguente:
- Totale: 2.766.890 km²
- Terra: 2.736.691 km²
- Acqua: 30.200 km²
L'Argentina è lunga quasi 3.700 km da nord a sud, e 1.400 km da est a ovest (valori massimi). Può essere grossolanamente divisa in quattro parti: le pianure fertili della Pampa nel centro del paese, fonte del benessere agricolo argentino; il plateau della Patagonia nella metà meridionale fino alla Terra del Fuoco; le piane subtropicali del Gran Chaco a nord e la catene delle Ande lungo il confine occidentale con il Cile.
Il punto più elevato sul livello del mare si trova nella Provincia di Mendoza. Il Cerro Aconcagua, con 6.962 metri, è la montagna più alta delle Americhe, dell'emisfero meridionale,[2] e dell'emisfero occidentale.[3] Il punto più basso è la Laguna del Carbón, nella Provincia di Santa Cruz, 105 metri sotto il livello del mare.[4] Questo è anche il punto più basso del continente sudamericano. Il centro geografico del paese si trova nella Provincia di La Pampa.
L'Argentina ha delle rivendicazioni territoriali su una porzione di Antartide (non riconosciute da nessun altra nazione), dove dal 1904 mantiene una presenza costante.
[modifica] Regioni geografiche
Il paese viene tradizionalmente distinto in diverse regioni principali, geograficamente distinte:
- Pampa
- Le pianure ad ovest e a sud di Buenos Aires. Chiamate pampa umida, coprono gran parte delle province di Buenos Aires e Córdoba, e un'ampia porzione delle province di Santa Fe e La Pampa. La parte occidentale della provincia di La Pampa e di quella di San Luis hanno anch'esse delle pianure (la Pampa Secca), ma sono più asciutte e usate principalmente per il pascolo. La Sierra de Córdoba, nella provincia omonima (che si estende in quella di San Luis), è la caratteristica geografica più importante della Pampa.
- Gran Chaco
- La regione del Gran Chaco, nel nord del paese è stagionalmente secca/umida, adibita principalmente alla coltura del cotone e all'allevamento di bestiame. Copre le province di Chaco e Formosa. È punteggiata da foreste subtropicali, terreni aridi e alcune paludi, casa di numerose specie di piante e animali. La provincia di Santiago del Estero si trova nella parte più arida del Gran Chaco.
- Mesopotamia
- La zona tra i fiumi Paraná e Uruguay viene chiamata Mesopotamia ed è divisa tra le province di Corrientes e Entre Ríos. Caratterizzata da pianure adatte al pascolo e alla coltivazione, e dalle paludi Iberá nella parte centrale di Corrientes. La provincia di Misiones è più tropicale e appartiene, come caratteristiche geografiche, all'altopiano brasiliano, caratterizzata dalla foresta pluviale subtropicale e dalle Cascate dell'Iguazú.
- Patagonia
- Le steppe della Patagonia, nelle province di Neuquén, Río Negro, Chubut e Santa Cruz, sono di origine terziaria. Gran parte della regione è semi-arida a nord e fredda e arida all'estremo sud, ma le foreste crescono sul suo confine occidentale, punteggiate da diversi grossi laghi. La Terra del Fuoco è fredda e umida, moderata dalle influenze atlantiche. La Patagonia Settentrionale (all'incirca la provincia di Río Negro a sud del fiume omonimo e quella di Neuquén) possono essere indicate come regione del Comahue (non usato comunemente).
- Cuyo
- L'Argentina centro-occidentale è dominata dall'imponente catena montuosa delle Ande. Ad est di questa si trova la regione arida del Cuyo. Le acque disciolte dai ghiacciai delle montagne formano l'ossatura delle oasi delle terre basse irrigate, al centro di una ricca regione di coltivazione di piante da frutto e di vite nella regione delle province di Mendoza e San Juan. Più a nord la regione diventa più calda e secca nella provincia di La Rioja.
- NOA o Noroeste
- Questa regione è quella con la maggiore altitudine media. Diverse catene montuose parallele, molte delle quali con vette superiori ai 6.000 metri, dominano l'area. Queste catene crescono in estensione andando verso nord. Sono tagliate da fertili vallate fluviali, la più importante delle quali è la valle del Calchaquí nelle province di Catamarca, Tucumán, e Salta. Più a nord la provincia di Jujuy, vicino alla Bolivia, occupa prevalentemente l'altopiano delle Ande Centrali. Il Tropico del Capricorno attraversa l'estremo nord della regione.
[modifica] Fiumi e laghi
I principali fiumi dell'Argentina sono: Pilcomayo, Paraguay, Bermejo, Colorado, Río Negro, Salado, Uruguay e il più grande tra tutti, il Paraná. Gli ultimi due scorrono assieme prima di sfociare nell'Oceano Atlantico, formando l'estuario del Río de la Plata. Fiumi importanti a livello regionale sono l'Atuel e il Mendoza, nelle province omonime, il Chubut in Patagonia, il Río Grande nel Jujuy, e il San Francisco nella Provincia di Salta.
Ci sono diversi grossi laghi in Argentina, molti dei quali in Patagonia. Tra questi i laghi Argentino e Viedma nella provincia di Santa Cruz, Nahuel Huapi nel Río Negro e Fagnano nella Terra del Fuoco, e Colhué Huapi e Musters nella provincia di Chubut. Il Lago Buenos Aires e il lago O'Higgins/San Martín sono condivisi con il Cile. Il Mar Chiquita (Córdoba), è il più grande lago di acqua salata del paese. Esistono inoltre numerosi laghi artificiali creati da dighe. In Argentina sono presenti diverse fonti termali, come le Termas de Río Hondo, con temperature tra i 30°C e i 65°C.[5]
[modifica] Mari e aree costiere
L'Argentina ha 4.665 chlometri di linea costiera.[6] La piattaforma continentale è insolitamente ampia; in Argentina questa area poco profonda dell'Atlantico viene chiamata Mar Argentino. Le acque sono ricche di pesci e si sospetta che conservino importanti risorse di idrocarburi. La linea costiera argentina varia tra aree con dune di sabbia e scogliere. Le due principali correnti oceaniche che toccano la costa sono la Corrente del Brasile (calda) e la Corrente delle Falkland (in spagnolo: corriente Antártica, fredda). A causa della variabilità della massa costiera, le due correnti si alternano nella loro influenza sul clima e non permettono alle temperature di scendere gradualmente con l'aumentare della latitudine. La costa meridionale della Terra del Fuoco forma la sponda settentrionale del Passaggio di Drake.
[modifica] Clima
A causa dell'ampiezza nella longitudine e nei rilievi, l'Argentina è soggetta a una varietà di climi. Di norma, il clima è prevalentemente temperato, con estremi che vanno dal subtropicale a nord al subpolare nell'estremo sud. Il nord del paese è caratterizzato da estati molto calde e umide, con inverni miti e secchi, ed è soggetto a periodiche siccità. L'Argentina centrale ha estati calde con temporali (che nell'Argentina occidentale producono alcune delle più grandi grandinate del mondo), e inverni freschi. Le regioni meridionali hanno estati calde e inverni freddi con pesanti nevicate, specialmente nelle zone montagnose. Le zone più elevate, a tutte le latitudini, sperimentano condizioni più rigide.
Sia la temperatura massima che la minima mai registrate in Sudamerica si sono avute in Argentina. Il record per la temperatura massima di 48,8 °C, venne registrato a Rivadavia, Provincia di Salta, l'11 dicembre 1905. La temperatura minima record fu −32.7 °C, registrata a Sarmiento, Provincia di Chubut, il 1 giugno 1907.[7]
I principali venti dell'Argentina comprendono il freddo Pampero, che soffia sulle pianure della Patagonia e della Pampa a seguito di un fronte freddo; il Viento Norte, un vento caldo che può soffiare da nord nella seconda parte dell'inverno, creando condizioni miti; e il Zonda, un vento caldo e secco (si veda anche Föhn), che influenza l'Argentina centro-occidentale. Privato di tutta l'umidità durante i 6.000 metri di discesa dalle Ande, lo Zonda può soffiare per ore con raffiche fino a 120 km/h, alimentando gli incendi e causando danni. Quando soffia il Zonda (giugno-novembre), tempeste di neve (viento blanco) si verificano alle maggiori altitudini.
La Sudestada può considerarsi simile al Noreaster, anche se raramente coinvolge nevicate. Entrambi sono associati a un sistema di bassa pressione invernale. La sudestada solitamente modera le temperature fredde ma porta piogge molto forti, mari agitati e inondazioni costiere. È più comune nel tardo autunno e in inverno, lungo le coste dell'Argentina centrale e nell'esturaio del Río de la Plata.
Le regioni meridionali, in particolare l'estremo sud, sperimentano lungi periodi di luce solare da novembre a febbraio (fino a diciannove ore), e notti lunghe da maggio ad agosto. Tutta l'Argentina usa il fuso orario UTC-3. La nazione non osserva l'ora legale.
[modifica] Estremità
Il punto più orientale dell'Argentina continentale si trova a nordest della città di Bernardo de Irigoyen, provincia di Misiones (26°15′ S 53°38′ W), il punto più occidentale e la catena del Mariano Moreno nella provincia di Santa Cruz (49°33′ S 73°35′ W). Il punto più settentrionale si trova alla confluenza dei fiumi Grande de San Juan e Mojinete, provincia di Jujuy (21°46′ S 66°13′ W), mentre quello più meridionale è Capo San Pío, nella Terra del Fuoco (55°03′ S 66°31′ W).[8]
[modifica] Enclave
Esiste un enclave argentina, l'Isola Martín García (34°11′ S 58°15′ W). Si trova vicino alla confluenza dei fiumi Paraná e Uruguay, un chilometro all'interno delle acque territoriali uruguaiane, e a 3,5 chilometri dalla costa dell'Uruguay, vicino alla piccola cittadina di Martín Chico (a sua volta a metà strada tra Nueva Palmira e Colonia del Sacramento).
Un accordo raggiunto da Argentina e Uruguay nel 1973 ha riaffermato la giurisdizione argentina sull'isola, ponendo fine ad una disputa secolare. In base all'accordo, Martín García è dedicata ad essere solo una riserva naturale. La sua superficie e di circa 2 chilometri quadrati, e la sua popolazione conta 200 abitanti.
[modifica] Parchi Nazionali
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Per approfondire, vedi la voce Aree naturali protette in Argentina. |
- Lago Puelo
- Parco Nazionale Chaco
- Reserva Nazionale Formosa
- Monumento Naturale Bosque Petrificado
- Baritú
- Los Arrayanes
- Ischigualasto-Talampaya
- Campo de Los Alisos
- El Leoncito
- Monte León
- Palmar de Colón
- Mburucuyá
- Predelta (o Parche Diamante)
- Copo
- El Impenetrable
- Calilegua
- Salar de Pozuelos
- Finca El Rey
- Iguazú
- San Antonio
- Laguna Blanca
- Lanín
- Los Alerces
- Los Glaciares
- Lihue Calel
- Los Cardones
- Nahuel Huapi
- Perito Francisco P. Moreno
- Pilcomayo
- Quebrada de Los Condoritos
- Tierra del Fuego
[modifica] Cucina argentina
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Per approfondire, vedi la voce Cucina argentina. |
[modifica] Voci correlate
Wikisource contiene opere originali di o su Argentina
- Storia dell'Argentina
- Argentini
- Aziende
- Città
- Montagne
- Fiumi
- Laghi
- Mari
- Isole
- Origine e storia del nome Argentina
[modifica] Collegamenti esterni
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Argentina su DMoz (Segnala su DMoz un link pertinente all'argomento Argentina) |
- Scheda dell'Argentina dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
- Presidente della Repubblica
- Segretaria di Turismo
- Informazioni turistiche in italiano
- Guida di Turismo in Argentina per gli Italiani
- Mappa de ubicazioni di città principali dell'Argentina
Palazzo San José nella provincia di Entre Ríos |
thumb|200px|right|Palazzo del Governo di San Miguel de Tucumán |
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Spiaggia nella città di Mar del Plata |
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Veduta di un rione nella città di Rosario (Provincia di Santa Fe) |
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Il lago Nahuel Huapi nel parco nazionale del stesso nome (immagine in estate) |
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Regina e principesse argentine della Festa Argentina per l'immigrazione a Oberá (2004) |
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Comunità delle Nazioni del Sud America (CSN) |
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Stati per indice di sviluppo umano |
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