Giulio Anselmi
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Giulio Anselmi (Valbrevenna, 1945) è un giornalista italiano.
[modifica] Biografia
Laureato in giurisprudenza all'università di Genova, ha incominciato ad interessarsi al giornalismo, da studente, collaborando al Corriere Mercantile. Dopo due anni dalla laurea ha iniziato a collaborare con lo stesso giornale, poi, nel 1969 è passato a Stampa Sera e successivamente a La Stampa e a Panorama, come inviato speciale. Dal 1977 al 1984 ha lavorato al Secolo XIX; in seguito è stato direttore del Mondo e, sino al 1993, condirettore del Corriere della Sera. Dal 1993 al 1996 ha diretto il Messaggero, e dal 1997 al 1999 l'ANSA, la più grande agenzia giornalistica italiana. Successivamente è stato direttore dell'Espresso, fino al 2002, quando ha lasciato l'incarico rimanendo però nel gruppo editoriale come vicepresidente della società di controllo. Editorialista di Repubblica, Anselmi è stato anche consulente di Ballarò, il programma di approfondimento di Raitre condotto da Giovanni Floris.
Dal luglio 2005 è direttore della Stampa di Torino. Nell'ottobre 2006 ha obbligato il giornalista Andrea Scanzi ad alterare un suo articolo[1][2] pena la cancellazione di alcuni paragrafi; si trattava di un intervista al comico Daniele Luttazzi, in cui questi in maniera del tutto secondatia criticava degli episodi relativi a due sue colleghi; la modifica imposta dal direttore Anselmi consisteva nell'aggiungere i nomi dei due comici, cosa che l'intervistato aveva espressamente evitato per evitare «il tipico circo mediatico in Italia» in cui i giornalisti cercano lo scontro tra i personaggi [3]. Nell'intervista pubblicata è stato inoltre saltato un commento sulla vicenda tra papa Ratzinger e l'Islam.