Graziano
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Flavio Graziano (18 aprile/23 maggio, 359 - 25 agosto, 383)
Primogenito di Valentiniano I che lo nomina Augusto a otto anni, il 4 agosto del 367. Alla morte di suo padre, il 17 novembre 375, le truppe di stanza in Pannonia proclamarono suo fratellastro imperatore col titolo di Valentiniano II. Valentiniano II e la madre Giustina governarono parte dell'occidente (Italia, Illiria ed Africa con sede a Milano mentre Graziano governò il resto dell'impero da Treviri. In seguito al disastro di Adrianopoli, Graziano governò anche la parte orientale dell'impero; sentendosi impreparato a fronteggiare da solo la pressione barbarica, nominò il 19 gennaio 379 Teodosio I imperatore d'oriente. Nel 383 Magno Massimo venne proclamato imperatore dalle legioni di Britannia; sbarcato in Gallia, sconfisse vicino a Parigi Graziano, conquistando buona parte di questa provincia. Graziano, impopolare tra le truppe, che passarono dalla parte di Magno Massimo, si recò nella Gallia meridionale, ma a Lione fu assassinato dal magister equitum Andragazio (25 agosto del 383). Secondo Zosimo, quando Graziano si accorse che tutte le sue truppe stavano disertando in favore di Massimo, decise di scappare versa la Rezia, il Norico e la Pannonia ma fu raggiunto e ucciso da Andragazio a Sigidunus nella Mesia.[1]
[modifica] Politica religiosa
Nel 380 emette l'editto di Tessalonica che dichiara il cristianesimo religione di stato. Dietro l'influenza di Ambrogio, vescovo di Milano, ordina la soppressione dei collegi sacerdotali pagani (382) e la rimozione della statua della dea Vittoria (382), nonostante le proteste del Senato romano e dei patrizi pagani capeggiati dal senatore Simmaco.
[modifica] Note
- ↑ Zosimo.
[modifica] Bibliografia
- Zosimo, Historia Nea, iv
![]() |
Predecessore: | Imperatori romani (Impero Romano) |
Successore: |
---|---|---|---|
Valentiniano I e Valente 364-375 e 364-378 |
Graziano con Valente,Valentiniano II e Teodosio I |
Teodosio I 378 - 395 |