Griot

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nella cultura di alcuni popoli dell'Africa Occidentale, il griot è un poeta e cantore che svolge il ruolo di conservare la tradizione orale degli antenati (in modo analogo al bardo) e svolge anche alcune funzioni proprie del sacerdote. Questa figura ha ancora una propria funzione nelle comunità di Mali, Gambia, Guinea, Senegal e Burkina Faso, presso le etnie Mandé (Mandinka, Malinké, Bambara e altre), Fula, Hausa, Toucouleur, Wolof, Serer, e presso gli arabi della Mauritania.

Indice 1 Etimologia e altre denominazioni 2 Le funzioni del griot 3 Riferimenti nella cultura 4 Griot di oggi 5 Bibliografia

[modifica] Etimologia e altre denominazioni

L'etimologia della parola "griot" è incerta; la si fa solitamente derivare dal portoghese "criado" (servo), traslitterato come "guiriot" dai Francesi. Nelle lingue africane ci si riferisce al griot anche con altri termini: i Mandé delle aree settentrionali lo chiamano jeli, quelli delle aree meridionali jali; viene chiamato géwal in lingua wolof, gawlo in lingua fula, igiiw in arabo. La parola "jeli", nelle diverse varianti, significa "trasmissione attraverso il sangue", e si riferisce al modo in cui le conoscenze dei griot sono tramandate di padre in figlio.

[modifica] Le funzioni del griot

I griot formano una casta endogamica. Alcune delle conoscenze tramandate dai griot sono accessibili solo agli iniziati di questa casta.

Al tempo degli imperi dell'Africa Occidentale (come l'impero del Mali di Sundjata Keita), i griot erano molto vicini al re, a cui servivano come consiglieri. Attraverso pratiche divinatorie erano anche in grado di fornire auspici allo scopo di valutare, per l'esempio, l'opportunità di entrare in guerra con altri popoli. Il griot era il portavoce del re presso il popolo, e spesso fungeva da intermediario nelle relazioni diplomatiche del re con ambasciatori di altri regni.

Nella società comune (anche odierna) i ruoli del griot sono molteplici; viene interpellato, per esempio, per risolvere controversie. Il griot è anche depositario di conoscenze di carattere religioso, e in particolare dei riti propiziatori più consoni alle diverse occasioni; per questo motivo viene chiamato, ad esempio, a presenziare a matrimoni o riti di iniziazione. Nelle culture dell'Africa Occidentale, i riti del griot hanno in genere anche una connotazione musicale, e in particolare ritmica; il griot dunque conosce il "ritmo giusto" da suonare nelle diverse occasioni, e utilizza strumenti musicali come il tamburo, il balaphon, la kora, e lo djembé, sebbene il suo strumento più tipico sia il sabar (uno strumento a percussione suonato con una bacchetta e la mano nuda).

Ogni griot è legato ad una particolare famiglia, di cui deve conoscere tutta la genealogia; questo legame con una particolare famiglia era ancora più importante negli antichi regni, in cui ogni famiglia di griot era legata a una particolare famiglia di re-guerrieri, detta jatigi. Esistono delle scuole che formano i griot, in cui vengono insegnate a memoria varie storie che corrispondono a vari ritmi e riti.

[modifica] Riferimenti nella cultura

Nel film Guimba the Tyrant, diretto da Cheick Oumar Sissoko, la voce narrante è quella del griot del villaggio. La figura del griot ha anche un ruolo fondamentale in diversi romanzi dello scrittore ivoriano Ahmadou Kourouma.

[modifica] Griot di oggi

Uno dei griot più celebri dell'Africa Occidentale moderna è Bakari Sumano, capo dell'Associazione dei Griot dal 1994 al 2003. Sumano divenne particolarmente noto per il suo impegno a favore del riconoscimento dell'importanza del griot nell'Africa Occidentale postcoloniale. Altri griot e gruppi di griot noti sono:

• Abdoulaye Diabaté (Mali)
• Alpha Oulare (Guinea)
• Amadu Bansang Jobarteh (Gambia)
• Ba Cissoko (Guinea)
• Baba Sissoko (Mali)
• Badenya les Frères Coulibaly (Burkina Faso)
• Balla Kouyate (Mali)
• Balla Tounkara (Mali)
• Dembo Jobarteh (Gambia)
• Djelimady Tounkara (Mali)
• Djimo Kouyate (Senegal)
• El Hadj Djeli Sory Kouyate (Guinea)
• Foday Musa Suso (Gambia)
• Kasse Mady Diabate (Mali)
• Lamin Saho (Gambia)
• Malamini Jobarteh (Gambia)
• Mory Kanté (Guinea)
• N'Faly Kouyate (Guinea)
• National Instrumental Ensemble of Guinea (Guinea)
• Papa Susso (Gambia)
• Pape Kanoutè (Senegal)
• Prince Diabaté (Guinea)
• Salieu Suso (Gambia)
• Seikou Susso (Gambia)
• Sherrifo Konteh (Gambia)
• Vieux Diop (Senegal)
• Yacouba Sissoko (Mali)

[modifica] Bibliografia

• Charry, Eric S. Mande Music: Traditional and Modern Music of the Maninka and Mandinka of Western Africa. Chicago Studies in Ethnomusicology, University of Chicago Press, Chicago 2000.
• Hale, Thomas A. Griots and Griottes: Masters of Words and Music. Indiana University Press, Bloomington, Indiana 1998.
• Hoffman, Barbara G. Griots at War: Conflict, Conciliation and Caste in Mande. Indiana University Press, Bloomington, Indiana 2001.