Guardia di ferro
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La Guardia di ferro (Garda de Fier in rumeno) fu un movimento nazionalista e antiebraico fondato da Corneliu Zelea Codreanu nel 1930.
L'obiettivo della Guardia di Ferro era quello di contrastare gli ebrei che, secondo i guardisti, controllavano la vita economica e politica del paese; nel pensiero di Codreanu il bolscevismo e l'ebraismo era una cosa sola, in quanto, oltre ad ospitare un elevato numero di ebrei, la Romania di quel tempo aveva un contenzioso aperto con l'Unione Sovietica, che rivendicava la Bessarabia, abitata esclusivamente da romeni ed altre etnie, ma non da russi. La Guardia di Ferro si oppose con fermezza alle mire espansionistiche dell'Unione Sovietica e dell'Ungheria, che reclamava la revisione del Trattato di Trianon per riottenere la Transilvania. La Guardia di ferro, dal 1932, raccolse simpatizzanti tra tutti i ceti; anche se Codreanu non vide di buon occhio la nascita di nuovi cuib, i suoi legionari si impegnarono per migliorare le condizioni di vita dei contadini e degli operai costruendo dighe, avviando raccolte di fondi, iniziando battaglie, sia non violente sia armate: lo stesso Codreanu sparò ad un Prefetto che si era reso responsabile del massacro degli appartenenti alla Legione dell'Arcangelo Michele e poi si costituì in tribunale venendo assolto per legittima difesa.
Il movimento era caratterizzato dall'odio nei confronti del capitalismo e da un profondo antisemitismo. Le Guardie di Ferro riuscirono ad attirare un forte consenso che spinse il governo conservatore ad attuare una feroce repressione e ad assassinare Codreanu.
Mentre Codreanu si trovava in carcere, Horia Sima condusse azioni violente contro la polizia e contro i nemici della Guardia di Ferro, mentre Codreanu faceva sapere che quello non era il tempo giusto per fare azioni violente, poiché capiva che la ritorsione da parte dello stato sarebbe stata violenta.
Indro Montanelli incontrò Codreanu per un'intervista pochi mesi prima che morisse ucciso assassinato dai sicari inviati dal ministro degli Interni Armand Calinescu e dal re Carol, e rimase profondamente colpito dalla sua personalità.
Il movimento si sciolse dopo che il suo nuovo autoproclamato leader Horia Sima ebbe brevemente governato il paese insieme al generale Antonescu dal 6 settembre 1940 al 23 gennaio 1941, quando il movimento fu sgominato dal generale Antonescu, che era stanco delle violenze interne al paese causate dalla Guardia di Ferro. Un aiuto concreto allo sterminio della Guardia di Ferro venne dai nazisti; Hitler concesse infatti, in aiuto ad Antonescu, alcuni carri armati tedeschi presenti a Craiova.
La salita al potere del dittatore comunista Ceauşescu ha avviato un'opera di delegittimazione del ruolo di Codreanu e di riabilitazione storica di Antonescu. Gli storici rumeni oggi sono divisi sul ruolo di Codreanu: un martire per alcuni, un estremista antisemita per altri.
In Romania, dopo la caduta del regime di Ceauşescu il movimento è considerato alla stregua del fascismo e la sua ricostituzione è proibita dalla Costituzione romena.