Guglielmo Farel
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Guglielmo Farel o Guillaume Farel (* 1489 a Gap nel Delfinato; † 13 settembre 1565 a Neuchâtel) fu un riformatore della Svizzera francese nonché predecessore collaboratore di Giovanni Calvino.
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[modifica] Biografia
Farel dovette per i suoi studi viaggiare molto. Fu a Parigi sotto la guida di Jacques Lefèvre d'Étaples e nel 1521 a Meaux, dove era stato chiamato dal vescovo Guillaume Briçonnet, propugnatore di una riforma moderata e fedele all'ortodossia cattolica. Scacciato da Meaux nel 1523, dopo avere aderito alle nuove idee luterane, si recò a Strasburgo, Zurigo, Berna e Basilea.
In quest’ultima città la sua disputa pubblica nel 1524 sulle differenze fra la dottrina cattolica e protestante finì con una sua grande vittoria. I suoi avversari lo costrinsero però a lasciare la città renana. Farel svolse quindi la sua attività riformatrice a Montbéliard (1525), Aigle (1526), e in tutta la Svizzera sudoccidentale con preferenza per Neuchâtel, dove la riforma fu introdotta ufficialmente nel 1530.
A Ginevra nel 1533 Farel prese decisamente piede e nel corso di una disputa nel gennaio 1534 rappresentò la nuova dottrina riformata davanti al Consiglio cittadino in modo così convincente che la città di Ginevra accolse la riforma nell’agosto 1535. Ma per l’affermarsi delle nuove dottrine in questa città Farel fece ancora di più, nel 1536 convinse Calvino che passava per Ginevra a trattenersi, in quella che sarebbe divenuta per la sua opera la città di Calvino per antonomasia. Peraltro il monumento ai riformatori di Ginevra è costituito anche da una statua di Farel.
Il 23 aprile 1538 i due riformatori furono tuttavia espulsi da Ginevra a causa del loro rigorismo "hanno troppo zelo", in particolare si rimprovera loro di ingerirsi senza titolo nella condotta dello Stato e dei singoli e di rifiutare di conformare la liturgia ginevrina a quella della Chiesa bernese (Berna era d'altronde dal 7 agosto 1536 alleata con Ginevra nella lotta contro il Ducato di Savoia).
Calvino sarebbe poi stato tuttavia richiamato a Ginevra nel settembre 1541. Farel, invece, non vi fece più ritorno.
Farel fece allora di Neuchâtel il centro della propria attività, ma, anche qui, egli causò gelosie e disordini. Farel vi morì dopo essere tornato dalla Francia dove aveva svolto attività missionaria.
[modifica] Gli scritti
Farel ci ha lasciato vari scritti, i quali non hanno però particolare rilievo teologico, si tratta di scritti redatti per varie occasioni. La sua dote principale era infatti un’oratoria appassionata, si ricorda comunque:
- la "Sommaria Dichiarazione" (1535)[1]
[modifica] Bibliografia in altre lingue
- Olivier Fatio: Farel, Guillaume, in Theologische Realenzyklopädie vol. 11 (1983), pagg. 30-36 (riassuntivo con rinvio a altre fonti).
- F. Bevan, William Farel, London, 1893
- J. Barnaud, La jeunesse et la conversion de Guillaume Farel, in Etudes théologiques et religieuses, 1929, pagg. 38-72
[modifica] Collegamenti esterni
- articolo del Lessico storico della Svizzera
- articolo in tedesco del lessico ecclesiastico biografico e bibliografico
- scheda su Farel in sito dedicato alle eresie
[modifica] Citazioni
- ↑ Jourda, De Moreau, Calvino e il Calvinismo in Storia della Chiesa. La crisi religiosa del XVI secolo, Edizioni San Paolo, 1997, pag. 251
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