Il siero della vanità
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Titolo originale: | Il siero della vanità |
Paese: | Italia |
Anno: | 2004 |
Durata: | 92' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | giallo thriller |
Regia: | Alex Infascelli |
Soggetto: | Niccolò Ammaniti |
Sceneggiatura: | Antonio Manzini |
Fotografia: | Stefano Ricciotti |
Montaggio: | Esmeralda Calabria |
Musiche: | Marco Castoldi (Morgan) |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Il siero della vanità è un film del 2004, diretto dal regista Alex Infascelli e ispirato all'omonimo giallo di Niccolò Ammaniti. Ambientato e realizzato nella Roma contemporanea, propone un'istantanea della televisione, insolitamente coinvolta in un'indagine poliziesca; è un film "nella televisione" più che sulla televisione, come lo ha definito lo stesso Infascelli.
[modifica] Trama
La progressiva, misteriosa scomparsa di alcuni personaggi noti nell'ambiente della televisione trash scuote l'opinione pubblica: è "un attacco senza precedenti al cuore della nazione", ammonisce Sonia Norton (Francesca Neri), l'eccentrica conduttrice TV che periodicamente ospitava le "vittime" nel suo talk show. L'indagine della Polizia viene affidata a Lucia Allasco (Margherita Buy) e Franco Berardi (Valerio Mastandrea): una ex ispettore richiamata in servizio a due anni da un grave incidente e un collega di sua vecchia conoscenza. Districandosi in un ambiente malato di protagonismo e depressione, gli agenti scoprono un nesso tra le varie scomparse e lo stesso "Sonia Norton Show" intuendo i potenziali bersagli, pur non riuscendo a proteggerli. La pista si rivela giusta, e il legame tra le vittime sta nell'aver partecipato a una stessa puntata del programma qualche anno prima: gli ospiti finiscono uno ad uno nel nulla; tutti, tranne uno. Nel finale viene individuato il surreale covo dove i sequestrati erano rinchiusi, obbligati a mettere in scena la stessa puntata del talk show a cui avevano partecipato anni addietro...
[modifica] Curiosità
Il luogo che fa da prigione ai personaggi TV è l'(immaginario) impianto idrico del (reale) laghetto artificiale dell'Eur, Roma; al suo interno, in una sequenza del film, una botola sprofonda sui binari della linea B della vicina metro.