Il tifoso, l'arbitro e il calciatore
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Paese: | Italia |
Anno: | 1982 |
Durata: | 93' |
Colore: | Colore |
Audio: | Sonoro |
Genere: | Comico |
Regia: | Pier Francesco Pingitore |
Soggetto: | Pier Francesco Pingitore, Luciano Martino, Francesco Milizia. |
Sceneggiatura: | Pier Francesco Pingitore, Luciano Martino, Francesco Milizia. |
Produzione: | Nuova Dania, Medusa |
Primo episodio
Secondo Episodio
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Fotografia: | Federico Zanni |
Montaggio: | Amedeo Moriani |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Il tifoso, l'arbitro e il calciatore è un film del 1982, basato su due episodi e diretto da Pier Francesco Pingitore.
[modifica] Trama
Il film è suddiviso in due episodi sul tema del calcio. Il primo episodio ha come protagonista l'arbitro Alvaro Presutti, temuto ed inflessibile sul campo di gioco, incassa stoicamente gli insulti dell'intero stadio e doma le veementi proteste dei calciatori, se necessario, anche a testate. Ben diversa la sua vita privata, in ufficio viene continuamente vessato dal capo e dai colleghi, ed a casa deve sopportare la terribile suocera. Alvaro ha una bella moglie, ma inizia a ricevere dei pacchi anonimi che sembrano dimostrare che quest'ultima abbia una relazione con il fuoriclasse tedesco della Juventus Walter Grass. Per vendicarsi Alvaro, grazie agli intrallazzi in Federazione dell'amico Sposito, si fa assegnare la direzione della partita Juventus - Fiorentina, con il deliberato intento di stroncare la carriera al rivale in amore. Dopo la partita le certezze di Alvaro però vengono meno: Grass è omosessuale, con un compagno grosso come un armadio…
Nel secondo episodio il protagonista è Amedeo, un tifoso romanista, figlio del titolare del "Bar Forza Lupi" e fidanzato con Patrizia, la figlia del suo principale, il commendator Pecorazzi. Per ingraziarsi il futuro suocero, tifoso sfegatato della Lazio (tanto da farsi negare al telefono con Giulio Andreotti, noto romanista) si finge anch'egli tifoso biancoceleste. Con un po' di fortuna e qualche escamotage riesce sempre a non farsi scoprire, sia dal padre, che essendo malato di cuore gli verrebbe un infarto sapendolo laziale, che da Pecorazzi che lo licenzierebbe in tronco e gli negherebbe la mano della figlia. Il giorno dell'atteso derby, però, Amedeo non sa più cosa inventarsi…