Karting
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Il karting è la più semplice forma di automobilismo sportivo, corso con minivetture dal telaio in tubolare d'acciaio privo di sospensioni e dotate di motore a scoppio. Le vetture sono dette kart o go-kart.
Nato come hobby, il karting è ora il primo passo obbligato per i giovani e giovanissimi che vogliano iniziare una carriera da pilota. I più grandi piloti di Formula 1 degli ultimi anni (Michael Schumacher, Ayrton Senna, Alain Prost, Fernando Alonso, Kimi Räikkönen, Giancarlo Fisichella, Jarno Trulli, Jenson Button, solo per citarne qualcuno) sono stati dei kartisti di livello internazionale che non disdegnano di tanto in tanto di cimentarsi ancora in questa categoria dell'automobilismo sportivo. Eloquente a tal proposito è stata la partecipazione nel 2001 del 7 volte campione del mondo di F1 Michael Schumacher ad una finale del campionato del mondo di karting classe 100cc vinto nell'occasione dall'italiano Vitantonio Liuzzi, oggi anch'egli pilota di F1.
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[modifica] Storia
Si può affermare con buona approssimazione che il kart nacque ufficialmente oltre oceano nel 1956 e la diffusione, dovuta anche grazie risonanza della stampa, fu tanto rapida da stupire anche i pionieri di questa disciplina. Al tempo le auto da corsa diventavano sempre più costose, il numero di partecipanti si andava assottigliando ed il costo dei biglietti delle gare aumentava continuamente; il karting ebbe il merito di sanare, almeno in parte, questa situazione, richiedendo delle spese molto più contenute e un minore impegno di guida, pur dando sensazioni molto vicine a quelle delle auto da corsa.
Nei primi anni sessanta arrivò anche in Italia sull'onda di una novità che proveniva dagli USA. È già trascorso quasi mezzo secolo da quando i primi kart costruiti artigianalmente da degli appassionati iniziarono ad inanellare giri sulla Pista d'Oro di Roma e sulla Pista Rossa di Milano.
In questo periodo relativamente lungo se rapportato agli sport motoristici i kart hanno subito un affinamento tecnologico: i materiali si sono evoluti, le forme si sono affinate, le lavorazioni meccaniche hanno innalzato il livello di precisione, carburanti e lubrificanti hanno aumentato il loro livello di protezione e prestazioni, gli pneumatici hanno innalzato enormemente il loro livello di tenuta. Una cosa però il kart non ha subito: lo stravolgimento dell'idea iniziale che ispirò le prime realizzazioni; la filosofia dell'essenziale è rimasta essenzialmente invariata: un telaio nudo in tubi, un motore dalla semplicità assoluta, 4 ruote, le posteriori prive di differenziale, totale assenza di qualunque sistema di sospensioni. A distanza di 50 anni il kart è ancora tutto questo.
[modifica] Tecnica
I kart sono costituiti essenzialmente da un telaio tubolare in acciaio, privo di sospensioni e da un motore di piccola cilindrata che trasferisce il moto ad un assale rigido posteriore privo di differenziale. L'acciaio utilizzato è comunemente al Cr-Mo ed il tubolare ha una sezione compresa fra i 28mm ed i 32mm. I tubi che costituiscono il telaio sono saldati a filo. Il disegno del telaio può essere più o meno movimentato ed utilizzare tubolare di sezione differente al fine di migliorare le caratteristiche dinamiche del mezzo ed eventualmente adattarlo al tipo di pneumatici utilizzato. Comunemente i telai costituiti da tubolari di piccolo diametro si adattano meglio alle gomme di mescola morbida, viceversa i telai costituiti da tubolari di grande diametro di adattano meglio agli pneumatici meno performanti.
Il sistema frenante è costituito da un singolo disco montato posteriormente sull'assale e, sui mezzi più pesanti e veloci, da una coppia di dischi montati sui mozzi anteriori. Attualmente i telai moderni offrono un numero consistente di regolazioni che permettono di modificarne il comportamento in pista. Le principali regolazioni, presenti su tutti i telai tranne su quelli destinati al noleggio, sono: la larghezza delle carreggiate (max 140cm), l'altezza dal suolo, gli angoli caratteristici dell'avantreno (convergenza,camber,caster), durezza dell'assale posteriore e lunghezza dei mozzi (anteriori e posteriori). Alcuni telai offrono altresì la possibilità di aggiungere e rimuovere delle barre (volgarmente delle barre di torsione) che permettono di variarne la rigidità.
L'Italia è la patria del karting, lo si può notare dando un'occhiata alle più importanti case costruttrici e ai più rinomati team del Mondo situate per la maggior parte nel territorio bresciano e non solo:
-TONY KART (Brescia); -ZANARDI KART (Padova); -CRG (Lonato-Brescia); -MARANELLO RACING KART(Lonato-Brescia); -PCR (Piacenza); -BIREL (Milano);
[modifica] Motori e trasmissione
La prima differenziazione dei kart è in base al motore che può essere: 4T di derivazione industriale, 2T 100cc racing, 2T 125cc racing, 2T 125cc TAG. I motori 4T di derivazione industriale erogano una potenza limitata (a seconda dell'utilizzo, comunque meno di 12 CV) e vengono utilizzate esclusivamente per il noleggio ad amatori privi di esperieza e per alcune categorie endurance con gare a squadre di notevole durata (anche 24 ore). Sono dotati di frizione centrifuga, spesso di trasmissione automatica e sono abbinati a telai rinforzati adatti alle sollecitazioni derivanti da un uso molto intenso.
I motori 2T 100cc racing erogano una potenza di oltre 27 CV con carburatore a farfalla da 24mm (oltre 30 CV con carburatore slide da 29mm) e possono raggiungere regimi di rotazione prossimi ai 20000 g/m. Non sono dotati né di frizione centrifuga né di cambio di velocità ed hanno un rapporto di trasmissione fisso. L'ammissione può essere lamellare o tramite valvola rotante. Nonostante la potenza in assoluto limitata, grazie al peso ridotto (In ordine di gara: kart + pilota circa 155Kg) ed all'ampio range di funzionamento del motore (8000g/m - 20000 g/m) che permette l'utilizzo di rapporti di trasmissione estremamente corti, le prestazioni di questi mezzi sono estremamente interessanti. Esistono altresì dei motori 100cc 2T racing dotati di ammissione controllata dal pistone dedicati agli adolescenti con caratteristiche simili ma con potenza di circa 20 CV, dodati di frizione centrifuga e con peso minimo inferiore.
I motori 2T 125cc racing erogano una potenza ben oltre i 40 CV a 14000 g/m circa. Sono dotati di frizione e cambio manuale sequenziale a 6 rapporti di tipo motociclistico. Anche per questi motori l'ammissione può essere lamellare o tramite valvola rotante. L'apprezzabile potenza a disposizione, il cambio meccanico ed il peso comunque limitato (In ordine di gara: kart + pilota 170Kg per la 125 Icc e 175Kg per la 125 Club) permettono a questi mezzi prestazioni assolute di tutto rispetto, addirittura nelle accelerazioni brevi paragonabili a quelle delle moderne F1. Basti pensare che un 125 passa da 0 a 100 Km/h in meno di 3 secondi.
I motori 2T 125cc TAG erogano una potenza di circa 30 CV (ma alcune versioni più recenti superano i 35CV) ma raggiungono un regime generalmente limitato elettronicamente per aumentarne l'affidabilità e la durata. Sono dotati di rapporto di trasmissione fisso (tranne alcune recenti versioni dotate di 2 rapporti) come i motori 2T 100cc racing ma a differenza di questi sono dotati di frizione centrifuga ed avviamento elettrico per facilitarne l'utilizzo (da cui il nome TAG: Touch And Go). L'ammissione è comunemente lamellare. Le prestazioni dei kart equipaggiate con questi motori sono leggermente inferiori a quelle dei comuni motori 2T 100cc Racing. Lo scopo dichiarato dei TAG, oltre alla facilità di utilizzo, è quello della limitazione delle spese di manutenzione, divenute eccessive sui comuni motori 2T racing 100cc e 125cc, fatto che ha allontanando molti piloti amatoriali dalle gare nazionali.
Nel 2007 sono stati introdotti i nuovi motori 125cc monomarcia per le categorie di livello internazionale (KF1, KF2, KF3), che andranno a sostituire nei prossimi anni anche a livello nazionale le varie classi 100cc. Questo allo scopo di limitare i costi di manutenzione, nonchè facilitarne l'utilizzo e la gestione anche a livello amatoriale. Infatti per regolamento tali motori devono essere equipaggioati con frizione centrifuga ed avviamento elettrico, pompa dell'acqua integrata e controalbero di bilanciamento, valvola allo scarico nonchè limitatore di giri impostato a seconda della categoria. Ovvero un'architettura simile a quella comunemente utilizzata dagli oramai classici 125cc TAG che tanto successo hanno avuto grazie ai relativi monomarca. Ci sono ancora forti dubbi riguardo a queste nuove motorizzazioni, anche da parte degli stessi motoristi, in quanto l'architettura inposta dalla federazione non tiene conto del fatto che i motori 125cc TAG di impostazione amatoriale hanno avuto molto successo all'interno dei monomarca, di fatto in totale assenza di competizione fra i vari motoristi mentre questi nuovi motori dovranno competere in regime di reale e diretta concorrenza in pista.
Le categorie KF hanno assunto le seguenti denominazioni rispetto alle stagioni precedenti:
-KF1 (ex 100 FA >15 anni)
-KF2 (ex 100 ICA >15 anni)
-KF3 (ex 100 JUNIOR 12-14 anni)
Le maggiori case internazionali di motori per kart sono italiane e tra le più importanti troviamo: IAME-PARILLA(Bergamo), TM RACING(Pesaro), VORTEX (Pavia) e PCR (Piacenza).
[modifica] Pneumatici
I kart utilizzano pneumatici slik da 7.10 pollici posteriori e da 4.5 pollici anteriori di larghezza montati su cerchi da 5 pollici di diametro. I cerchi possono essere in alluminio, magnesio o materiali compositi. Il materiale con cui è fatto il cerchio influenza il comportamento dinamico del mezzo. L'ampia superficie degli pneumatici, il peso ridotto in ordine di marcia e le mescole speciali utilizzate conferisco ai mezzi velocità di percorrenza delle curve ed accelerazioni laterali elevatissime. La seconda fondamentale differenziazione fra le categorie è proprio in base agli pneumatici: maggiore è il livello di tenuta offerto da questi maggiore è il livello di difficoltà e quindi prestigio delle categorie. Nelle categorie internazionali vengono utilizzati pneumatici talmente preformanti da permettere accelerazioni laterali superiori ai 2 g ( in condizioni di pista ottimale si sfiorano spesso i 3g ) e dalla durata appena sufficiente a coprire la distanza di una gara (circa 22-25 Km). In caso di pista bagnata i kart vengono equipaggiati con pneumatici rain con dimensioni e caratteristiche simili.
Altro fattore che ha allontanato molti piloti dalle gare è stato l'utilizzo, anche nelle categorie nazionali destinate ai non professionisti, di pneumatici tanto preformanti che richiedono un impegno fisico ed economico eccessivo. Fisico per via delle notevoli accelerazioni che il pilota è tenuto a sopportare, economico in quanto tali pneumatici hanno una durata molto limitata ed un costo comunque piuttosto elevato.
La maggiore casa produttrice di pneumatici per kart è ancora una volta situata in territorio italiano, ed è la Vega S.p.A. di Saronno (VA), ma a livello internazionale si stanno riaffermando le più conosciute Bridgestone e Dunlop.
[modifica] Collegamenti esterni
- CIK-FIA Federazione Internazionale dell'Automobile
- F.I.K. Federazione Italiana Karting
- Italiankart.it Principale Portale del kart Italiano
- Vroom Principale Karting Magazine Italiano
- WFCKart La Passione per il Kart
- Vamec Azienda produttrice di carburatori a membrana serie 'Tryton'