Lago Gerundo
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Lago Gerundo | |
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Paese/i: | ![]() |
Regione/i: | ![]() |
Provincia/e: | ![]() ![]() ![]() |
Superficie: | ? km² |
Altitudine: | ca. 100 m s.l.m. |
Profondità massima: | ca. 10 m |
Immissari principali: | Adda |
Emissari principali: | Adda |
Il lago Gerundo era un vasto lago a carattere paludoso che occupava un'antica, profonda depressione alluvionale in cui esondavano le acque dell'Adda, del Serio e dell'Oglio, nell'area occupata dalla parte meridionale dell'odierna provincia di Bergamo e dalla parte settentrionale delle province di Lodi e di Cremona, in Lombardia.
[modifica] Ubicazione ed estensione
Secondo le leggende tramandate dalla tradizione locale, che solo in parte sono state confermate da studi di natura storica e geomorfologica, il lago occupava un ampio tratto di territorio che iniziava a nord poco dopo Brembate per raggiungere a sud Pizzighettone, estendendosi ad ovest lungo l'attuale corso dell'Adda sino a lambire la città di Lodi. La costa est del lago, secondo alcuni autori, raggiungeva Fara Olivana e proseguiva, passando ad est di Crema, sino a Grumello Cremonese.
Al centro del lago, secondo le cronache romane e tardo medievali, si insinuava una lunga e stretta striscia di terra che iniziava presso Caravaggio, raggiungeva Crema e proseguiva sin oltre Castelleone: si tratta con ogni probabilità della cosiddetta isola Fulcheria, frequentemente citata nelle cronache antiche. La città di Crema vi fu edificata attorno all'anno 1000.
[modifica] Prosciugamento e bonifica
Secondo le leggende popolari, il lago Gerundo sarebbe stato abitato da un dragone chiamato Tarànto o più comunemente conosciuto come Tarantasio. Le medesime fonti popolari attribuiscono il prosciugamento e la bonifica del lago a san Cristoforo, che avrebbe sconfitto il drago, o a Federico Barbarossa.
Si ritiene comunemente che in verità le acque scomparvero in seguito a progressive opere di bonifica in atto già da tempo, oltre a fattori di drenaggio e assestamenti geologici.
Molto probabilmente, infatti, il Gerundo altro non era che un'estesa palude, o una serie di paludi contigue l'una all'altra, profonde al massimo una decina di metri e poste lungo il percorso dell'Adda. Le paludi sarebbero state generate dalle periodiche esondazioni dell'Adda e dalla presenza di diversi meandri progressivamente abbandonati dal corso d'acqua principale; un ruolo importante era giocato dalle risorgive, abbondantemente presenti nella regione. Gli acquitrini si mantennero probabilmente sin quando le opere di bonifica non eliminarono definitivamente le paludi.
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