Legnatico
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Il legnatico era l'antico diritto di entrare nei boschi altrui per raccogliere legna.
Nel IV secolo d.C., il fiscus subentrò all’aerarium populi romani, incorporandolo ed acquistando la piena proprietà di molti pascoli e boschi, sui quali tutti i membri della comunità esercitavano di fatto l'attività di raccogliere legna ed altro.
Nacquero i cosiddetti communia (nella specie di compascua e communalia), che erano appunto terreni sui quali ai membri della collettività in quanto tali era stato riconosciuto il diritto di portare gli animali al pascolo, di raccogliere erbe selvatiche, frutti del bosco e legna.
In passato, dunque, e per molti secoli, il diritto di legnatico è stato correlato ad una vera e propria esigenza primaria (economia di sussistenza), in mancanza di altre forme di combustibile a buon mercato da destinare all'uso del riscaldamento delle abitazioni, ed in vista della necessità di disporre di materiale da destinare all'edilizia da parte dei meno abbienti.
Senza trascurare il fatto che il legnatico era importante anche per altri usi, come per le traversine ferroviarie, per il legname da utilizzare nelle miniere, per la produzione di carbone, ecc.
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[modifica] La vicenda di Castagneto
Castagneto fu donata all'Abbazia di San Pietro in Palazzuolo dal suo fondatore longobardo(Walfredo di Ratcauso) nel 754 d.C., capostipite della famiglia Della Gherardesca. Poi, nel 1421, Castagneto fu autorizzata dal Comune di Pisa a darsi uno statuto autonomo, sottraendosi definitivamente alla gestione ecclesiastica.
I membri della famiglia Della Gherardesca (conti) furono però nominati vicari di Castagneto e di moltre altre terre confinanti, volendo ribadire la costante subordinazione al potere centrale fiorentino. La popolazione di Castagneto nutriva però un forte senso di indipendenza, al punto tale che tra i Conti Della Gherardesca e la Comunità di Castagneto si delinea, a partire dal secolo XVI, una netta ostilità, di cui sono testimoni molti episodi:
- la lite giudiziaria tra Francesco Della Gherardesca e gli abitanti del luogo.
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- Tra il 1566 ed 1567, il conte Francesco rivendicò i diritti feudali di caccia, pesca, erbatico e legnatico. Il Tribunale fiorentino giudicante gli riconobbe il diritto di caccia e di pesca, mentre l'erbatico e il legnatico furono riconosciuti alla popolazione locale. Solo dopo molti anni, i Della Gherardesca furono costretti a cedere lo jus pascendi ed il legnatico (1600 – 1610).
- nel 1778 il Tribunale fu chiamato di nuovo a pronunciarsi e stabilì che la proprietà dei territori spettava ai Conti Della Gherardesca, mentre il godimento di tutti gli usi civici ai castagnetani, compreso il diritto di caccia e pesca (!).
- la situazione fu ribaltata alcuni anni dopo, quando all'esito dell'ennesima lite giudiziaria ai Della Gherardesca furono attribuiti gli usi civici di pascolo e legnatico, ai Castagnetani la proprietà della terra.
- sul finire del XVIII secolo, il conte Guido Alberto attizzò nuovamente gli animi, avendo tentato di rientrare in possesso degli altri due usi civici, la caccia e la pesca. Il processo che ne seguì fu accompagnato da attentati e incendi dolosi alle proprietà del conte, finché nel 1848 scoppiò una rivolta totale a Castagneto. Il 6 gennaio 1849, con l'intervento del Granduca Leopoldo II, il conte Guido Alberto fu costretto a distribuire le "preselle" (piccoli lotti di terreno boschivo e seminativo) agli abitanti di Castagneto.
[modifica] Attualità
Con il tempo, l'evoluzione tecnologica e giuridica hanno fatto sì che il legnatico assumesse la connotazione di un vero e proprio uso civico, regolamentato e disciplinato dalle leggi e sottoposto ad autorizzazione amministrativa, e da esercitarsi sotto la vigilanza del Corpo Forestale dello Stato quando si tratta di procedere al taglio di piante. Nessuna sorveglianza occorre invece quando si tratta solo di raccogliere legna secca giacente per terra.
A Orsenigo, fin dai tempi di Federico Barbarossa, gli abitanti sono stati titolari del diritto di legnatico, dietro pagamento di un vectigal.
Questa tradizione sopravvive ancora oggi, in quanto ogni residente maschio, di età compresa fra i 14 ed i 65 anni, viene iscritto d'ufficio in uno speciale elenco e paga all’amministrazione comunale una tassa annuale di lire 5000, per poter fare richiesta di esercitare il diritto di legnatico durante l'inverno; per raccogliere la legna, occorre il pagamento di un'ulteriore somma in favore delle casse comunali.
[modifica] Voci correlate
- Erbatico
- Fungatico
- Plateatico
- Glandatico
- Elenco dei diritti e tributi feudali
[modifica] Collegamenti esterni
- Regolamento del 2000 per il legnatico nel Comune di Levico Terme
- Il diritto di legnatico a Villacidro
- Statuto 29 Giugno 1600 del Comune di Torricchio per il legnatico
- Sentenza Corte d'Appello di Trieste
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