Incendio
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Con incendio si definisce una combustione, con presenza di fiamma, non controllata di materiali generici.
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[modifica] Cause di incendio
Un incendio può essere provocato da diverse cause sia naturali (autocombustione, cortocircuiti, ecc) che per mano dell'uomo (dolosi). Alcuni esempi di causa: fiamme libere (p.es. operazioni di saldatura), particelle incandescenti (brace), provenienti da un focolaio preesistente (p.es: braciere), scintille di origine elettrica, scintille di origine elettrostatica, scintille provocate da un urto o sfregamento, contatto con superfici e punti caldi, innalzamento della temperatura dovuto alla compressione dei gas, reazioni chimiche in genere.
Affinché avvenga un incendio è necessario che siano presenti tre elementi fondamentali (le "tre C"):
- il comburente : ruolo svolto dall'ossigeno
- il combustibile : i materiali sono classificati in base alla loro reazione al fuoco in 7 classi da 0 (incombustibile) a 6
- il calore: è necessaria la presenza di un'adeguata temperatura affinché avvenga l'innesco
[modifica] Classificazione degli incendi
[modifica] Per tipologia
Incendio d'abitazione, incendio d'autovettura, incendio cassonetto, incendio materiale generico, incendio industriale, incendio boschivo.
[modifica] Per classe
- Classe A: fuochi di solidi, detti fuochi secchi.
La combustione può presentarsi in due forme: combustione viva con fiamme o combustione lenta senza fiamme, ma con formazione di brace incandescente. L'agente estinguente raccomandato è l'acqua (agisce sul calore) ma in alternativa si possono usare estintori a polvere polivalente (agisce sulle reazioni di ossidazione) (A-B-C).
- Classe B: fuochi di idrocarburi solidificati o di liquidi infiammabili, detti fuochi grassi.
È controindicato l'uso di acqua a getto pieno ma non a getto frazionato o nebulizzato. Gli altri agenti estinguenti sono la polvere polivalente (A-B-C), la polvere di classe (B-C), il biossido di carbonio (CO2 che "soffoca" l'incendio abbassando la temperatura) e la schiuma antincendio (elimina il comburente), oppure estintori idrici. L'agente estinguente migliore è la schiuma antincendio (che varia dal tipo di sostanza coinvolta nell'incendio).
- Classe C: fuochi di combustibili gassosi.
Questi fuochi sono caratterizzati da una fiamma alta ad alta temperatura, la fiamma non si dovrebbe spegnere ma bisognerebbe raggiungere la valvola a monte e chiuderla per evitare che uno spegnimento continui a rilasciare gas altamente infiammabile nell'ambiente con conseguenze devastanti in ambienti chiusi (esplosione). L'acqua è consigliata solo a getto frazionato o nebulizzato per raffreddare i tubi o le bombole circostanti o coinvolte nell'incendio. Gli altri agenti estinguenti da utilizzare sono le polveri polivalenti (A-B-C), quelle di classe (B-C) e il biossido di carbonio. Quest'ultimo è il più efficace tra tutti i precendenti e permette uno spegnimanto molto rapido della fiamma.
- Classe D: fuochi di metalli.
Questi fuochi sono particolarmente difficili da estinguere data la loro altissima temperatura e richiedono personale addestrato e agenti estinguenti speciali. Gli agenti estinguenti variano a seconda del tipo di materiale coinvolto nell'incendio ad esempio, nei fuochi coinvolgenti alluminio e magnesio si utilizza la polvere al cloruro di sodio. Tutti gli altri agenti estinguenti sono sconsigliati (compresa l'acqua) dato che possono avvenire reazioni con rilascio di gas tossici o esplosioni.
Un tempo esisteva anche un'ulteriore classe, la "E", riguardante gli incendi di impianti ed attrezzature elettriche sotto tensione (i cui estinguenti specifici sono costituiti da polveri dielettriche e da anidride carbonica),
Con l'approvazione della norma EN.2 del 2005 è stata introdotta la nuova classe "F" relativa ai fuochi sviluppantesi in presenza di oli, grassi animali o vegetali quali mezzi di cottura e più in generale dipendenti dalle apparecchiature di cottura stessa.
[modifica] Fasi dell'incendio
- Ignizione: fase principale dell'incendio, dove i vapori delle sostanze combustibili, siano esse solide o liquide,iniziano il processo di combustione.
- Propagazione: caratterizzato da basse temperatura e scarsa quantità di combustibile coinvolta.
- Flash Over: brusco innalzamento della temperatura ed aumento massiccio della quantità di materiale che partecipa alla combustione.
- Incendio generalizzato: tutto il materiale presente partecipa alla combustione.
- Esaurimento: conclusione della combustione, grazie al termine del/i combustibile/i, che con il comburente sono necessari per il mantenimento dell incendio.
- Soffocamento: conclusione dellla combustione, grazie al termine del comburente, solitamente voluta per l'auto estinzione di braceri ad alta temperatura.
- Raffreddamento: fase, solitamente, post-conclusiva dell incendio e che comporta il raffreddamento della zona interessata ed è in concomitanza con il solidificarsi al suolo delle sostanze volatili più "pesanti" dei residui della combustione.
[modifica] Effetti dell'incendio
L'incendio provoca effetti di diversa natura. Oltre al panico delle persone eventualmente coinvolte, le temperature elevate possono causare fenomeni di ustione o carbonizzazione oppure seri danni strutturali nel caso di elementi in cemento, acciaio o legno strutturale, con la differenza che di quest'ultimo è scientificamente calcolabile la durata in esercizio e quindi il tempo di fuga ammissibile. Infine molto danno è causato dai gas nocivi. Ad esempio la formazione di CO2 satura l'ambiente impoverendo la presenza di ossigeno; nel caso di combustioni non "complete" si può formare il monossido di carbonio o in altri casi è possibile la formazione di gas inquinanti NOx.