Maione da Bari
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Maione da Bari (morto il 10 novembre 1160) fu il terzo Grande Ammiraglio del Regno della Sicilia.
Iniziò la carriera con la nomina a "emiro degli emiri" da Ruggero II di Sicilia, quindi succedette a Giorgio d'Antiochia nel ruolo di "grande ammiraglio del Regno". Con Guglielmo I Maione fu primo ministro (1150-1151) e probabilmente la persona più potente del regno dopo il re stesso. Tuttavia egli inviso alla nobiltà siciliana ed al clero. Su Maione ricaddero le responsabilità delle rivolte del 1156 e quelle del 1160 contro la corte normanna. Il 10 novembre 1160 come vero e proprio "capro espiatorio" della crisi fu assassinato in pubblico da Matteo Bonello per le strade di Palermo. Una tradizione popolare vuole che Maione fosse stato ucciso davanti al palazzo arcivescovile, dove ancora oggi sul portone d'ingresso si troverebbe infissa l'elsa della spada del Bonello.
Lo stesso re Guglielmo, fortemente legato a Maione, fu catturato ed imprigionato (9 marzo 1161).
Maione fu inoltre intenditore d'arte e mecenate. Grazie a lui si avviarono i lavori di realizzazione della Chiesa di San Cataldo a Palermo.