Mare (esogeologia)
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Mare (plurale: maria) è un termine latino utilizzato in esogeologia per designare diverse configurazioni morfologiche presenti sulla superficie della Luna. Il termine è stato scelto a causa del colore scuro che contraddistingue queste regioni dai territori circostanti; si tratta in verità di pianure basaltiche, originatesi da antiche eruzioni di materiale incandescente seguite all'impatto con asteroidi particolarmente massicci. La maggiore albedo delle montagne lunari (formate da rocce più antiche) è dovuto alla presenza di regolite, che riflette più luce rispetto al basalto, formatasi dall'impatto di innumerevoli micrometeoriti nel corso di centinaia di milioni di anni di storia lunare.
Il 16% della superficie lunare è ricoperta da mari, più numerosi nell'emisfero rivolto verso la Terra che non sulla faccia nascosta, dove sono più piccoli e meno evidenti. Si ritiene che questa differenza di distribuzione sulla superficie possa aver contribuito alla creazione di una rotazione sincrona fra la Luna e la Terra (ovvero quel processo per cui il periodo di rotazione e quello di rivoluzione della Luna coincidono): i mari sono infatti costituiti da materiali notevolmente più densi rispetto al resto della superficie lunare, e pertanto sono maggiormente soggetti all'attrazione gravitazionale terrestre. Nel corso di centinaia di milioni di anni la rotazione della Luna si è leggermente modificata in modo tale da rivolgere costantemente la parte più ricca di mari verso la Terra.
La nomenclatura lunare proposta dall'Unione Astronomica Internazionale prevede, oltre ai mari, la presenza di oceani (oceanus), simili ai mari ma più grandi, e di laghi (lacus), paludi (palus) e golfi (sinus), morfologicamente analoghi ai mari, ma di dimensioni inferiori.
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