Mario Moretti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Mario Moretti (Porto San Giorgio, 16 gennaio 1946) è stato, insieme a Renato Curcio, Margherita detta Mara Cagol e Alberto Franceschini, uno dei fondatori delle Brigate Rosse, organizzazione terroristica di cui fu anche fra i massimi dirigenti almeno sino al suo arresto avvenuto nel 1981. Attualmente è coordinatore del laboratorio di informatica della Regione Lombardia.

[modifica] Gioventù

Mario Moretti nacque da una famiglia di militanza comunista. Fu un'aristocratica relazionata intimamente con il movimento fascista, la marchesa Anna Casati Stampa, a finanziare i suoi studi come perito industriale e a dotarlo di una lettera di raccomandazione quando nel 1968 si trasferì a Milano in cerca di lavoro. Moretti entra in contatto con la marchesa perchè sua zia era la portinaia del palazzo in cui risiedeva la famiglia Casati Stampa (marchesa e marito).

[modifica] Opinioni

Il rapporto tra i Moretti e i Casati Stampa ha dato adito ad alcune interpretazioni che sostengono che le Brigate Rosse furono create durante l'Operazione Gladio, un'organizzazione finanziata dalla CIA per indebolire e screditare l'influenza del Partito Comunista Italiano^[1].

[modifica] Origine delle Brigate Rosse

A Milano, Moretti ottenne un posto nella fabbrica Sit-Siemens, dove avrebbe conosciuto Corrado Alunni, Giorgio Semeria e Paola Besuschio, futuri membri delle Brigate Rosse, alle manifestazioni operaie. Insieme a loro si sarebbe rapidamente unito al Collettivo Politico Metropolitano diretto da Curcio e Cagol; il gruppo del CPM avrebbe poi dato vita al nucleo storico delle Brigate Rosse, costituite poco più tardi. Insieme a Corrado Simioni, Moretti avrebbe parlato fin dall'inizio a favore dell'azione violenta, una strategia che Curcio e Alberto Franceschini, tra gli altri, avrebbero fortemente osteggiato. Simioni abbandonò rapidamente l'organizzazione per fondarne un'altra, nota come Superclan; durante gli anni seguenti, Moretti ci si sarebbe stato in stretto contatto.

[modifica] Comando

Nel 1974, per opera dell'infiltrato Silvano Girotto, un ex frate soprannominato frate Mitra già guerrigliero in Sudamerica, tutti i capi delle Brigate Rosse furono arrestati dai Carabinieri, eccetto Moretti, che di conseguenza divenne capo dell'organizzazione terroristica superstite. Secondo testimonianze raccolte successivamente, anche dallo stesso Franceschini, Mario Moretti aveva ricevuto una telefonata da una fonte anonima due giorni prima dell'incontro tra i capi storici e "frate mitra" a Pinerolo. Incontro a cui avrebbe dovuto partecipare lo stesso Moretti. Moretti si giustificò con i compagni dicendo che non era riuscito ad avvertirli. Fuori dai giochi Franceschini e Curcio, Moretti adottò immediatamente una linea più dura nella lotta armata contro lo Stato. Portò in dote la linea politica militare che aveva contraddistinto qualche anno prima Simioni, il capo del Superclan da cui Moretti confluì nelle Br. L'escalation di violenza delle Br, comincia proprio con l'arresto dei capi storici. Nel 1975 si trasferì a Roma, dove progettò la cosiddetta "campagna di primavera", che si mise in atto nella primavera del 1978 con il sequestro e l'assassinio dell'allora presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, tenuto prigioniero 55 giorni prima dell'esecuzione.

[modifica] Prigione

Nel 1981, Moretti fu arrestato e condannato a sei ergastoli; poco più tardi, fu aggredito misteriosamente nel carcere di Cuneo, dove si trovava. Nonostante non abbia mai collaborato alle indagini ed abbia mantenuto il silenzio sulle attività delle BR, nel 1994 ottenne la libertà condizionata.

[modifica] Dubbi

Questa sezione è ritenuta di parte, o non neutrale, (vedi l'elenco delle voci non neutrali). Se vuoi contribuire alla voce, e per ulteriori informazioni, partecipa alla pagina di discussione relativa. (uso di questo tag) (voce segnalata nel mese di gennaio 2007)
Motivazione: parte apparentemente costruita attraverso ipotesi o illazioni senza citare fonti; precisare le fonti (affidabili e verificabili) o togliere tutto; cfr. Wikipedia:Evasività, Wikipedia:Attendibilità e Wikipedia:Cita_le_fonti Vedi anche: Progetto biografie Portale biografie Segnalazione di MarcoK (msg)

Su Moretti ci sono delle ombre, supportate dai fatti e da alcune testimonianze di brigatisti pentiti. Ad esempio, sembra che sia stato proprio lui a sostituire Giangiacomo Feltrinelli (nome di battaglia Osvaldo, fondatore e anima dei Gap), che per stessa ammissione di Franceschini curava i rapporti con l'estero (Cecoslovacchia) per conto dei brigatisti. Moretti era legato in qualche modo (probabilmente con Simioni che conosceva dai tempi del collettivo metropolitano e del Superclan) alla struttura Hyperion, la fantomatica scuola di Parigi (come la definisce il generale Dalla Chiesa nella sua deposizione alla commissione sul terrorismo nel 1982), scuola che in realtà copriva e sosteneva le organizzazioni terroristiche di Europa e non solo, ad esempio l'Olp. Tra le molte stranezze lasciate da Moretti sul suo cammino ce n'è una significativa. Si tratta di un sequestro lampo di cui Moretti si occupa personalmente: prende l'ostaggio, lo carica in macchina, gli scatta una fotografia e lo rilascia. L'indomani la foto viene pubblicata dal Corriere della Sera ma c'è un'anomalia. Cioè che la stella simbolo delle Br, solitamente a cinque punte, ha un vertice in più e così diventa una stella di David. I brigatisti chiamano Moretti che si giustifica dicendo :"Che volete, mi sono sbagliato". Per un po' non succede nulla, ma poi - attraverso il giornale Controinformazione, canale di comunicazione delle Br con l'esterno - i terroristi vengono contattati dai servizi segreti israeliani, il Mossad. Altre stranezze sono da ricondurre al mancato rapimento del democristiano Massimo De Carolis (che più tardi si scoprirà essere affiliato alla loggia massonica del venerabile Licio Gelli "Propaganda 2"), che era stato organizzato da Franceschini e doveva essere portato avanti come una contro campagna elettorale. Una settimana prima del sequestro, De Carolis sparisce dalla circolazione. Ma non basta, perché carabinieri e polizia decapitanto l'intera organizzazione salvando soltanto il gruppo dirigente. Nel locale dove avrebbe dovuto esserci la "prigione del popolo", le forze dell'ordine trovano una scatola da scarpe con fotografie di Curcio e altri negativi compromettenti. La scatola ce l'ha lasciata Moretti, che agli altri compagni aveva detto di averla distrutta come da accordi. Inoltre, mentre è in corso la perquisizione, Moretti arriva sul posto guidando la macchina della moglie, che poi lascia parcheggiata fuori dallo stabile. Grazie a questa mossa, i carabinieri arriveranno fino alla moglie di Moretti, lui si sente braccato e passa alla clandestinità.

termine sezione non neutrale

Nel film "Piazza delle cinque lune", a proposito del rapimento Moro, si sostiene addirittura che fu Moretti a convincere le Brigate Rosse che Moro sarebbe stato un obbiettivo da preferire a quello che allora avevano in mente, Andreotti.

[modifica] Bibliografia

Claudio Celani:"The Sphinx and the Gladiators: How Neo-Fascists Steered the Red Brigades", in Executive Intelligence Review: gennaio 2001
Sergio Flamigni (2004). La Sfinge delle Brigate Rosse, Milano: KAOS Edizioni
Sergio Zavoli, (1995), La notte della Repubblica, Mondadori
Gianni Flamini, (1985), Il partito del golpe