Nakajima Ki-44
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Nakajima Ki-44-IIb | |
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Descrizione | |
Ruolo | Aereo da caccia |
Equipaggio | 1 |
Primo volo | gennaio 1940 |
Entrata in servizio | 1941 |
Costruttore | Nakajima |
Esemplari costruiti | 1.225 circa |
Dimensioni | |
Lunghezza | 8,79 m |
Apertura alare | 9,45 m |
Altezza | 3,25 m |
Superficie alare | 15 m² |
Pesi | |
A vuoto | 2.100 kg |
Massimo al decollo | 2.995 kg |
Propulsione | |
Motore | un motore radiale 14 cilindri Nakajima Ha-109 |
Potenza | 1.500 CV |
Prestazioni | |
Velocità massima | 610 km/h circa |
Autonomia | 1700 km |
Tangenza | 11.200 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 4 da 12,7 mm |
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Progetto:Aviazione |
Il Nakajima Ki-44 era uno dei migliori intercettori disponibile per l'aviazione dell'esercito giapponese (JAAF) allo scoppio della seconda guerra mondiale, anche se i piloti che lo provarono inizialmente non furono soddisfatti di questo velivolo troppo veloce e poco manovrabile per i loro standard. Ne così vennero costruiti in tutto solo 1.225 esemplari, sia per la concorrenza del ben inferiore Ki-43 che del previsto successore Ki-84, molto più equilibrato.
Solo quando giunsero i bombardieri Boeing B-29 Superfortress statunitensi nei cieli dell'arcipelago ci si rese conto quanto questo robusto e veloce caccia intercettore fosse valido e necessario.
Indice |
[modifica] Gli inizi
Non si deve credere che questa macchina fosse di molto successiva all'"Hayabusa" ("falco pellegrino", il nome del Ki-43), anzi, nonostante esprimesse ben diversi criteri operativi, essa era in realtà uno sviluppo parallelo, orientato primariamente all'intercettazione grazie a tempi di salita e velocità massima molto curati.
Però il disegno dello "Shoki" ("demonio", il nome proprio dato a questa macchina) per ottenere questo prevedeva una ridotta superficie alare, puntando a diminuire la resistenza aerodinamica ma risultando per questo poco maneggevole e con un'alta velocità d'atterraggio. In realtà anche il confronto con altri progetti, sia stranieri (ad esempio il Bf 109E) che nazionali, indicò che il velivolo era complessivamente soddisfacente e poteva essere prodotto in serie.
Tuttavia, nonostante tutti gli accorgimenti adottati, la velocità massima e di salita non erano al livello di quanto richiesto dalla specifica originaria, e venne pertanto riprogettato per renderlo più aerodinamico e quindi veloce. Con un armamento di due mitragliatrici calibro 12,7 mm, due calibro 7,7 mm e il grande motore Ha-41 concepito in origine per i bombardieri (a cui la snella fusoliera si raccordava perfettamente), i primi sette esemplari di preserie vennero inviati in Cina per test operativi, conclusi favorevolmente nel settembre 1942, ben un anno dopo.
[modifica] Tecnica
L'aereo si presentava come un robusto caccia totalmente metallico, con ala di ridotta superficie e di forma grossomodo rettangolare, mentre i piani di coda erano sorprendentemente piccoli. Nonostante l'apparenza, il peso era appena superiore rispetto al Ki-43 e le dimensioni, specie l'ala, erano addirittura inferiori.
La grande fusoliera era anche molto alta per migliorare la stabilità della macchina anche con i piani di coda tanto ridotti.
L'abitacolo era sopraelevato, il tettuccio a "goccia", mentre il motore radiale a 14 cilindri era abbinato ad un'elica tripala metallica.
Il carrello, molto corto, era a larga carreggiata, mentre la presenza di flap di combattimento aiutava l'agilità del velivolo alle basse velocità.
L'armamento si basava sulle due armi nel muso, ma erano presenti anche altre due mitragliatrici nelle ali.
[modifica] Versioni ed impiego
Il primo modello entrato in linea era il Ki-44-Ia, seguito dal -b e l'ultima variante della prima generazione, il -c. Differivano tra di loro di pochi particolari, ed il motore era sempre lo Ha-41 da 1.200 cavalli per una velocità di circa 580 km/h.
Dopo appena 40 macchine prodotte (che testimonia bene l'incertezza che i giapponesi avevano sul tipo di macchina di cui necessitavano, anche perché le loro operazioni all'epoca erano soprattutto offensive e non contemplavano una difesa aerea ben curata), si passò alla versione Ki-44-II, con il potente Ha-109 da 1.520 CV dallo stesso diametro.
Dopo pochi Ki-44-IIa, che avevano l'armamento "basico" dei Ki-44-Ia, la produzione si concentrò sul -b con 4 mitragliatrici calibro 12,7 e l'intercettore "anti-B-29", il modello -c, con 4 cannoni calibro 20 mm.
Alcuni, per esaltarne le prestazioni di intercettore, ebbero 2 mitragliatrici del modello Ho-103 e due cannoni Ho-301 calibro 40mm, potenti armi ma a bassa velocità.
In seguito vennero sostituite dalle Ho-203 calibro 37 mm con una migliore velocità iniziale. Nessuno di questi cannoni ebbe molto successo, specie a causa del peso che comportavano, ma comunque il Ki-44 si dimostrò il migliore caccia giapponese per le alte quote e si batté con efficacia contro il B-29 nei reparti della difesa aerea metropolitana. L'armamento migliore era quello da 20 mm con i cannoni Ho-3.
Infine apparve il Ki-44-III, con un motore da Ha-145 da ben 2.000 cv ed un'elica conseguentemente quadripala. Le prestazioni erano senza dubbio interessanti, mentre l'armamento era costituito solo da cannoni, quattro da 20 mm oppure, nei modelli anti-bombardiere, due da 20 mm più due da 37 mm. Vennero costruiti pochi esemplari, essendo ormai il velivolo considerato molto superato come disegno basico; la produzione dello cessò nel dicembre del 1944.
Se è abbastanza ben conosciuto come intercettore impiegato per la difesa del Giappone, si conoscono invece pochi dettagli sull'impiego del velivolo nelle campagne in Asia continentale e peninsulare ma il caccia, all'inizio disprezzato anche per la sua scarsa propensione a perdonare errori ed eseguire manovre acrobatiche complesse, venne successivamente molto apprezzato dai piloti che impararono a sfruttarne la capacità di combattere ad alta velocità. Questo specialmente nel modello -II con il suo potente motore da 1.520 cavalli che ne garantiva 1.320 anche a 5.000 metri, con una di salita a tale quota di appena 4,2 minuti, tra i migliori risultati ottenuti da un caccia a pistoni. Anche la velocità di picchiata era elevata, nonostante che questo aereo fosse dopotutto molto leggero, dato che a vuoto pesava quanto uno Spitfire Mk.I.
Gli ultimi aerei furono usati per attacchi diretti contro i B-29. La produzione passò al Ki-84 nell'ultimo anno e così lo 'Shoki' venne soppiantato poco a poco nei reparti di prima linea. Non essendo in grado di trasportare bombe non venne mai impiegato per le missioni kamikaze, ma forse anche la sua utilità come intercettore ne sconsigliò tale utilizzo.
Un unico aereo è noto per essere sopravvissuto fino almeno al 1992, negli Stati Uniti, dove venne visto ad una manifestazione aerea (parcheggiato).