Nelson Piquet
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Carriera in Formula 1 | |
Stagioni | 1978-1991 |
Scuderie | Ensign, McLaren, Brabham, Williams, Lotus, Benetton |
Miglior risultato | Campione del Mondo 1981, 1983, 1987 |
GP disputati | 204 |
GP vinti | 23 |
Pole-position | 24 |
Circuiti * Fornitori * Gran Premi * Persone * Piloti * Scuderie * Stagioni * Template * Vetture |
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Nelson Piquet Souto Maior (Rio de Janeiro, 17 agosto 1952) è un ex pilota brasiliano di automobilismo, vincitore di 3 campionati mondiali di Formula 1.
Indice |
[modifica] Carriera
Piquet ha debuttato in Formula 1 nel Gran Premio di Germania del 1978, alla guida di una Ensign-Ford N177MN. Qualificatosi 21°, il brasiliano dovette ritirarsi al 31° giro per la rottura del propulsore. Fu la sua unica gara con l'Ensign, e in quella stessa stagione Piquet corse anche 3 gare con la McLaren e una con la Brabham, il team che avrebbe poi segnato la prima parte della sua carriera. Con questa scuderia infatti Piquet corse poi fino al 1985, aggiudicandosi due titoli mondiali, nel 1981 e nel 1983 e un titolo di vicecampione nel 1980.
[modifica] Il passaggio alla Williams
Nel 1986 il brasiliano abbandonò la Brabham, attirato dalle sirene della Williams, team dove nelle sue intenzioni avrebbe dovuto recitare un ruolo di prima guida assoluta. Si ritrovò invece a dover combattere una guerra "fratricida" col compagno di squadra Nigel Mansell, col risultato che a fine stagione i due dovettero cedere entrambi all'alfiere della McLaren Alain Prost.
L'anno successivo però la superiorità della Williams era tale da non permettere a nessun'altra scuderia di poter lottare per il titolo. Piquet, pur non disputando una delle sue stagioni più memorabili (condizionato anche da un tremendo incidente occorsogli alla curva del Tamburello a Imola, durante le prove del Gran Premio di San Marino, incidente dal quale si riprese bene fisicamente, ma che a detta di tutti gli lasciò forti strascichi a livello psicologico) ebbe così la meglio sul compagno Mansell, spesso bersagliato dalla sfortuna e soprattutto autore di uno spettacolare crash nelle prove del penultimo Gran Premio a Suzuka (Giappone). L'incidente impedì a Mansell di gareggiare nelle ultime due gare, lasciando via libera al poco amato compagno di squadra.
Nel 1988 nuovo cambio di squadra per Piquet, che approdò alla Lotus, ma nel team che fu di Colin Chapman il brasiliano avrà solo delusioni; dopo due stagioni fallimentari, e bollato dall'opinione pubblica come pilota ormai in declino, Piquet decide di trasferirsi alla Benetton, dove vivrà una sorta di seconda giovinezza, avendo una stagione 1990 molto positiva e aggiudicandosi addirittura le due ultime gare, a Suzuka ed Adelaide.
Non così positiva fu invece la stagione 1991, dove comunque Nelson riuscì ad aggiudicarsi, sia pure in maniera un po’ rocambolesca, il Gran Premio del Canada. Al termine di quell'anno Piquet fu scaricato dalla Benetton e, non avendo trovato un altro team all'altezza, decise di ritirarsi dalla Formula 1.
Non si trattò però del definitivo addio alle corse perché nel 1992 il brasiliano decise di dedicarsi ad un sogno da tempo cullato: partecipare alla 500 Miglia di Indianapolis. Ma la sorte era in agguato: durante le prove della mitica corsa sul catino dell'Indiana Piquet perse il controllo della sua vettura e sbatté in maniera violentissima contro il muretto, subendo ferite tremende dalle gambe. Il recupero fu lentissimo ma completo, tanto che il brasiliano pochi anni dopo poté ritentare, stavolta in maniera positiva, la qualificazione ad Indianapolis. La corsa si concluse poi con un ritiro, ma il catino era stato finalmente esorcizzato.
Oggi Piquet, da sempre famoso per i suoi atteggiamenti goliardici e la fama di tombeur de femme, dedica quasi completamente le sue energie nel seguire la carriera del figlio Nelson Angelo (detto "Nelsinho", nato nel 1985), grande promessa dell'automobilismo mondiale e vincitore del campionato inglese di Formula 3.
Nelson Piquet ha disputato 204 Gran Premi di Formula 1, con 23 vittorie, 24 pole position, 23 giri più veloci in corsa e 481,5 punti validi conquistati; si è classificato per 100 volte nei primi sei (delle quali 60 sul podio), ed è partito per 43 volte in prima fila.
[modifica] Debutto
GP Germania 1978 - Team Tissot Ensign - (Ensign N177 Ford Cosworth), 21° in prova, ritirato in gara.
[modifica] Miglior risultato
Pole Position, giro più veloce e vittoria:
- GP Stati Uniti West 1980 - Brabham Parmalat Racing Team - (Brabham BT49 Ford Cosworth)
- GP Argentina 1981 - Brabham Parmalat Racing Team - (Brabham BT49C Ford Cosworth)
- GP Canada 1984 - Brabham MRD International - (Brabham BT53 BMW)
[modifica] Team
- Team Tissot Ensign - 1 GP - (1978)
- BS Fabrications - 3 GP - (1978)
- Team Brabham - 107 GP (1978-1985)
- Williams Honda Team - 32 GP - (1986-1987)
- Team Lotus - 32 GP - (1988-1989)
- Benetton Formula Ltd - 32 GP - (1990-1991)
[modifica] Vetture utilizzate
- Ensign - 1 GP - (1978)
- McLaren - 3 GP - (1978)
- Brabham - 107 GP (1978-1985)
- Williams - 32 GP - (1986-1987)
- Lotus - 32 GP - (1988-1989)
- Benetton - 32 GP - (1990-1991)
[modifica] Successi
[modifica] Vittorie
- 1980: USA Ovest, Olanda, Italia
- 1981: Argentina, San Marino, Germania
- 1982: Canada
- 1983: Brasile, Italia, Europa
- 1984: Canada, Detroit
- 1985: Francia
- 1986: Brasile, Germania, Ungheria, Italia
- 1987: Germania, Ungheria, Italia
- 1990: Giappone, Australia
- 1991: Canada
[modifica] Pole Position
- 1980: USA Ovest, Canada
- 1981: Brasile, Argentina, Monaco, Canada
- 1982: Austria
- 1983: Olanda
- 1984: Sudafrica, San Marino, Canada, Detroit, Gran Bretagna, Austria, Italia, Europa, Portogallo
- 1985: Olanda
- 1986: Belgio, Gran Bretagna
- 1987: Gran Bretagna, Austria, Italia, Spagna
[modifica] Giri più veloci in gara
- 1979: USA Est
- 1980: USA Ovest
- 1981: Argentina
- 1982: Germania, Austria
- 1983: Brasile, Monaco, Italia, Sudafrica
- 1984: San Marino, Canada, Europa
- 1986: Brasile, San Marino, Canada, Stati Uniti, Ungheria, Messico, Australia
- 1987: Brasile, Francia, Ungheria, Messico