Palazzo Rucellai
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Il palazzo Rucellai a Firenze è un tipico esempio dell'architettura quattrocentesca di questa città. Posto in via della Vigna Nuova 18, il palazzo fu costruito tra il 1446 e il 1451 da Bernardo Rossellino, su disegno di Leon Battista Alberti. Fu commissionato da Giovanni Rucellai, membro di spicco della famiglia dei Rucellai, ricchi tintori di tessuti.
Leon Battista Alberti realizzò un capolavoro di stile e sobrietà, e si dice che progettò questo palazzo quasi come illustrazione del suo manuale De Re Aedificatoria (Sull'architettura) del 1452, dove si spiega che l'architettura deve imporsi più per il prestigio delle proporzioni che per la dimostrazione di bellezza e fasto.
La facciata, di un bugnato uniforme e piatto, è decorata da tre trabeazioni via via di maggiore complessità: al pianterreno colonne doriche dividono la superficie in spazi dove si aprono i due portali (in origine era uno solo, ma fu raddoppiato simmetricamente quando fu raddoppiato il palazzo e la facciata), al secondo e terzo piano da tre ordini di lesene rispettivamente in stile ionico e corinzio, si alternano a finestre modellate da archetti e colonnine bifore. I tre ordini richiamano abbastanza chiaramente reminescenze della struttura del Colosseo. Anche il bugnato a conci levigati si ispira all'architettura romana, come nel motivo del basamento a imitazione dell'opus reticolatum. Le lesene decrescono progressivamente verso i piani più alti, dando un effetto prospettico di maggior slanciatezza del palazzo rispetto alla sua vera altezza.
Lo stile del palazzo costituì un punto di partenza per tutta l'architettura di residenza civile del Rinascimento, venendo citato quasi pedissequamente dal suo allievo Bernardo Rossellino per il Palazzo Piccolomini a Pienza e soprattutto ispirando Michelozzo per la realizzazione di Palazzo Medici Riccardi, il quale fissò poi un vero e proprio canone per tutti gli altri grandi palazzi fiorentini come Palazzo Strozzi, Palazzo Antinori o il nucleo antico di Palazzo Pitti.
All'interno del palazzo è di rilievo il cortile rinascimentale, anche se oggi su due lati le arcate sono state murate. Sul retro del palazzo è presente la ex chiesa di San Pancrazio che contiene un altro capolavoro dell'Alberti, il tempietto del Santo Sepolcro, all'interno della ex navata sinistra, l'unico spazio ancora consacrato di questa struttura, che oggi ospita il Museo Marino Marini. davanti al palazzo sempre Leon battista Alberti realizzò la Loggia Rucellai.