Parabola dei vignaioli omicidi
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La Parabola dei vignaioli omicidi è una parabola di Gesù raccontata dai Vangeli sinottici Matteo 21,33-45, Marco 12,1-12 e Luca 20,9-19. La parabola è presente anche nel vangelo apocrifo di Tommaso (capitoli 65-66).
Il Vangelo di Tommaso come di consueto non fornisce il contesto narrativo. I Vangeli sinottici invece dicono che questo è uno degli insegnamenti rivolti da Gesù alla gente presente nel tempio durante la settimana prima della sua morte.
[modifica] Racconto della parabola
Secondo il Vangelo di Matteo Gesù racconta così la parabola:
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«C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. |
Alla domanda di Gesù, la gente risponde:
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«Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo.» (Matteo 21,41) |
E Gesù conclude, citando dall'Antico Testamento il salmo 118,22-23,:
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«Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? |
I sommi sacerdoti ed i capi del popolo capiscono che Gesù sta parlando di loro e vorrebbero catturarlo ma non lo fanno per paura della follo che lo considera un profeta.
[modifica] Significato
Tutti e tre le versioni della parabola raccontata dai vangeli sinottici sottolineano che i sacerdoti del Sinedrio capiscono che essa è rivolta contro di loro e quindi essi sono i vignaioli.
La descrizione della vigna deriva dal libro del profeta Isaia 5. L'uso della metafora della vigna per descrivere i rapporti tra il popolo ebraico e Dio era corrente nel discorso religioso.
Il proprietario della vigna è Dio ed il suo figlio è Gesù. Un'interpretazione comune riguardo ai servi indica in essi i profeti ebraici. "Gli altri" ai quali verrà alla fine data la vigna sono generalemte interpretati come la nuova comunità cristiana che è nata da Gesù Cristo.
In questa parabola Gesù critica direttamente le autorità ebraiche, le quali rifiutano la volontà di Dio e stanno per riservargli un trattamento anticipato dalla parabola stessa.