Parchi sommersi di Baia e di Gaiola
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Museo sommerso di Gaiola | |
Località: |
Provincia di Napoli |
Località vicine: |
Comune di Napoli, Rione Posillipo |
Superficie (mare): |
0 |
Data di creazione: |
7 luglio 2002 |
Gestore: |
Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta (Pro-tempore) |
Sito istituzionale: |
Museo sommerso di Gaiola |
Direttore: |
Dr. Giuseppe Vecchio (facente funzioni) |
Museo sommerso di Baia | |
Località: |
Provincia di Napoli |
Località vicine: |
Bacoli, Pozzuoli |
Superficie (mare): |
0 |
Data di creazione: |
7 luglio 2002 |
Gestore: |
Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta (Pro-tempore) |
Sito istituzionale: |
Museo sommerso di Baia |
Direttore: |
Dr.ssa Paola Miniero (facente funzioni) |
I parchi sommersi di Baia e di Gaiola sono Aree Marine protette localizzate sulle coste della Provincia di Napoli a nord della Baia di Napoli. Istituite nel 2002 con decreto congiunto del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e di quello per i Beni e le Attività Culturali, le due aree protette rappresentano un esempio unico in ambito Mediterraneo e probabilmente e a livello mondiale di protezione archeologica e naturalistica subaquea. Le due aree protette, inserite a terra nel più vasto contesto del Parco dei Campi Flegrei di competenza della Regione Campania, si propongono appunto la tutela e lo studio dei reperti archeologici sommersi in tali aree congiuntamente alla salvaguardia degli ecosistemi marini e costieri.
La particolarità di tali zone è legata al fenomeno vulcanico del bradisismo che ha interessato da sempre l'intera costa nord della Provincia di Napoli. Tale fenomeno ha causato movimenti verticali dell'area con escursioni in positivo ed in negativo di molti metri provocando negli ultimi 2000 anni l'inabissamento della linea di costa romana di circa 6/8 metri. Intorno al primo secolo a. C. infatti l'intera zona costiera a nord di Napoli era una fiorentissima stazione climatica, resa alla moda anche dalla presenza di una villa imperiale, il Pausilypon appunto che dette il nome al Promontorio di Posillipo, costruita dal ricco liberto Pollione. Costui alla sua morte, nel 15 a.C., nominò Augusto erede di tutti i suoi beni, Pausilypon compreso.
In seguito ingrandita ed abbellita come prorietà imperiale, tale luogo pare abbia visto il tragico concludersi della congiura contro l'imperatore Nerone. Inoltre si trovano sommersi su tale costa i resti dei porti commerciali di Baia (Lacus Baianus) ed il Portus Julius. Più a nord aveva sede il Porto di Capo Miseno sede storica della Flotta Imperiale Romana.
Lo straordinario valore di tali siti è dato sia dal notevole stato di conservazione dei reperti archeologici, oltre che dal al loro valore storico archeologico oggettivo. Mosaici, tracce di affreschi, sculture, tracciati stradali e colonne, sono sommersi a circa 8 metri sotto il livello del mare tra anemoni stelle marine e branchi di castagnole. Inoltre la presenza di ecosistemi sommersi di pregio come il fondale a precoralligeno e comunità di fanerogame marine (essenzialmente Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa) fanno di tali luoghi ambienti di valore naturalistico rilevante, riconosciuti come tali sia dalla legislazione nazionale italiana, sia da quella Comunitaria. Il luogo è straordinariamente suggestivo, e fa di questo tratto dei fondali una piccola Atlantide Romana.
Le due aree protette sono ora sottoposte alla gestione provvisoria della Soprintendenza Archeologica di Napoli, in attesa dell'individuazione da parte del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio di un ente gestore definitivo.
[modifica] Voci correlate
- Aree naturali protette
- Elenco delle aree marine protette italiane
- Elenco dei parchi nazionali italiani
- Elenco dei parchi regionali italiani
[modifica] Collegamenti esterni
- Parco Nazionale del Vesuvio
- Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
- Soprintendenza Archeologica per le Provincie di Napoli e Caserta
- Osservatorio Vulcanologico Vesuviano
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