Parco del Po Cuneese
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Tipo di area: | Parco Regionale |
Codifica EUAP: | --- |
Regioni: | Piemonte |
Province: | CN, TO |
Comuni: | Crissolo, Oncino, Ostana, Paesana, Gambasca, Martiniana Po, Revello, Sanfront, Saluzzo, Barge, Envie, Cardè, Moretta, Villafranca Piemonte, Faule, Polonghera Pancalieri, Casalgrasso, Cavour |
Class.internaz.: | {{{classif-internaz}}} |
Provvedimenti istitutivi: | LR 28/90, LR 65/95 |
Superficie a terra: | 7.780 ha |
Gestore: | Ente di gestione del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po - Tratto Cuneese |
Presidente: | Emiliano Cardia |
Sito istituzionale |
Indice |
[modifica] Storia
Il Sistema delle Aree protette della Fascia Fluviale del Po venne istituito con legge regionale della Regione Piemonte n. 28 del 17 aprile 1990, si estende per 235 chilometri dalle sorgenti del fiume Po, a Pian del Re, fino alla Lombardia, per un area complessiva di oltre 25.000 ettari di territorio protetto. Il Parco del Po Cuneese, che occupa 7780 ettari, ne costituisce il primo segmento dal Monviso sino ai confini con la provincia di Torino. Nel territorio protetto sono individuate quattro aree particolari classificate Riserva Naturale Speciale: a Pian del Re ed alle confluenze con i fiumi Bronda, Pellice e Varaita. Con legge regionale della Regione Piemonte n. 65 del 13 aprile 1995 anche la gestione della Riserva Naturale speciale della Rocca di Cavour è stata affidata al Parco del Po Cuneese.
[modifica] Fauna
La gran varietà degli ambienti del Parco del Po Cuneese non può che essere accompagnata da un alto numero di specie animali.
[modifica] Mammiferi
In alta montagna, dove le condizioni di vita sono più difficili, vivono gli animali più grandi del Parco. Pensiamo allo Stambecco, relitto dell'epoca glaciale quando occupava territori ben più ampi, ora confinato nelle aree più fredde e, a quote appena inferiori. L' Arvicola ed il Toporagno regnano un po' ovunque nelle praterie d'alta quota, grazie anche alla disponibilità alimentare costituita dagli insetti. Ai piedi delle pareti e nei cumuli detritici regna l'Ermellino e la lepre variabile. Dove c'è erba infine vive la Marmotta ed il Camoscio.
Nella prima importante formazione arborea, la lariceta, al limite dei 1500 m., vivono i Caprioli e, di recente reintroduzione, i Cervi. È abbastanza frequente incontrare lo Scoiattolo rosso, meno facile scoprire il Ghiro, date le sue abitudini notturne. Scendendo di quota, alla lariceta si sostituisce lentamente la faggeta ed il bosco misto di latifoglie: vive qui il Cinghiale, specie in larga parte non pura, "viziata" da immissioni a scopo venatorio, è ancora presente il Capriolo e compare il Tasso.
Nel tratto di pianura, oltre alla Volpe, alla Faina ed alla Donnola, si trovano sporadicamente il Cinghiale ed il Capriolo, giunti dalla montagna lungo le rive del fiume. Preoccupante la presenza dello Scoiattolo grigio, specie alloctona in espansione.
[modifica] Uccelli
A quote elevate si trova l'Aquila reale, il più grande rappresentante dell'avifauna del Parco e, nascosta tra le rocce e nella neve, ben protetta dal suo "abito" variabile, vive la Pernice bianca, scura in estate e candida in inverno. Sulle pareti rocciose nidificano il Gracchio alpino, il più raro Gracchio corallino ed il raro Picchio muraiolo. Nidificano qui anche il Fringuello alpino ed il Sordone. Nelle praterie d'alta quota la disponibilità alimentare costituita dagli insetti richiama gli uccelli migratori, dallo Stiaccino al Culbianco all'Averla piccola. Ai Non lontano nidificano il Fanello, il Codirosso spazzacamino, presente per altro anche a quote molto più basse e lo Spionciello.
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