Po
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Po | |
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Lunghezza: | 652 km |
Portata media: | 1.540 m³/s |
Bacino idrografico: | 71.000 km² |
Altitudine della sorgente: | 2.022 m s.l.m. |
Nasce: | Monviso - Pian del Re |
Sfocia: | Mare Adriatico |
Paesi attraversati: | in Piemonte: provincia di Cuneo, provincia di Torino, provincia di Vercelli e provincia di Alessandria;
in Lombardia: provincia di Pavia, provincia di Lodi, provincia di Cremona e provincia di Mantova; in Emilia-Romagna: provincia di Piacenza, provincia di Parma, provincia di Reggio Emilia e Provincia di Ferrara; in Veneto: provincia di Rovigo. |
Il Po (chiamato dai Greci Eridanus, presso i Liguri era chiamato Bodincus, che significa dal letto profondo, senza fondo, il latino Padus - da qui l'aggettivo padano - deriverebbe da una qualità di pini selvatici particolarmente abbondante presso le sue sorgenti) è con i suoi 652 km il fiume più lungo in Italia tra quelli che scorrono completamente nel suo territorio, quello con la massima estensione di bacino ed anche quello con la massima portata alla foce, sia essa minima (assoluta 270 m3/sec), media (1.540 m3/sec) o massima (13.000 m3/sec). Attraversa con il suo corso gran parte dell'Italia settentrionale da ovest verso est percorrendone tutta la Pianura Padana. Sulle sue rive abitano circa 16 milioni di persone e sono concentrate oltre un terzo delle industrie e della produzione agricola nazionale, così come oltre la metà del patrimonio zootecnico italiano. Tutto ciò rende il Po e il suo bacino una zona nevralgica per l'intera economia italiana ed una delle zone in Europa a massima cocentrazione di popolazione, industria e commercio.
Indice |
[modifica] Corso del fiume
La sua sorgente si trova in Piemonte in provincia di Cuneo sulle Alpi Cozie e precisamente in Loc. Pian del Re ai piedi del Monviso (3.841 m.), sotto un grosso masso riportante la targa che ne indica l'origine. Arricchendosi notevolmente dell'apporto di altre innumerevoli sorgenti (non è errato affermare che "il Monviso stesso è la sorgente del Po"), prende a scorrere impetuoso nell'omonima valle. Da qui sbocca in pianura dopo appena una ventina di km lambendo i territori della città di Saluzzo. In questo tratto vari tributari arricchiscono la portata del fiume che entra in breve nella provincia di Torino attraversandone lo stesso capoluogo. A Torino il fiume, nonostante abbia percorso solo un centinaio di km dalle sorgenti, è già un corso d'acqua notevole con un letto ampio 200 m e una portata media già prossima ai 100 mc/sec.. Con andamento verso est, costeggia poi le estreme propaggini del Monferrato giungendo nella piana Vercellese dove si arricchisce dell'apporto di importanti affluenti come la Dora Baltea e la Sesia. Piegando con corso verso sud, continua poi a lambire in sponda destra il Monferrato in provincia di Alessandria, bagnando le città di Casale Monferrato e Valenza (AL). Qui funge anche da confine regionale tra Piemonte e Lombardia cominciando ad assumere dimensioni maestose. Presso Bassignana (AL), il fiume punta definitivamente verso est per merito anche della forte spinta del Tanaro, suo principale tributario di destra. Dopo questa confluenza il Po, ormai possente nella portata (oltre 500 mc/sec), entra in territorio lombardo scorrendo in provincia di Pavia. Pochi km a sud del capoluogo pavese il fiume riceve il contributo essenziale del Ticino, suo principale tributario per volume d'acque, diventando così navigabile (grazie alla sua portata ora di oltre 900 mc/sec) anche da grosse imbarcazioni sino alla foce. Dopo questa confluenza il fiume prende a scorrere per parecchi km nella zona di confine tra Lombardia e Emilia-Romagna, bagnando città importanti come Piacenza e Cremona, ricevendo contributi notevoli dagli affluenti alpini Adda, Oglio e Mincio e moltissimi altri fiumi minori provenienti dall'Appennino che ne accrescono la portata ad oltre 1.500 mc/sec.. Giunto infine nella zona di Ferrara il fiume scorre "pensile" sul confine tra Veneto (provincia di Rovigo) ed Emilia-Romagna, nella regione storica del Polesine. Qui il fiume inizia il suo ampio delta (380 kmq) , dividendosi in 5 rami principali (Po di Maestra, Po della Pila, Po delle Tolle, Po di Gnocca e Po di Goro), un ulteriore ramo secondario (il Po di Volano) che attraversa la città di Ferrara, e centinaia di molti altri corsi d'acqua minori. Dopodichè sfocia nel Mare Adriatico presso Porto Tolle. Il delta del Po, per la sua grande valenza ambientale, è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
[modifica] Regime
Il bacino idrografico del Po (ampio circa 71.000 kmq) è impostato in parte sulle Alpi e in parte sull'Appennino settentrionale cosicché il regime del fiume è misto di tipo alpino (piene tardo-primaverili ed estive e secche invernali) ed appenninico (piene primaverili ed autunnali e secche estive), pur prevalendo in ogni caso il regime appenninico perché a dispetto dell'alimento estivo dei ghiacciai alpini, le minime portate si riscontrano comunque in estate (solitamente in agosto). Le piene del fiume, generalmente concentrate in autunno a causa delle piogge, sono abbastanza frequenti e possono essere anche imponenti e devastanti come avvenuto svariate volte nel secolo passato: Novembre 1951, Ottobre 1968, Settembre 1993, Novembre 1994 e Ottobre 2000. Determinanti nella loro formazione sono soprattutto i tributari piemontesi del Po (Dora Baltea, Sesia e Tanaro in particolare) e lombardi (Ticino). Per fare alcuni esempi, durante la piena del novembre '94 il fiume mostrò già in Piemonte, dopo la confluenza del Tanaro, una portata di colmo di oltre 11.000 mc/sec, quasi paragonabile a quella poi transitata molto più a valle nel Polesine. Lo stesso avvenne anche nell'Ottobre 2000, sempre in Piemonte, dove il fiume superò già a partire dal comune di Valenza (AL) i 10.000 mc/sec di portata massima di piena a causa soprattutto dei contributi pesantissimi di Dora Baltea e Sesia. I valori massimi assoluti di portata del Po sono stati raggiunti durante gli eventi alluvionali del 1951 e del 2000 con picchi di oltre 13.000 mc/sec nel medio-basso corso.
[modifica] Affluenti
Il Po è alimentato da innumerevoli rii, torrenti e fiumi che raggruppano un insieme di ben 141 affluenti. Tra questi citiamo:
- il Varaita (da destra rispetto alla direzione di scorrimento)
- la Maira (da destra)
- il Pellice (da sinistra)
- il Lemina (da sinistra)
- il Chisola (da sinistra)
- il Sangone (da sinistra)
- la Dora Riparia (da sinistra)
- la Stura di Lanzo (da sinistra)
- il Malone (da sinistra)
- l' Orco (da sinistra)
- la Dora Baltea (da sinistra)
- la Stura del Monferrato (da destra)
- la Sesia (da sinistra)
- il Rotaldo (da destra)
- il Grana del Monferrato (da destra)
- il Tanaro (da destra)
- la Scrivia (da destra)
- l' Agogna (da sinistra)
- il Terdoppio (da sinistra)
- il Curone (da destra)
- la Staffora (da destra)
- il Ticino (da sinistra)
- il Coppa (da destra)
- lo Scuropasso (da destra)
- la Versa (da destra)
- l' Olona (da sinistra)
- il Tidone (da destra)
- il Lambro (da sinistra)
- la Trebbia (da destra)
- il Nure (da destra)
- il Chiavenna (da destra)
- l' Adda (da sinistra)
- l' Arda (da destra)
- il Taro (da destra)
- la Parma (da destra)
- l' Enza (da destra)
- il Crostolo (da destra)
- l' Oglio (da sinistra)
- il Mincio (da sinistra)
- la Secchia (da destra)
- il Panaro (da destra)
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[modifica] Principali città del Po
lungo se sue rive:
- Carmagnola
- Carignano
- Moncalieri
- Torino
- San Mauro Torinese
- Settimo Torinese
- Chivasso
- Crescentino
- Trino
- Casale Monferrato
- Valenza (AL)
- Piacenza
- Cremona
- Casalmaggiore
- Viadana
- Guastalla
- Suzzara
- Ostiglia
- Ferrara
- Adria
- Goro
- Porto Tolle
vicine al suo corso:
[modifica] Cartografia
La prima mappa del Po fu voluta da Napoleone. I cartografi francesi disegnarono dal 1811 al 1814 38 tavole di 600x866 mm, in scala 1:15.000, realizzate a china e colorate ad acquarello.
Il tratto disegnato andava dall'Adriatico fino a Ficarolo (tra Rovigo e Ferrara).
L'opera cartografica fu proseguita con l'instaurazione del Regno Lombardo-Veneto dagli austriaci, che disegnarono il tratto da Ficarolo fino alla confluenza del Ticino (1815).
Due carte di 47 tavole (530x889 mm) furono realizzate nel 1821. Queste mappe furono successivamente aggiornate una da Elia Lombardini (1853) e l'altra da Francesco Brioschi (1872).
Solo con l'Unità d'Italia si otterrà un'opera cartografica più completa del fiume, quando Francesco Brioschi (1887) realizzò una nuova mappa a stampa da Moncalieri fino al delta. La mappa è in un'unica tavola (730x9000 mm) in scala 1:50.000. Questa mappa è ancora oggi utilizzata per gli aggiornamenti e la rappresentazione del fiume.
[modifica] Curiosità
Pur essendo indiscutibile l'affermazione secondo cui il Po e il fiume che percorre per la maggior lunghezza il territorio Italiano (ed anche nella totalità del suo corso), il primato del corso d'acqua più lungo che si viene a trovare in Italia è quello della Drava che ha le sue sorgenti nel comune di San Candido e scorre entro i confini della Penisola per alcuni dei suoi 749 chilometri.
In epoca medievale il ramo principale del delta era costituito dall'attuale Po (Morto) di Primaro che scorre a sud delle Valli di Comacchio e che, dalla metà del XVIII secolo, costituisce la parte terminale del fiume Reno (anch'esso un tempo affluente del Po) nel quale il Reno stesso fu convogliato a seguito della creazione del Cavo Benedettino.
Fino alla riforma attuata nel 2000, il Po era soggetto all'autorità per l'ordinaria amministrazione di un impiegato statale speciale detto Magistrato delle Acque (pur non essendo un magistrato ma solo un dirigente). In seguito alla riforma l'intero Bacino del Po fu affidato ad un ente statale chiamato AIPO: Agenzia Interregionale per il PO (con sede a Parma), che detiente gli stessi poteri del vecchio Magistrato con in più alcune altre nuove competenze.
Ferrara è la città più legata intimamente al fiume Po: Venne creata nel medioevo proprio dove il suo fiume iniziava a ramificarsi, canalizzò le sue acque in fossati difensivi che lambivano le mura, e le utillizzò come utilissime vie di comunicazione e grazie alle bonifiche affettuate dagli estensi nelle paludi circostanti, poté contare su una fertile produzione agricola. Questo rapporto indissolubile tra la città estense e il fiume è stato celebrato da poeti come Tasso e Ariosto. Tasso nella Gerusalemme Liberata la chiamò la Donna del Po (Signora del Po).
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
- Autorità di bacino del fiume Po
- Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO): organismo diretto dalle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna per gestire e monitorare tutto ciò che concerne la vita del Po.