Parlamento finlandese
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Politica della Finlandia
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Il parlamento finlandese (eduskunta in finlandese, riksdag in svedese) è un parlamento unicamerale composto da 200 membri che si riuniscono a Helsinki nella cosiddetta eduskuntatalo (lett. casa del parlamento).
Indice |
[modifica] Costituzione
Secondo la costituzione finlandese, i 200 membri del parlamento unicamerale costituiscono l'organo che detiene il potere legislativo nel paese, ottenuto tramite elezioni a suffragio universale. Il parlamento approva le leggi, prende decisioni sul bilancio dello stato, ratifica i trattati internazionali e supervisiona le attività del governo. È anche facoltà del parlamento modificare la costituzione, tenendo conto del potere di veto del presidente.
L'iniziativa legislativa può essere presa dal governo o da un membro del parlamento. Per le modifiche costituzionali gli emendamenti devono essere approvati due volte, in due differenti periodi elettorali, divisi da una elezione.
I membri del parlamento godono dell'immunità parlamentare: ciò implica che non possano essere perseguiti o arrestati per le loro azioni senza l'approvazione del parlamento stesso, a parte rare eccezioni.
[modifica] Elezioni parlamentari
I 200 membri del parlamento sono eletti direttamente dal popolo con sistema elettorale proporzionale. La legislatura ha una durata di 4 anni. Un tempo le elezioni si svolgevano in due giornate ma attualmente si è scelto di votare in un solo giorno, più precisamente la terza domenica del mese di marzo. È comunque possibile votare prima del giorno dell'elezione nella maggior parte degli uffici postali.
Hanno diritto di elettorato attivo tutti i cittadini che hanno compiuto i 18 anni, mentre il diritto di voto è garantito ai cittadini che hanno raggiunto il diciottesimo anno di età con eccezione del personale militare e dei giudici. I candidati sono scelti dai partiti politici tramite referendum o elezioni primarie.
La Finlandia è divisa in 16 distretti elettorali, e il numero di candidati per distretto dipende dalla popolazione. Gli uffici che rappresentato lo Stato nelle province preparano in ogni distretto una lista dei candidati e approvano i risultati elettorali. Il responsabile ultimo delle elezioni è il Ministro della Giustizia.
In ogni distretto elettorale sono calcolati i voti per ogni partito, alleanza o coalizione e sono assegnati i seggi secondo il metodo proporzionale che va sotto il nome di metodo D'Hondt. Questo metodo prevede che il partito che prende più voti si vede assegnato un seggio e gli vengono dimezzati i voti. In seguito si guarda (considerando che ora il partito di maggioranza ha un seggio ma metà voti) chi ha più voti e gli si assegna un altro seggio. Se il secondo seggio va ad un altro partito ora anche questo partito si vede assegnato un seggio e tolti metà voti. In seguito si prosegue così e se il partito cui spetta il seggio seguente è uno di quelli a cui già son stati dimezzati i voti, gli si assegna il seggio e gli si tolgono un terzo dei voti e così via fino all'esaurimento dei seggi.
Esempio:
Partito A
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Partito B
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Partito C
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Partito D
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Partito E
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Voti
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340,000
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280,000
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160,000
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60,000
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15,000
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Seggio 1
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340,000
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280,000
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160,000
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60,000
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15,000
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Seggio 2
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170,000
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280,000
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160,000
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60,000
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15,000
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Seggio 3
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170,000
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140,000
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160,000
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60,000
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15,000
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Seggio 4
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113,333
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140,000
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160,000
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60,000
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15,000
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Seggio 5
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113,333
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140,000
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80,000
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60,000
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15,000
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Seggio 6
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113,333
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93,333
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80,000
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60,000
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15,000
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Seggio 7
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85,000
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93,333
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80,000
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60,000
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15,000
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seggi totali
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3
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3
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1
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0
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0
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Il Presidente della Repubblica può, su proposta del Primo Ministro e consultati i gruppi parlamentari, chiedere lo scioglimento anticipato della camera.
[modifica] Formazione del governo
Il Presidente della Repubblica conduce negoziazioni sulla formazione del nuovo governo con il Presidente del parlamento e con i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Secondo la costituzione il parlamento elegge il Primo Ministro che è nominato dal Presidente della Repubblica. Gli altri ministri sono nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del primo ministro.
Prima dell'elezione del Primo Ministro i gruppi parlamentari discutono il programma politico e la composizione del governo. Sulla base di queste discussioni e dopo aver consultato il Presidente del parlamento e i gruppi politici, il Presidente della Repubblica informa il parlamento della nomina del Primo Ministro. Il Primo Ministro è confermato se è sostenuto dalla maggioranza dei voti in parlamento.
[modifica] Sessioni
La sessione annuale del parlamento generalmente inizia in febbraio ed è divisa in due parti, la prima da gennaio a giugno, la seconda da settembre a dicembre. All'inizio della sessione annuale i leader politici partecipano ad una cerimonia nella cattedrale di Helsinki, cerimonia che prosegue nella sede del parlamento dove la sessione parlamentare è ufficialmente aperta.
Il primo giorno della sessione il parlamento nomina un proprio presidente e due vice. Questa elezione interna è presieduta dal parlamentare più vecchio in termini di età. Il presidente e i vice prestano giuramento in seguito alla nomina.
All'inizio del periodo elettorale sono nominati i comitati per preparare i lavori parlamentari sulle singole materie. Ogni sessione annuale il parlamento elegge i rappresentanti finlandesi al Consiglio Nordico e al Consiglio d'Europa.
[modifica] Maggioranza
Il sistema proporzionale finlandese comporta una discreto numero di partiti politici con conseguenti governi di coalizione.
Nelle elezioni parlamentari del 16 marzo 2003 c'erano due partiti principali: il partito di centro Keskusta con 55 seggi e il partito socialdemocratico SDP con 53 seggi. Il governo è stato formato da questi due partiti assieme al partito popolare svedese, rappresentante della minoranza dei finlandesi di lingua svedese.
[modifica] Storia
Il parlamento unicamerale è stato istituito con una legge del 1906, quando la Finlandia era un gran ducato autonomo sotto lo zar di Russia. Prima dell'eduskunta esisteva la dieta finlandese.
La Finlandia ha dichiarato la sua indipendenza il 6 dicembre 1917 e nell'inverno del 1918 è scoppiata la guerra civile finlandese nella quale monarchici e repubblicani hanno lottato per quale forma di governo adottare. Nel luglio del 1919 la Finlandia è diventata una repubblica ma ampi poteri furono concessi al Presidente della Repubblica.
[modifica] Maggiori partiti politici
Il partito socialdemocratico SDP è espressione della classe lavoratrice urbana ma anche in parte da piccoli agricoltori, colletti bianchi e professionisti. Nelle elezioni del 1995 l'SDP ha ottenuto la maggioranza con il 28% dei voti. La coalizione di governo era formata da cinque partiti chiamata coalizione arcobaleno.
Nelle elezioni del 1999 l'SDP ha visto diminuire la sua maggioranza al 22.9% e il partito de centro era subito dietro con il 22.4% dei suffragi. La coalizione arcobaleno ha subito delle piccole variazioni ma è sostanzialmente continuata. Il Vasemmistoliitto (creato nel maggio del 1990 rimpiazzando il partito democratico popolare che rappresentava il partito comunista finlandese) ha ottenuto l'11% dei voti nel 1995 e nel 1999, partecipando così alla coalizione governativa.
Gli altri due maggiori partiti politici finlandesi sono il partito di centro (Keskusta), che rappresenta tradizionalmente gli interessi rurali, e la coalizione conservatrice (Kokoomus), che trae forza dagli ambienti imprenditoriali e professionali e nelle elezioni del 1995 ha ottenuto il 18% dei voti.
[modifica] Voci correlate
- Finlandia
- Storia della Finlandia
- Presidenti della repubblica Finlandesi
- Premier finlandesi
- Provincie amministrative finlandesi
[modifica] Collegamenti esterni
- Parlamento finlandese - Sito ufficiale